La svolta di Google sul diritto all’oblio

DOPO LA SENTENZA STORICA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA

di avv. Tommaso Rossi (Studio Legale Associato Rossi-Papa-Copparoni)

UnknownDopo la storica sentenza della Corte di Giustizia Europea del 13 maggio scorso, di cui abbiamo ampiamente parlato la scorsa domenica (clicca per rileggere l’articolo) , ecco che Google si uniforma inserendo un modulo su Internet contenente la domanda per cancellare link non più «adeguati» o «rilevanti». Il modo, dunque, di realizzare quel diritto “all’oblio digitale” che la sentenza ha sancito come diritto di ognuno di noi.

Sarebbero 12mila dopo meno di un giorno le richieste arrivate da tutta Europa a Google. «Esamineremo ogni richiesta cercando di bilanciare il diritto alla privacy con quello all’informazione», spiega un portavoce dell’azienda che ha tentato subito di adeguarsi alla statuizione della Corte Europea, che ha stabilito che i motori di ricerca sono responsabili del trattamento dei dati personali pubblicati su pagine web di terzi e devono provvedere alla loro rimozione quando viene richiesto e non c’è più l’interesse pubblico e di cronaca alla loro conservazione. La Corte di Giustizia ha stabilito che il motore di ricerca è obbligato a eliminare dall’elenco di risultati di una ricerca effettuata a partire dal nome di una persona, i link verso pagine web pubblicate da terzi e contenenti informazioni relative a questa persona e ciò anche nel caso in cui tale nome o informazioni non vengano preventivamente o simultaneamente cancellati dalle pagine web di cui trattasi e anche quando la pubblicazione sulle pagine web sia lecita.
Cosi la sentenza: “Infatti l’inclusione nell’elenco di risultati di una pagina web e delle informazioni in essa contenute relative a questa persona, poiché facilita notevolmente l’accessibilità di tali informazioni a qualsiasi utente di Internet che effettui una ricerca sulla persona di cui trattasi e può svolgere un ruolo decisivo per la diffusione di dette informazioni, è idonea a costituire un’ingerenza più rilevante nel diritto fondamentale al rispetto della vita privata della persona interessata che non la pubblicazione da parte dell’editore della suddetta pagina web.”

Nel modulo presente online al link che vi abbiamo fornito sopra, viene richiesto di identificarsi fornendo la copia digitale di un documento, la firma elettronica della richiesta e l’indicazione di quale link si chiede la rimozione. «Nell’implementare la decisione coopereremo con i Garanti della Privacy e altre autorità», aggiunge Google. «La decisione è certamente un fatto positivo e naturalmente non deve essere mai preclusa la possibilità di coniugare i diritti fondamentali delle singole persone con la libertà di informazione e l’interesse collettivo a conoscere dei fatti di rilevanza pubblica», afferma il Garante Privacy Italiano Soru.

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