Rock & Diritto: Addio a Alvin Lee, una delle anime di Woodstock

E’ di qualche giorno fa la notizia della scomparsa all’età di 68 anni di Alvin Lee, straordinario chitarrista, cantante,compositore  britannico che nell’agosto 1969 saliva sul palco indimenticabile del Festival di Woodstock infiammando il pubblico in delirio con il brano “I’m going home”. Su quel palco Lee non era solo ma con la sua storica band “Ten Years After”.

Alvin Lee,  all’anagrafe  Graham Barnes , nasce il 19 dicembre 1944 in Inghilterra, a Nottingham.
Nel 1962 fonda i “Jaybirds “ con cui accompagna i Beatles in tour in Germania. Ma solo qualche anno dopo, dopo il trasferimento nella città di Londra, la marcia del gruppo cambia cosi come il nome che diventa prima “Blue Yards” e poi proprio i “Ten Years After”. Il primo contratto discografico arriva dopo il successo al Windsor Jazz & Blues Festival. E’ il momento del debutto che è subito un gran successo tanto che vengono invitati a girare per gli Stati Uniti nell’estate del 1968.

A Woodstock l’assolo di Lee alla chitarra diventa storia, 11 minuti che diventano un pezzo di storia indimenticabile grazie anche al fatto che entrano a far parte del documentario sul festival che fa il giro del mondo.

I Ten Years After continuano a suonare assieme fino al 1973 quando Alvin Lee sceglie di andare da solo o meglio di dedicarsi ad altri progetti e cosi  realizza insieme a George Harrison, Steve Winwood , Mylon LeFevre e Mick Fleetwood, l’album “On the road to freedom”, crea il gruppo “Alvin Lee & Company” per suonare in un locale, il Rainbow a Londra, dalla cui esibizione viene tratto un doppio disco dal vivo, “In flight”.Il gruppo si ricompone nel 1989 e ma Lee porta avanti in contemporanea anche progetti da solista.
Un lunghissima carriera quella di Alvin Lee, 14 album , l’ultimo dei quali nel 2012 al titolo “Still on the road to freedom” in cui diversi stili si fondono passando dal rock al blues.
Il nome di Alvin Lee è legato a quei tre straordinari giorni del festival di Woodstock del quale avevamo un po’ raccontato anche nella nostra rubrica domenicale (rileggi qui).
Il sogno di un mondo migliore,di un futuro diverso e di pace e, per qualcuno e per chi ha vissuto quell’esperienza, forse quell’evento era anche il risveglio da quel sogno.

Alvin Lee, la sua chitarra, il suo assolo sono stati una delle anime di quei tre giorni. Il rock piange un suo protagonista.

VALENTINA COPPARONI

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