Caso Stamina: duro attacco della comunità scientifica.

di Mosè Tinti

La rivista scientifica “Nature” , nell’aprile dell’anno scorso, si era fatta duramente portavoce dello choc degli scienziati di tutto il mondo sulla vicenda delle cure con staminali secondo il metodo Stamina.  Le forti critiche sono legate al fatto che, secondo la rivista, i malati che si sottopongono a questa particolare cura, verrebbero trattati come cavie ed il Parlamento viene invitato ad ascoltare la voce autorevole degli scienziati prima di votare il decreto Balduzzi sulle terapie a base di cellule staminali.

Si è trattato di un vero e proprio editoriale dal titolo “Smoke and  mirrors” (“Fumo e specchi”), che dice: “Molti scienziati in tutto il mondo sono scioccati da quello che sta succedendo a Roma, e giustamente. (…) E’ sbagliato sfruttare la disperazione di disabili e malati terminali e alimentare false speranze di rapide guarigioni. Ed è sbagliato cercare di usare questi pazienti come animali da laboratorio, bypassando le agenzie regolatorie, come il Parlamento italiano sembra voler fare”. Il pezzo esce dopo le decisioni del Ministero della Salute di autorizzare le cure con staminali per le famiglie che ne hanno fatto richiesta e dopo un meeting sulle staminali adulte che si è svolto in Vaticano.

Non è il primo intervento della rivista sul caso Stamina: “Trattamenti non regolamentati, come quelli offerti su base compassionevole dalla Stamina Foundation di Brescia sono preoccupanti”, il Senato italiano “deve ascoltare il monito indipendente degli esperti prima di votare per una deregolarizzazione delle terapie con staminali”. Oggetto particolare di polemica è la modifica fatta in Senato il 10 aprile al decreto “già controverso, con una clausola che svincolerebbe le terapie a base di staminali da ogni supervisione regolatoria, riclassificandole come un trapianto di tessuti”, invece che come somministrazione di trattamenti paragonabili a medicinali. Se “la seconda camera del Parlamento approva questo emendamento, l’Italia entrerà in disaccordo con le regole dell’Unione Europea e della Food and Drug Administration americana, che definiscono le cellule staminali modificate al di fuori del corpo come farmaci”. L’attacco indiretto al Vaticano è forte perché “Nature” sostiene che chi afferma che con il trasferimento della ricerca sulle staminali nella pratica clinica si arriverebbe alla cura di malattie oggi incurabili da adito a false speranze, e sostiene che il convegno tenutosi sia stata “una performance senza vergogna. (…) Bambini malati sono stati fatti sfilare per la televisione, condividendo il palco con aziende e scienziati che cercavano in tutti i modi di caldeggiare un passaggio accelerato alla pratica clinica delle loro terapie”.

 

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Back To Top