Quel binomio di morte: ILVA e Cancro.

ANALISI MEDICA DI DATI EPIDEMIOLOGICI

del Dott. Giorgio Rossi (Oncologo)

L’inquinamento ambientale provocato dall’ILVA ha creato a Taranto una situazione sanitaria molto critica , anzi unica in Italia . Nei paesi industrializzati,ma anche in quelli in via di sviluppo, l’impatto delle scelte industriali e delle tecnologie vecchie e nuove sta modificando fortemente la vita sul nostro pianeta ed uno dei principali indici di quest’alterato rapporto tra uomo e ambiente è rappresentato proprio dall’aumento di incidenza dei tumori .Il forte aumento dell’incidenza del cancro che si sta registrando in tutti i paesi del mondo , non può essere messo in relazione esclusivamente con il progressivo invecchiamento delle popolazioni( essendo il cancro malattia tipica della terza età ) o con la riduzione di terribili malattie come quelle infettive .Inoltre va aggiunto un dato di grande rilevanza scientifica che è costituito dall’aumento progressivo nell’incidenza di alcuni tumori infantili e del giovane adulto .Il tutto fa ritenere che esiste una stretta associazione tra l’inquinamento ambientale, gli stili di vita e l’incidenza di certi tumori.

Nel 2012 , nell’ambito dei procedimenti giudiziari che hanno coinvolto lo stabilimento siderurgico ILVA, sono state depositate presso la Procura della Repubblica di Taranto due perizie , una chimica e l’altra epidemiologica .Nella prima, che fotografa la situazione relativa all’anno 2010, vengono elencate le sostanze convogliate emesse nell’aria e tra queste sono comprese delle sostanze notoriamente cancerogene come le polveri sottili PM10 , le diossine , il benzene , gli idrocarburi policiclici aromatici , il benzopirene ed altre .A tali emissione convogliate , vanno sommate tutte quelle non convogliate , cioè disperse in modo incontrollato riguardanti la stessa tipologia di sostanze con l’aggiunta di altre come il cobalto ,il tallio , il berillio ecc. Nella medesima perizia inoltre viene anche evidenziato che la diossina repertata nel corpo degli animali , abbattuti perchè contaminati in precedenza , è risultata essere la medesima diossina emessa dal siderurgico.A tal proposito un’ordinanza della Regione Puglia vienta il pascolo entro un raggio di 20 Km attorno all’area industriale .

Nella seconda perizia , quella epidemiologica, i dati riportati si riferiscono agli ultimi sette anni , riguardano i quartieri di Tamburi e Borgo , i più vicina allo stabilimento ,ed evidenziano :

11.550 morti totali soprattutto per cause cardiovascolari e respiratorie;

26.999 ricoveri ospedalieri totali per le medesime cause .

Vengono inoltre indicate le malattie verificatesi tra i lavoratori e la popolazione residente per le quali esiste una “ forte evidenza scientifica “di possibile connessione con le emissioni del siderurgico :

patologie cardiovascolari , patologie respiratorie specie per i bambini , tumori pediatrici ( 0-14) , tumori polmonari , tumori del laringe, tumori della pleura, tumori della vescica , tumori dei tessuti molli , linfomi non Hodgkin, leucemie .

La stessa perizia epidemiologica termina con tale affermazione : “ l’esposizione continuata agli inquinanti dell’atmosfera emessi dall’impianto siderurgico ha causato e causa nella popolazione fenomeni degenerativi di apparati diversi dell’organismo umano che si traduce in eventi di malattia e di morte .”

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