“Knockout game”: arriva il Italia la follia delle botte ai passanti

di Avv. Valentina Copparoni (Studio legale associato Rossi-Papa-Copparoni di Ancona)

ABC_knockout_game_jpegNegli Stati Uniti si chiama “Knockout game”, un fenomeno che purtroppo ha nulla a che fare con un gioco piuttosto con violenza gratuita e stupidità umana unite all’ennesima potenza: si tratta di divertirsi a sferzare pugni e calci ai passanti scelti a caso e senza alcun motivo. Ora purtroppo questo terribile fenomeno, dopo essere sbarcato anche in Gran Bretagna, è arrivato in Italia dove si stanno registrando numerosi episodi di vere e proprie criminali aggressioni (è questo l’esatta qualificazione) di questo tipo, con segnalazioni a Roma, in Veneto, a Napoli, Brescia e Palermo. L’ultimo soltanto qualche settimana fa a Milano dove una ragazza di 30 anni è stata picchiata in piazzale Loreto. All’improvviso uno sconosciuto sarebbe uscito da una macchina sferrandole un pugno in faccia e rompendole il naso per poi dileguarsi nel nulla senza portarle via nulla.

Insomma una follia pura ed inspiegabile che erroneamente viene chiamata “game” (gioco) dato che nulla ha a che fare con il divertimento. O almeno con il normale concetto di divertimento che l’intelligenza umana dovrebbe elaborare e vivere. Qui ci si può sbizzarrire tutto al più ad aprire il codice penale e vedere che queste azioni non vengono affatto catalogate come “gioco” ma come veri e propri reati come le lesioni personali volontarie magari in concorso ed aggravate dai futili motivi.

La cronaca italiana comincia ad essere piena di racconti di questi episodi.

A Brescia una banda di quattro ragazzi ha picchiato, senza un perché, due clienti seduti ad un tavolino di un bar e poco distante un altro avventore di un altro locale ma questa volta il malcapitato era un ex rugbista che quindi ha affrontato il gruppetto mettendolo in fuga.

A Roma sono stati segnalati diversi episodi, soprattutto a Trastevere.

E ancora in una scuola media a Susa, nel torinese, un ragazzino di 14 anni, durante la ricreazione, avrebbe confidato agli amici di aver voglia di picchiare qualcuno e lo ha fatto, colpendo un altro studente. Un altro caso sempre in una scuola, a Castellammare, nel Napoletano.

Poi ancora a Favaro Veneto, a Venezia, all’uscita di un centro commerciale sulla rampa che porta al parcheggio. Due le aggressioni, stando a quanto ha riportato Venezia Today che cita anche la testimonianza del padre di una delle vittime. “Uno sconosciuto si è avvicinato a mio figlio e gli ha chiesto “Hai problemi?”Senza aspettare oltre è stato colpito in faccia da un unico pugno”. Stessa situazione poco più tardi con un altro sfortunato ventenne.

Anche a Palermo il folle “divertimento” è stato denunciato da una coppia di fidanzati. I ragazzi, 20 e 22 anni, impiegati in un pub del centro, sarebbero stati aggrediti da quattro sconosciuti giovani all’improvviso, mentre erano seduti su una panchina. Un raid durato pochi minuti ma che ha costretto i giovani a ricorrere alle cure ospedaliere.
Un altro caso di nella zona della stazione centrale dove una universitaria di 29 anni, avvicinata da due giovani con la richiesta di una sigaretta, è stata raggiunta in volto da un pugno sferrato da uno dei due.

Negli Usa questa follia è andata ancora oltre l’immaginabile causando addirittura già tre morti. Di pari passo aumentano sempre di più i filmati postati su Youtube dove si possono vedere persone di ogni età, uomini e donne indifferentemente, prese improvvisamente a pugni e che cadono a terra. Si tratta in gran parte di immagini riprese da telecamere di sorveglianza, ma anche di filmati girati con i telefonini dagli amici di chi vuole dimostrare di essere il campione di questo “gioco” per ottenere anche gli apprezzamenti del mondo “virtuale” ossia di altri soggetti non meno stupidi che si divertono, si compiacciono e si complimentano nel vedere le insane gesta di bulletti in cerca di fama a tutti i costi. Anche della vita di altri.

La portata di questo fenomeno è cosi grave e socialmente pesante negli Usa tanto che l’Fbi ha deciso di costituire un’unità specializzata nelle indagini riguardanti il “knocking game” che raccoglie i numerosi video che circolano su internet con lo scopo di individuare i responsabili. Due ragazzini di 13 e 16 anni sono stati condannati a 18 mesi di arresti domiciliari per l’uccisione di un uomo a Syracuse, nello stato di New York, in Missouri un ragazzo di 20 anni è stato invece condannato a 55 anni di prigione per omicidio di secondo grado.La polizia di New York, dove si sono registrati numerosi episodi di aggressioni di questo tipo, sospetta però che dietro ci sia anche qualche altra motivazione. Dopo una serie di aggressioni di questo tipo in una zona di Brooklyn dove abitano numerosi ebrei, la polizia ha cominciato a considerare la possibilità che si tratti di crimini d’odio. Secondo quanto riportato dal New York Post, si tratta di un fenomeno diffuso da tempo  in molte zone degli Stati Uniti, in cui, oltre agli ebrei, gang di ragazzi neri aggrediscono anche bianchi o asiatici definendo le loro azioni criminali “caccia all’orso polare”.

 La stupidità ed incoscienza umana purtroppo sono in grado molto spesso di superarsi  e questo fenomeno ne è la dimostrazione.

Sicuramente per comprendere al meglio la portata e la gravità di tali azioni a mio parere si dovrebbe iniziare a sensibilizzare meglio l’opinione pubblica innanzi tutto con un uso corretto e consapevole delle parole. La definizione di “gioco” per questo tipo di comportamenti è già gravemente sbagliata e fuorviante, trasforma tutto in una sorta di videogame dove però i protagonisti cattivi e le vittime innocenti sono essere umani, le loro vite , quelle delle loro famiglie ma anche dell’intera società cui tutti apparteniamo.

 

 

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