Sospesa la Commissione medica nominata sul caso ‘Stamina’

IL TAR LAZIO ACCOGLIE IL RICORSO DI DAVIDE VANNONI

di Alessia Rondelli (praticante avvocato presso lo Studio Legale RPC)

ROMA, 8 DICEMBRE 2013- Il Tar del Lazio si è pronunciato sul controverso ‘caso Stamina’, trattamento a base di cellule staminali utilizzato per pazienti con malattie gravissime per lo più incurabili. Il ‘metodo’ Stamina consiste  nel prelevare cellule staminali dal midollo osseo del paziente stesso  e condizionarle in laboratorio verso la formazione di neuroni normali  (cellule nervose) per poi reinfonderle al paziente ove andrebbero a sostituire le analoghe cellule malate. Metodo innovativo parecchio dibattuto nella comunità scientifica che cerca di studiarne gli effetti e le potenzialità, per questo era stata nominata dal Ministero della Sanità una Commissione medica ad hoc per la sperimentazione. Questione complessa intorno alla quale si trovano a confliggere interessi di natura primaria: la necessità di trovare un’alternativa se non proprio una cura per certe malattie rare e degenerative, da un lato, e l’esigenza di avere un metodo sicuro scientificamente provato, dall’altro. Nel mezzo poi si trovano quegli ingenti interessi economici in ballo nel mercato farmaceutico, che ovviamente guarda sempre con sospetto ogni nuovo trattamento alternativo. A difendere questo metodo c’è in prima linea, ovviamente, il suo ‘inventore’ Davide Vannoni, presidente della Stamina Foundation, che da anni si batte per far avere credibilità scientifica al suo lavoro. Difatti è stato lui stesso a presentare ricorso al Tar del Lazio per far sospendere la nomina della Commissione medica, che ha bocciato il suo metodo, perché ritenuta non imparziale. E il Tar gli ha dato ragione, specificando che al Comitato devono partecipare esperti, anche stranieri, che non si siano già espressi sulla questione e che, se ciò non fosse possibile, almeno farvi partecipare, in pari misura, anche coloro che si sono espressi a favore. Il problema infatti si pone rispetto ai parecchi componenti che in passato, prima dell’inizio dei lavori, hanno espresso forti perplessità, o addirittura accese critiche, sull’efficacia scientifica del ‘metodo Stamina’, non garantendo pertanto l’obiettività e l’imparzialità del giudizio. È stato sottolineato inoltre che dai certificati medici prodotti non risultano effetti negativi collaterali, ma che è comunque  necessaria un’approfondita istruttoria in contraddittorio tra le due opposte posizioni tale da non lasciare più margini di dubbio. Solo in questo modo, se si arrivasse ad una conclusione negativa, si riuscirebbe a convincere malati destinati alla morte, che hanno riposto le loro ultime speranze in tale metodo, che questo ad oggi non è praticabile. Il Ministro della Salute Lorenzin ha annunciato che sarà subito avviata la procedura per la nomina di  un nuovo comitato perché non si possono lasciare le famiglie e i malati nel dubbio, prospettando comunque anche la via dell’impugnazione. Siamo ancora ad una fase iniziale del giudizio amministrativo, che ha accolto la domanda di sospensione della nomina della Commissione e di conseguenza del parere espresso da questa, ma per quanto riguarda il  merito se ne discuterà a giugno prossimo. Ovviamente ciò rappresenta comunque un grande risultato per tutti quei malati e loro familiari, in particolare quelli che da mesi stanno presidiando Montecitorio giorno e notte, che combattono per non far calpestare la loro dignità. La conseguenza di questa decisione potrebbe anche rivelarsi l’avanzamento di richieste di risarcimento danni da parte di tutti quei malati che a causa della precedente bocciatura si sono visti sospendere le infusioni di staminali e con esse quella scia positiva di miglioramenti seppur piccoli e graduali, ma vitali. Nell’attesa di una nuova valutazione ai malati non rimane che affidarsi al cd “uso compassionevole” con il quale, attraverso specifiche procedure di richiesta, non sempre semplici, si possono usare farmaci o metodiche terapeutiche  anche non approvati dagli organismi competenti.

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