Bob Dylan indagato in Francia per ingiurie ed incitamento all’odio

LE SUE DICHIARAZIONI ALL’EDIZIONE FRANCESE DELLA RIVISTA ROLLING STONE HANNO SCATENATO UNA POLEMICA INTERNAZIONALE

 di Avv. Valentina Copparoni (Studio legale Associato Rossi-Papa-Copparoni)

bobdylan 08 DICEMBRE 2013- Davvero una notizia difficile da credere, ma sembra che sia proprio cosi. Bob Dylan, uno tra i più noti pacifisti della scena musicale internazionale,  sarebbe stato ascoltato dalla giustizia francese ed indagato a metà novembre a Parigi per ”ingiurie” e ”incitamento all’odio”. Questo è ciò che per ora riferiscono fonti della giustizia e che è stato riportato da quasi tutta la stampa.

Tutto nasce da un’intervista rilasciata dal cantautore americano all’edizione francese di Rolling Stone in cui  Dylan , mentre parlava del razzismo in America nel secolo XXI,  ha rilasciato dichiarazioni che hanno portato all’apertura di un’indagine a suo carico.
Il passaggio  contestato sarebbe questo  secondo il Corriere della Sera : “Il problema degli Stati Uniti è che sono troppo ossessionati dal colore della pelle. I neri sanno che certi bianchi non avrebbero mai abbandonato la schiavitù, che se li avessero lasciati fare, sarebbero ancora alla loro mercé, e non possono fingere di ignorarlo. Se hai sangue del Ku Klux Klan nelle vene, i neri lo sentono ancora oggi. Un po’ come gli ebrei sentono i nazisti e i serbi i croati”.

Nell’intervista non ci sono riferimento storici precisi, ma sembra che il cantante si riferisse agli eccidi perpetrati dagli ustascia croati filo-nazisti contro i serbi durante la seconda guerra mondiale e forse anche alle atrocità del conflitto nella ex-Jugoslavia.
Questo parallelo con l’odio razziale negli usa e quello verso i croati ha scatenato la rabbia della comunità degli emigrati croati in Francia La Criccf (Conseil reprèsentatif de la communautè et des institutions croates de France) che ha sporto una denuncia contro il cantautore ritenendo queste affermazioni un’incitazione all’odio e una grave ingiuria contro tutti i croati.
L’intervista era stata pubblicata nel settembre 2012 dall’edizione americana del giornale, e poi tradotta il mese successivo nell’edizione francese.
La denuncia presentata nel dicembre del 2012 riguarda anche i vertici della rivista .
“Si tratta di incitamento all’odio. Il paragone non viene fatto sui criminali croati, ma su tutti i croati. Noi non abbiamo niente contro Rolling Stone in quanto rivista, né contro Bob Dylan come cantante”, ha sostenuto Vlatko Maric, segretario generale dell’associazione.

Il caso verrà esaminato dalla 17ª camera del Tribunale di Parigi, specializzata proprio nei reati a mezzo stampa.

Paasando al nostro Paese, esiste il reato di istigazione all’odio?

La legge c.d. Mancino (n. 205/1993) prevede che, salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi e chi, in qualsiasi modo incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. E’ altresì vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto della partecipazione o dell’assistenza cosi come sono puniti coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi.
La legge Mancino prevede poi all’articolo 3 la c.d. aggravante razziale secondo cui per i reati punibili con pena diversa da quella dell’ergastolo commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso ovvero al fine di agevolare l’attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i loro scopi le medesime finalità, la pena è aumentata fino alla metà.
L’Italia ha anche aderito nel 1976 alla “Convenzione internazionale sulla eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale”, aperta alla firma a New York nel 1966.

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