Plastika Drastika, l’attualità della dark wave

NUOVO CD PER LA BAND CIVITANOVESE

xFed  foto Plastika DrastikaCIVITANOVA MARCHE (MC) – di Giampaolo Milzi – Ci vogliono coraggio, passione, forza ed estro per tornare in studio e ricalcare virtuosamente i palchi dopo aver vissuto in modo piuttosto pieno e sofferto gli ultimi 30 anni. E nonostante “il tutto” che è mutevolmente ed epocalmente accaduto fra gli anni ’80 e la prima decade del terzo millennio, i Plastica Drastika ce l’hanno fatta, come prova la loro live performance del 12 marzo 8 scorso al Bar Firenze di Macerata. Un nome nuovo per una band matura, anagraficamente e artisticamente, dato che gli esordi rimandano al 1984. Quando gli allora Gloria, con base a Civitanova (Mc) iniziarono a calcare le scene musicali di provincia, brillando in quel modo un po’ oscuro e dark che aveva caratterizzato l’eterogenea epopea new wave. A metà ’80, a livello nazionale e internazionale, quel genere (anmiato da calibri tipo Litfiba, Diaframma, Afterhours, Simple Minds, Depeche Mode, Cult, solo per citare alcune influenze del gruppo) stava lasciando il passo a nuove evoluzioni molto meno ombrose. E per i Gloria furono, fino al 1987, tre anni di vicissitudini e concerti, segnati dalla partecipazione alla storica compilation “Adrenalina”, sfornata dalla mitica Radio One di Porto Sant’Elpidio, con prelibati assaggi dei migliori gruppi marchigiani del periodo. Poi lo stop della formazione, che fu tuttavia stop and go per alcuni membri, come Andrea Mei e Fabrizio Basilici, che confluirono nei grandi Gang di Filottrano, e Gigi de Luca, che prese parte all’ultima fase dei Lonely Boys di Sant’Elpidio (scioltisi nel ’97). “L’occasione per rimettersi in gioco dopo una lunga pausa fu n concerto di beneficenza nel 2012. Ci prendemmo e gusto, e pensammo di andare avanti dal vivo all’insegna del motto quel che verrà sarà, e sarà il benvenuto”, spiega Luigi “Gigi” De Luca (voce, chitarra e tastiere), affiancato nell’attuale quartetto Plastika Drastika da Antonio Malagrida (batteria), Giordano Canale (di Recanati, l’unico non civitanovese, che un anno e mezzo fa ha sostituito al basso Pierpaolo Cinella) e Roberto Fulli (chitarra).

E nel 2016 è per noi benvenuto questo nuovo Cd, “Drastika Drastika, che – forte di 10 tracce, di cui 2 inediti – racconta l’ultimo capitolo dell’ensemble, riproponendo 8 brani già presenti nei primi due Cd autoprodotti, di cui il primo architettato nel settembre 2015 all’Apollo Studio di Civitanova. Un album, va sottolineato, in cui reminiscenze dark-wave sono solo, piu’ o meno accennate. Un Cd rock, dotato di uno stile proprio, arrangiato bene e sobriamente, dove l’uso sapiente e avvolgente delle sei corde e la ritmica quadrata e scandita predominano sul moderato uso di sint ed equalizzatori. Il minimo comune denominatore di questo Cd, presente come una linea di chiari-scuri anche nei testi in italiano caldi, schietti ed incisivi, è il ritmo di una certa, problematica esistenzialità. Coniugata via sound in modo diverso. E attorno a temi diversi. Quello del male, ad esempio, matrice dei due nuovi brani, che forse suonano più contemporanei. Il male di vivere, la depressione, nella lenta e a tratti neniosa “Nera”. Il male capace di attrarti inesorabilmente (“Io sto bene quando sale la radice del mio male”) de “La radice”, dove ci pare di aver colto un’affatto ipocrita riferimento a tentazioni stupefacenti. Tentazioni evidenti per il ballo-sballo nella track “Plastika Drastika”, in cui grazie al “ritmo mi lascio andare, sale su e non mi fa male, il cuore batte, non sento fatica…”. “Balli con me” è invece un inno alla danza, pregno di phatos e fisicità, come per una strenua “conquista” di una lei in pista, “tra odio e amore”. Spiccano, per attitudine ad essere materia per dj, sia “Il mondo”, veloce, poppeggiante, che canta “voglia di rinascere… per aver una fetta della torta (della vita, ndr.), sia “Psichedelico”, dotato di un esaltante finale chitarristico a seguire la frase tormentone “Ma sei quello che non vuoi”.

In “Furore”, torna il plot del “difficile coraggio di vivere”. Un coraggio che nell’accelerazione di “Sai… Vai… Fai…!” è fortemente consigliato, come invito a muoversi senza “scuse contro la passività”, ed è presente anche nella decelerazione cadenzata di “Meteore”, come arma per orientarsi tra fugaci bagliori. Infine, ma non per ultima in chiave di Intrigo auricolare, “Invisibile”, dove c’è spazio per un po’ di inguaribile romanticismo.

Per informazioni ed acquistare l’album: tel. 328/3667625 – su Facebook “Plastica Drastika”

(articolo tratto da Urlo-mensile di resistenza giovanile)

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