Casa dei Mutilati, ecco “La storia che vogliamo”

WEB-DOSSIER DEL COMITATO PORTONOVO PER TUTTI

– ANCONA – di Giampaolo Milzi –

1 foto  web dossier casamutilatiCi sono anche l’Università Politecnica delle Marche (Univpm), la Regione Marche e l’ente Parco del Conero sul bastimento della “speranza” varato l’estate scorsa da 21 associazioni per riconvertire ad uso pubblico, con finalità socio-culturali e turistiche, il sito dell’ex Casa dei Mutilati a Portonovo di Ancona. E per evitare che lo storica casa colonica risalente ai primi del ‘900 finisca sul libero mercato, secondo le pure logiche del libero mercato, riconvertita in un albergo, in un ristorante o in un’altra struttura più o meno di lusso e non a beneficio della collettività. E’ questa la “Storia che vogliamo”, quindi, il titolo del web dossier audiovisivo realizzato dal Comitato Portonovo per tutti, consultabile su internet (https://prezi.com/cojiwf0ywv1m/la-storia-che-vogliamo/) che illustra le tappe vecchie e nuove della sua strategia operativa. Purtroppo, l’Amministrazione municipale continua ha mantenere l’immobile e il parchetto che lo circonda tra i beni di proprietà comunale da alienare: il ricavato della vendita – almeno 2 milioni e 100mila euro – servirebbe a ristrutturare le dissestatissime strade di Ancona. “Una scelta miope, di corto respiro, che vanificherebbe le enormi potenzialità di investimento prospettico che l’ex Casa dei mutilati può esprimere, in un contesto territoriale di riserva naturale dalle altissime valenze ambientali come quello di Portonovo, se destinata come proponiamo ad aula didattica, foresteria con 50-60 posti letto, laboratori scientifici, spazio di incontro e dibattito (solo alcune delle ipotesi, ndr)”, ha sottolineato il 7 novembre in conferenza stampa Andrea Fantini, portavoce del Comitato associazionistico. Comitato che, per raggiungere l’obiettivo “Nuova Casa dei Mutilati bene comune” ha raccolto oltre 1500 firme. E ha trovato preziosi ed entusiasti alleati nel corso di una serie di incontri. Il rettore dell’Univpm Sauro Longhi ha annunciato che alcuni Dipartimenti, come il Disva (Scienza, vita e ambiente) e quello di Energetica, sono pronti a collaborare sia per rendere gli spazi della Casa colonica adatti ad ospitare un centro di educazione ambientale, sia per sperimentarvi nuove forme di alimentazione all’insegna del risparmio energetico. Quanto al Parco del Conero, nella cui area tutelata l’edificio è compreso, il suo consiglio direttivo il 22 ottobre ha approvato una delibera sulla baia di Portonovo, in cui “auspica che la ex Casa del Mutilato resti destinata a spazio pubblico, gestito con fini sociali, culturali e turistici, come l’educazione ambientale, la valorizzazione delle tipicità gastronomiche locali, l’escursionismo e lo scautismo”

2 casa mutilatiIl 13 ottobre esponenti del Comitato si sono visti coi rappresentanti dell’Associazione nazionale vittime civili e di guerra (Anvcg), il soggetto che nel 2004 vendette al Comune di Ancona per 3 milioni di euro tutto il sito del Complesso colonico, sito che il Comune allora acquisto fissandone la destinazione proprio a “servizi di carattere socio-culturale”. L’Anvcg gradirebbe che l’ex Casa mantenga una fruizione pubblica e sia ristrutturata tenendo conto delle particolari necessità di disabili e portatori di handicap. Proseguono, frattanto, i contatti tra il Comitato e i funzionari della Regione che si occupano degli iter per accedere ai fondi europei. Fondamentale, il “fund raising”, per sciogliere il difficile nodo dei finanziamenti necessari (almeno 1.000.000 – 1.300.000 euro per la ristrutturazione) per portare in porto il piano di salvataggio ad uso pubblico della ex Casa dei Mutilati (in buone condizioni di stabilità, distribuita su due piani, per una superficie di 734 metri quadri) e della sua corte esterna (ampia 2400 mq). Finanziamenti che potrebbero crescere grazie ad altre vie: una quota di fondi reperibili fra quelli legati al progetto che vede Ancona come città sede capofila della Marcoregione Adriatico-Ionica; un prestito della Banca Etica; con un improbabile contributo delll’Amministrazione comunale. Fantini del comitato: “Purtroppo il sindaco Mancinelli, il vicesindaco Sediari e l’assessore Urbinati fino ad ora hanno dimostrato una sorta di schizofrenia, accettando di esaminare la proposta alternativa del comitato ma continuando a recitare a mo’ di mantra le parole vendere, vendere, vendere”. Inoltre non si sono pronunciati su una eventuale disponibilità del Comune a dare in concessione la Casa Colonica e il parchetto a un soggetto giuridico, da costituire appositamente, tale da poter accedere ai finanziamenti per la ristrutturazione e la gestione della nuova Casa-Centro ambientale e didattico. Entro la fine del mese il Comitato cercherà di incontrare la Giunta per convincerla a scongiurar la “sua intenzione di vendere a privati, con conseguenti rischi speculativi, di malaffare e di eventuali infiltrazioni di stampo mafioso”.

Per mantenere caldo l’interesse dell’opinione pubblica sul caso, il Comitato Portonovo per tutti incontrerà il Consorzio La Baia che riunisce alcuni operatori economici di Portonovo. E ha organizzato un convegno ad Ancona il 20 dicembre, per illustrare la sua idea progettuale alternativa alla vendita del sito ex Casa dei mutilati con relativo studio di sostenibilità economica. Va sottolineato che il rientro delle spese di ristrutturazione e la copertura di quelle della gestione corrente, sarebbero senza dubbio garantite dalle entrare frutto di un prevedibile, ampio e variegato indotto d’utilizzo: basta pensare a quante centinaia di persone l’anno, di ogni età (semplici cittadini, studenti, scout, ambientalisti, turisti, studiosi, provenienti anche da altre regioni italiane e dall’estero) potrebbero visitare il nuovo Centro Casa Mutilati e magari soggiornarvi, pagando biglietti a prezzi molto contenuti.

Per informazioni: Anfrea Fantini, tel. 333/9662636 –

su Facebook “Portonovo per tutti” –portonovopertutti@libero.it

(tratto da Urlo-mensile di resistenza giovanile)

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