Giovani volontari al lavoro per curare il Passetto di Ancona

NELL’AREA VERDE DELLA PISTA DI PATTINAGGIO

– ANCONA – di Martina Marinangeli e Giampaolo Milzi –

foto giovani al PassettoL’area verde che fu anch’essa parco nel parco del Passetto ridotta a giungla infestata da rifiuti, in cui “sbocciano” le siringhe dei tossici anziché i fiori. Ovvero l’area che dalla balconata panoramica che si apre lungo via Thaon De Revel e degrada accanto ai locali funzionali alla sottostante pista di pattinaggio, chiusa e deserta almeno da 7 anni. E’ su questa sorta di terra di nessuno che hanno rivolto un collettivo ed operativo pollice verde gli attivisti delle associazioni giovanili A2O e Aloe. Motivo: “Cominciare da qui per contribuire, via via, a rendere la piena funzione e dignità di parco pubblico a tutto il Passetto – spiega Matteo Bilei, portavoce di A2O – Perché questa zona, un tempo frequentatissima da famiglie e bambini, è stata particolarmente abbandonata dall’Amministrazione comunale, e quindi è diventata progressivamente zona di riferimento per bivacchi di balordi e microcriminalità”. L’operazione di eco-cittadinanza attiva è iniziata a metà ottobre, quando i ragazzi delle due associazioni sono finalmente riusciti ad ottenere dall’assessore comunale alle Manutenzioni, Stefano Foresi, le chiavi del basso edificio “a stecca”, sotto il sito terrazzato di via Thaon De Revel, un tempo adibito a servizi, magazzini e spogliatoi per la pista. Il gruppo, aiutato da altri cittadini, fino ad ora è sceso in campo durante tre week end. “La vegetazione, i rovi, le erbacce erano così alti da aver ricoperto le scale e gli stradelli che scendono verso la pista, e da rendere quasi invisibile la pista stessa – racconta Bilei – Abbiamo tagliato e potato a più non posso, rimosso rifiuti di ogni tipo, comprese alcune siringhe, pulito ovunque, anche il piazzaletto davanti al piccolo edifico”. Quel giorno di metà ottobre, dedicato al primo sopralluogo con l’assessore e i suoi tecnici municipali, tutti i cinque locali in cui è diviso l’edificio erano vuoti, sporchi, coi soffitti e le pareti deteriorati a causa di infiltrazioni d’acqua e umidità, le intonacature crepate e ammuffite. Si salvavano gli allacci elettrici, funzionanti. Le malridotte porte dei vani erano per lo più chiuse a chiave. Una, di plastica, sebbene dotata di vetro anti-sfondamento, era stata distrutta da vandali. L’ufficio tecnico comunale ha sigillato tutte le entrare con nuove porte di legno. Due delle quali, dopo alcuni giorni, sono state ritrovate scardinate dai soliti ignoti. In due degli ambienti, tracce del passaggio o del pernottamento di balordi o clochard: scatole di medicine, bottiglie, avanzi di pasti. La situazione del box servizi igienici: porte spalancate, sporcizia diffusa, ancora bottiglie, tracce di escrementi sui pavimenti, ma acqua potabile ancora corrente. I ragazzi si sono trasformati nella banda di Mastro Lindo, hanno fatto il possibile, armati di disinfettanti. Per la situazione di stabilità, agibilità e sicurezza strutturale dell’intero edificio si attende l’esito della perizia di un tecnico comunale. Aleggia ottimismo. Ma ci sarà un gran lavoro da fare per riverniciare e rendere impermeabili tutti i locali. Altro capitolo nero, la pista di pattinaggio. I ragazzi e i volontari che li aiutano l’hanno bonificata dai ciuffi d’erba. Ha funzionato almeno fino al 2007. Gestita da un anziano aiutato dai suoi familiari, in base ad una convenzione con il Comune. Cessata la convenzione, Il Comune ha deciso di chiuderla. Perché? In parte perché non era mai stata oggetto di una vera manutenzione. Bilei: “Un tecnico ci ha detto a causa di alcuni dislivelli e fenditure nella pavimentazione che la rendevano pericolosa. Quelle che avrebbero causato l’incidente capitato a una bimba pattinatrice. Eppure c’è ancora chi, a suo rischio e pericolo, scavalca le reti e pattina”.

A2O e Aloe si stanno dando da fare in base ad una convenzione per la manutenzione ordinaria e la gestione dell’arera – in vigore fino al febbraio prossimo e prorogabile per altri sei mesi – stipulata con il Comune. Che però li appoggia e sostiene moralmente, non dal punto di vista finanziario. “Stiamo quindi cercando di fare una raccolta fondi, pubblicizzandolacon volantini, e con cassette negli esercizi commericiali della zona dov’è possibile depositare denaro – annuncia Bilei – Inoltre, cerchiamo di informare e sensibilizzare la cittadinanza attraverso i social network. C’è stata una buona risposta, ma ancora non basta. Anche l’Amministrazione comunale dovrebbe farsi carico economicamente del problema”. E per la risistemazione della pista di pattinaggio in vista di una sua riapertura? “Fondi a parte, intendiamo agire in convenzione con le squadre di pattinaggio e con chiunque si renderà disponibile”. A2O e Aloe, se è quando la loro civilissima impresa avrà fortuna, intendono rivitalizzare un po’ tutto il parco del Passetto organizzando attività ricreative, in modo da restituire a un posto così potenzialmente bello il ruolo che meriterebbe, e cioè maggiore attenzione e frequentazione da parte dei cittadini.

(tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)

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