L’AIRC prende posizione sull’uso dei cellulari e tumori al cervello

ANALIZZIAMO IL NESSO SECONDO L’ASSOCIAZIONE ITALIANA RICERCA CANCRO

imagesdel dottor Giorgio Rossi

L’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) pubblica una propria posizione ufficiale sulla questione dell’uso dei cellulari e tumore al cervello.

L’AIRC fa presente alcuni punti di base :

 

  • Le onde a radiofrequenze non sono in grado di indurre mutazioni ma possono provocare il riscaldamento dei tessuti a diretto contatto con le apparecchiature che le emettono, come i cellulari.

 

  • Studi di laboratorio in colture cellulari e negli animali hanno mostrato risultati discordanti e, quando mostrano un nesso tra esposizione e tumori, si tratta di intensità e frequenze difficilmente compatibili con utilizzo normale del cellulare.

 

  • Gli studi epidemiologici retrospettivi e prospettici non mostrano alcun legame tra uso del cellulare e i tumori cerebrali con l’eccezione del 10% dei soggetti che usano il telefono in modo molto intensivo. Anche gli studi epidemiologici, però, mostrano un possibile incremento di rischio per il neurinoma del nervo acustico.

 

  • Alla luce delle conoscenze attuali, i cellulari sono ritenuti da tutti gli esperti e dalle Agenzie Internazionali come sicuri, con la raccomandazione però di utilizzare gli auricolari e di tenere l’apparecchio lontano dal corpo quando è in attivo.

 

I telefoni cellulari sono entrati in commercio alla fine degli anni 80′ del secolo scorso, ma si sono diffusi in modo esponenziale negli ultimi 20 anni, al punto che è sempre più raro trovare persone che non ne fanno uso. Non solo è aumentato il numero di individui che utilizzano i cellulari ( sia adulti,sia bambini) ma anche il tempo che ciascuno passa a contatto con l’apparecchio.

 

L’AIRC fa presente che esistono tre motivi principali per cui è nata la preoccupazione che i telefoni cellulari possano avere effetti nocivi sulla salute:

 

  • sono apparecchi che funzionano utilizzando onde radio ( energia a radiofrequenza), un tipo di radiazione non ionizzante ( 0vvero diversa da quella emessa dalle radiazioni ionizzanti come i raggi X e gamma di cui è noto l’effetto mutageno sul DNA e pertanto cancerogeno).I tessuti a contatto con i cellulari possono a loro volta assorbire questa energia;

 

  • vi sono sempre più persone che usano i cellulari , inclusi i bambini molto piccoli;

 

  • il numero di chiamate al cellulare effettuate al giorno e la durata delle chiamate sono aumentate, anche se, parallelamente è migliorata la tecnologia e i nuovi cellulari emettono energie molto più deboli di quelle dei primi modelli

 

Nel corso degli anni sono state condotte diverse decine di studi sulla relazione tra cellulari e tumori, in particolare tumori cerebrali. L’AIRC ne sintetizza le conclusioni generali :

 

  • nella maggior parte degli studi i pazienti che si ammalano di tumori al cervello non dichiarano un utilizzo del cellulare più intenso di coloro che non si ammalano, in particolare se si considerano tutti i tumori cerebrali come un unico gruppo e non si distinguono i singoli tipi di cancro al cervello ;

 

  • la maggior parte degli studi non mostrano una relazione dose-effetto, cioè non mostrano un aumento del rischio legato all’aumento dell’utilizzo del cellulare, il che sarebbe atteso se questi fossero davvero cancerogeni;

 

  • la maggior parte degli studi non mostra un aumento dei tumori dal lato in cui si usano i cellulari;

 

  • alcuni studi, in particolare quelli pubblicati da un gruppo di ricerca svedese, mostrano invece un aumento dei tumori dal lato di utilizzo del cellulare soprattutto dopo 10 anni di esposizione. Non è chiaro quanto gli studi svedesi debbano essere considerati , dal momento che l’effetto non compare nelle altre ricerche;

 

  • quasi tutti gli studi hanno un problema di controllo, dato che è sempre più difficile trovare persone che non posseggono o non usano il telefono cellulare . Il confronto è quindi principalmente sulle differenze d’intensità d’uso .

 

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ( IARC), organo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS),ha classificato le onde a RF tra i ”possibili cancerogeni umani” sulla base delle prove ancora limitate di una relazione con i tumori cerebrali ( e della mancanza di prove di un legame con altri tipi di tumore). Altre Agenzie statunitensi come Environmental Protection Agency (EPA) o il National Toxilogy Progrom (NTP) hanno scelto di non classificare i cellulari tra cancerogeni potenziali .

 

Allo stesso modo si comportano finora la Food and Drug Administration (FDA) e il Center for Disease Control di Atlanta (CDC) e il National Cancer Institute statunitense (NCI) e Cancer Research UK (CRUK) i quali ritengono che ulteriori ricerche siano necessarie per valutare com0lessivamente gli effetti dei cambiamenti tecnologici e nel frattempo considerano i cellulari sicuri se utilizzati con gli auricolari.

 

Come deve comportarsi una persona che vuole minimizzare i rischi? Queste sono le raccomandazione dell’AIRC:

 

  • i cellulari di moderna concezione sono molto più sicuri di quelli vecchi e l’aumento di ripetitori sul territorio rende la tecnologia meno rischiosa;

 

  • evitare di usare i cellulari per molte ore di seguito a diretto contatto con l’orecchio, preferendo l’uso di auricolari;

 

  • non tenere l’apparecchio sul corpo ( per esempio nella tasca dei pantaloni), ma riporlo nella borsa o nella giacca.

 

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