Diritto alla salute- Allarme melanoma negli Usa

L’ALLARME DELL’AMERICAN CANCER SOCIETY

di dott. Giorgio Rossi (Oncologo)

 soleL’American Cancer Society in questi giorni ha lanciato l’allarme melanoma registrando che negli Stati Uniti l’incidenza di questo tumore della pelle è aumentato del 200% dagli anni ’70 ad oggi ed è diventato il cancro più comune tra i giovani tra i 15 e i 29 anni . Sempre negli USA si contano 25000 nuovi casi di melanoma maligno che causano circa 6000 decessi.

Il Dipartimento della Salute statunitense si è immediatamente attivato per bloccare tale impennata  rafforzando le campagne di informazione verso la popolazione sui rischi legati all’esposizione solare e ai lettini abbronzanti che rappresentano a tutt’oggi le maggiori cause di melanoma, cercando di cambiare la percezione a livello sociale dell’abbronzatura. E’ un mito che la pelle abbronzata dimostri una buona salute, al contrario è una pelle danneggiata; le radiazioni UV fanno male. Il 70% dei giovani non utilizza filtri protettivi durante l’esposizione al sole e uno su due rimane sotto il sole nelle ore fra le 12 e le 15 quando i raggi solari sono più nocivi. Negli USA la percentuale di scottature tra i giovani supera ogni estate il 50%; eppure i dati parlano chiaro: chi ha subito più di cinque scottature in giovane età vede raddoppiare la probabilità di sviluppare un melanoma da adulto.  Inoltre sono state anche raccomandate alle amministrazioni locali di aumentare le zone d’ombra, mediante l’incremento di alberi nei parchi, nei luoghi pubblici, nelle scuole. Oltre agli UV altri fattori di rischio entrano in gioco, innanzitutto la familiarità e il fenotipo ( cute chiara, capelli biondi o rossi, occhi azzurri e verdi, è quello a maggior rischio ).

Prevenzione primaria e diagnosi precoce rappresentano le armi vincenti contro il melanoma; ecco perché alle persone con fenotipo a rischio elevato viene raccomandata una visita dermatologica annuale specie se ha già dei nevi. La maggioranza dei melanomi infatti insorge su un nevo preesistente e momento fondamentale resta appunto il riconoscimento diagnostico . Esistono dei criteri clinici per identificare una lesione pigmentata ( nevo) come a rischio : la regola mnemonica ABCDE suggerisce che un nevo è sospetto se subisce delle modificazioni in forma (Asimmetria), margini (Bordi irregolari), pigmentazione (Colore scuro e/o variegato), diametro (Dimensioni superiori a 5 mm) e se appare rapidamente evolutivo (Evoluzione) tenendo presente che normalmente i nevi aumentato di dimensioni e di numero fino ai 40 anni con dei picchi nell’adolescenza e in gravidanza. Il controllo dermatologica deve essere effettuato su tutta la cute , comprendendo mani, piedi, unghie, cuoio capelluto, orecchie, ma anche cavo orale e bulbi oculari poiché esistono anche melanomi delle mucose e della coroide.

La donna nel corso della vita è più esposta al rischio melanoma per le maggiori variazioni ormonali a cui è sottoposta ; già alla pubertà e mensilmente con il ciclo mestruale, assumendo  spesso terapie estroprogestiniche a scopo terapeutico, anticoncezionale o procreativo e poi affrontando gravidanze e allattamenti ed infine passando attraverso la fase menopausale. Le donne in gravidanza dovrebbero effettuare una visita dermatologica di controllo durante i periodi  in cui avvengono importanti variazioni ormonali : metà gestazione e verso il 6°, 7° mese dal parto sia che abbiano o meno allattato . Durante la menopausa la donna dovrebbe essere controllato più spesso se assume terapie ormonali sostitutive.

In Italia la situazione è meno allarmante : 7000 nuovi casi all’anno. Questa situazione è senz’altro dovuta a sia alla nostra genetica mediterranea ,sia agli avanzati strumenti di diagnosi precoce in uso nel nostro Paese; basti pensare al dermatoscopio , un apparecchio ottico non invasivo , una tecnica diffusa soprattutto da noi italiani che ha contribuito in maniera determinate, mediante dei parametri specifici di riferimento, a diagnosticare il melanoma allo stadio iniziale. Viceversa del tutto analoghe ai giovani statunitensi, sono le abitudini dei nostri giovani nei riguardi dell’esposizione solare : solo la metà dei giovani italiano sembra ricorrere alle creme solari quasi tutti dimenticano di riapplicarla più volte durante la giornata. Uno su due pensa che la protezione sia inutile e quasi tutti (90%)stanno al sole nelle ore più calde.

Attenzione, pertanto, a non abbassare la guardia, anche se la natura quasi autunnale di questa strana estate  potrebbe indurre chi sta partendo per le vacanza, ad abbandonarsi ad una esposizione “ aggressiva” ai raggi solari senza tener conto della gradualità e della adeguata protezione.

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