Sanremo e il fenomeno Gabbani

RACCONTATI DAL MAESTRO VINCE TEMPERA SANREMO – Intervista di Cristina Tilio – 

A distanza di settimane dalla discussa 67° Edizione del Festival di Sanremo continuano sui media le polemiche e i commenti sui “big” esclusi, degli “opionion leader” e dei personaggi del mondo dello spettacolo sul fenomeno Gabbani. Contro ogni previsione Francesco Gabbani, vincitore della edizione 2017 del Festival, sta spopolando oltre che in Italia anche all’estero con milioni di visualizzazioni in continua crescita giorno per giorno, la sua “Occidentali’s Karma” rischia di diventare la “entry” eurovisiva italiana più venduta di sempre e probabilmente la più vista su YouTube. Anche su iTunes il successo è strepitoso: “Occidentali’s Karma” è entrata in classifica in 15 Paesi. Ma quali sono le ragioni di questo fenomeno? Lo chiediamo un’intervista in esclusiva al Maestro Vince Tempera, occhio attento sui cambiamenti sociali e musicali del nostro Paese, nonché celebre direttore d’orchestra di tante edizioni di Sanremo, musicista da sempre di Guccini, autore e arrangiatore delle più famose colonne sonore di film italiani ed internazionali, da quelli di Fantozzi a “Kill Bill” di Tarantino fino ai più popolari cartoni animati, tra cui Capitan Harlock, Ape Maia, Na-no e su tutte Ufo Robot, che ha accompagnato la crescita di intere generazioni.

Maestro Vince Tempera che cosa è cambiato al Festival di Sanremo quest’anno ?

“Quello che è emerso maggiormente in questa edizione del Festival è il sistema di votazione, che tecnologicamente ha portato avanti la canzone dei giovani mentre ha eliminato tanti “grandi” di vecchia data. C’è stato un cambiamento radicale che vede in Gabbani la novità assoluta, un giovane artista che ha proposto un brano scritto con l’autore Fabio Ilacqua, scoperto proprio nelle Marche da Musicultura nel 2007. Francesco Gabbani aveva dimostrato di essere forte già dallo scorso anno vincendo le Nuove Proposte. In questa edizione del Festival, con lo show dello scimmione e un testo contenete diverse citazioni culturali con una base di esoterismo, ha trovato un pubblico che ha apprezzato il suo brano. Senza toccare i temi dell’amore e del bacio tipici della canzone sanremese, ha sorpreso un po’ tutti.”

Ma come mai Gabbani sta riscuotendo tanto successo anche all’estero?

“Gabbani ha una sua forza muscolare e autorale, in questi giorni la canzone è primissima nelle classifiche digitali in Italia e anche in Europa, perché a mio avviso il brano contiene anche un’altra caratteristica vincente, a cui i nostri discografici e i i nostri cantanti non badano mai quando portano i brani a Sanremo: è ballabile, e rientra in quella pop tecno dance che va di moda in tutto il mondo a parte l’Italia. Noi siamo un popolo di parolai ma Gabbani è riuscito a mettere le parole su dei ritmi. E poi lui sarà presente all’ Eurovision Song Contest, il concorso europeo che si terrà dal 9 al 13 maggio a Kiev, in Ucraina, che per il pubblico europeo è molto importante, e addirittura dei bookmaker inglesi danno Gabbani già vincente. L’arrivo di questo giovane che fa spettacolo è una novità per gli appassionati del Eurofestival quindi ci sono buonissime possibilità che lui sfondi a maggio e se dovesse arrivare primo, diciamo che una parte della nostra musica leggera e dei nostri cantanti possono scomparire, perché lui sta creando un vero e proprio solco con il passato. Non dico che possa diventare il nuovo Celentano, ma potremmo essere vicini ad un fenomeno simile. Forse il pubblico non ricorda quando nel 1957, al Palaghiaccio di Milano, la nuova musica di Celentano mandò a casa ben presto i vari grandi artisti come Claudio Villa e tanti altri… era la voglia di rompere col passato. Credo che da Gabbani nasceranno altri piccoli Gabbani che cambieranno in un paio d’anni la musica leggera italiana.

Questo doveva essere l’anno della Sony, a Sanremo con undici artisti su trenta in gara, tra big e giovani, ma così non è stato…

Vero, da notare che la casa discografica di Gabbani ha mandato solo lui a Sanremo e da due anni ha conquistato il primo posto! Non occorre essere la Sony o la grande casa discografica, bisogna avere le idee, e le idee non si comprano, si hanno e basta.”

Un commento sugli altri artisti del Festival?

“Fiorella Mannoia si è proposta con un’immagine clone di se stessa, ma non ha portato una canzone di Ivano Fossati né di altri cantautori. La sua è una bella canzone, ma che in altri tempi avrebbe scartato dai suoi album. D’Alessio ha giocato contro se stesso, una buona canzone con cui però sapeva di non poter vincere”.

Tra i giovani delle nuove proposte chi le è sembrato più interessante?

“La vittoria di Lele nelle nuove proposte sembra più un premio di consolazione per i talent show, Maldestro era molto più forte ed interessante, tra l’altro anche lui scoperto nelle Marche da Musicultura nel 2014”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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