La Ciclofficina pedala più forte

NEL RICORDO DI LUCA CANONICI

– ANCONA – di Giampaolo Milzi –

xFed foto Luca CanoniciCi piace pensare che continui a volare alto in sella alla bicicletta famosa per le sue imprese personali e collettive, spinto da appassionate e appassionanti pedalate, per sognare e costruire una città, un mondo migliori possibili. Cioè eco ed equo-sostenibili, respirabili, a misura di cittadino e anche e soprattutto di cittadino ciclista. Luca Canonici, amico fattivo del nostro Urlo e di tante altre anime del microcosmo della società civile attiva ha salutato questo mondo terreno inghiottito da un incidente stradale lo scorso 12 settembre. Aveva 39 anni, lavorava in una ditta portuale del capoluogo marchigiano. Dire che si è trattato di una morte prematura potrebbe, per chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo, suonare retorico. Al contrario, in questo caso la retorica è proprio in divieto di sosta. Luca è uno di quelli che sognava, parlava e poi faceva. A livello locale, e non slolo. E’ stato lui a ideare il logo dell’associazione nazionale “Salvaiciclisti” (www.salvaiclisti.it) , nel marzo 2010, a fondare ad Ancona – la città dove abitava, lavorava in una ditta portuale, sosteneva la squadra di calcio biancorossa, operava come blogger e web-navigatore – la Ciclofficina Taylor, una delle sezioni più dinamiche della Polisportiva social club, con sede presso ‘Ambasciata dei diritti in via Urbino 18. Un impegno che Lucabycicle (il suo nome di battaglia movimentista) in cui aveva profuso enormi forze, coniugandolo con quelle iniziative, battaglie e lotte ancora in atto – abbracciate fin da ragazzo – per tutela ambiente, giustizia sociale, affermazione dei diritti delle fasce di popolazione più deboli, come i fratelli migranti.

Ecco, un fratello. Con questa attitudine innata di fratellanza solidale Luca interagiva con gli altri, senza alcun pregiudizio, con grande cuore e apertura mentale, lucido pragmatismo, simpatia, forte capacità comunicativa e divulgativa. Uno stile, una scelta di vita, la sua, che – pedalata dopo pedalata – ha lasciato un’eredità di idee, percorsi, progetti ancora vivissima ed esemplare. Un’eredità che i compagni della Ciclofficina sono ora naturalmente i primi a raccogliere, rilanciare e voler condividere col maggior numero di persone possibili, a cominciare dai giovani. Ci auguriamo che l’Amministrazione comunale di Ancona e in particolare l’assessore Foresi abbiano bene in mente il ricordo, la “lezione” di Luca. Potranno provarlo da subito, dando attuazione al progetto che lui stesso e i soci della Ciclofficina hanno ufficialmente presentato a Palazzo del Popolo il mese scorso per contribuire a limitare l’impatto ambientale del traffico urbano favorendo al massimo l’uso della bicicletta. Due i punti cardine della piattaforma. Il primo riguarda l’efficiente operatività del circuito “Vie ciclabili”. Si tratta di risistemare e proteggere dalle auto il primo e unico tratto di potenziale “pista ciclabile” realizzato ad Ancona, lungo via Giordano Bruno. E di estenderlo, una volta realizzato un link con piazza Ugo Bassi, lungo il seguente asse: via Marconi/zona Archi – via XXIX Settembre – corso Garibaldi – piazza Cavour – tutto viale della Vittoria (andata); viale della Vittoria – corso Garibaldi – interno porto/Mole Vanvitelliana – via Giordano Brunop – piazza Ugo Bassi (ritorno).

Zone 30”, la denominazione del secondo punto del progetto, strettamente correlato al primo. Cioè vie, tratti di vie e di asfalto dove i veicoli a motore non possano superare il limite di 30 km/h di velocità, per garantire massima sicurezza ai ciclo-cittadini. Alcuni esempi? Il già citato viale della Vittoria, l’area con rotatoria antistante l’ingresso della galleria San Martino, via Marconi.

Quelli della Ciclofficina sono impegnati anche su un altro “fronte”, quello che vede come interlocutore l’azienda semi-municipalizzata Conertobus. Centrato il primo obiettivo nell’aprile scorso, quando la Giunta comunale ha approvato il piano per il carico delle biciclette pieghevoli sugli autobus: abbonamento scontato a 20 euro (persona + bici) per chi vorrà fruire di questa opportunità di trasporto integrato. “Ma la vera sfida è quella per convincere Conerobus ad estendere questa facilitazione anche a chi non possiede una bici piegabile, cioè la maggioranza delle persone – spiega Milvia Marzioni, presidente della Ciclofficina) – Basterebbe che l’azienda predisponesse piccoli spazi per collocare le bici all’interno del maggior numero di bus, o magari anche all’esterno, installando rastrelliere”.

Proseguono con forza – nel nome e nel ricordo di Luca Canonici – le altre iniziative già rodate della Ciclofficina. A cominciarte da quella per la riparazione delle biciclette, che chiunque può portare in sede lasciando poi un piccolo contributo, legata ai periodici laboratori di pratica meccanica per manutenzione e rimessaggio a nuovo dei mezzi. “Tra fine ottobre e inizi novembre riproporremo il lab per i richiedenti-asilo, per facilitare la loro integrazione sociale, e poi cercheremo di organizzare pedalate ed eventi in collaborazione con le scuole”, annuncia Milvia. Una volta al mese, o giù di lì, il popolare appuntamento per la “ciclo-gita”, con partenza in bici direttamente da Ancona, o in treno dalla stazione, per poi proseguire lungo itinerari paesaggistici della provincia. E ancora, sempre nella sede di via Urbino, aperitivi, seminari, conferenze e mostre sui temi legati alla “mobilità e città eco-sosteniobili”, anche in tandem con altre associazioni.

Per informazioni:http://ciclofficinasocialclub.blogspot.it – su Facebook Ciclofficina Social CLUB Ancona – anconasocialclub@libero.it -tel. 340/6497429 (Milvia)

(tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Back To Top