Inquinamento atmosferico, nebbie e danni alla salute

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE IN QUESTI GIORNI DI SMOG NELLE GRANDI CITTA’

del dottor Giorgio Rossi (Oncologo)

imagesProprio in questo periodo di alta pressione che mantiene le condizioni del tempo di tipo primaverile, che purtroppo, però, favorisce la formazione dello smog specie nei centri urbani con il conseguente sensibile incremento dell’inquinamento atmosferico, niente poteva essere di più attuale che la nuova relazione, pubblicata nei giorni scorsi, dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (European Environemnt Agency – EEA-) in cui si ribadisce che l’inquinamento atmosferico continua ad essere il principale fattore di rischio ambientale per la salute in Europa: riduce la durata di vita delle persone e contribuisce alla diffusione di gravi patologie quali malattie cardiache, problemi respiratori e cancro.

Secondi il report dell’EEA, la maggior parte degli abitanti delle città continua ad essere esposta a livelli di inquinamento atmosferici che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non ritiene sicuri.

 

Nonostante i miglioramenti continui degli ultimi decenni, l’inquinamento atmosferico incide ancora sulla salute degli europei, riducendo la qualità e l’aspettativa di vita. Inoltre ha un impatto economico notevole, poiché aumenta i costi sanitari e riduce la produttività con la perdita di giorni lavorativi in tutti i settori dell’economia.

 

Gli inquinanti più problematici per la salute umana sono il particolato (Particulate Matter -PM-), le cosiddette polveri sottili, l’ozono troposferico (O3) e il biossido di azoto (NO2).

 

Il particolato è rappresentato da quel materiale presente in atmosfera in forma di particelle microscopiche di varie dimensioni dell’ordine del milionesimo di millimetro; le più frequenti sono rappresentate dalle PM10 e PM 2,5. Le dimensioni condizionano il tipo di danno in quanto le più grandi si fermano alle vie respiratorie superiori, mentre le più piccole raggiungono gli alveoli polmonari.

 

Secondo i livelli di riferimento dell’OMS, che sono ancora più severi di quelli fissato dall’UE, ben l’81% per il PM10 e il 95% per il PM 2,5 degli abitanti delle città europee si trovano esposti a concentrazioni superiori ai valori di riferimento stabiliti per la protezione della salute umana.

Nello specifico, il particolato, può causare o aggravare le patologie cardiovascolari e polmonari, gli infarti cardiaci e le aritmie e può provocare il cancro. Questo inquinante è responsabile di 432.000 morti premature in Europa.

 

L’Ozono (O3) può provocare problemi all’apparato respiratorio, il 97% della popolazione europea di centri urbani è esposta a valori superiori a quelli soglia stabiliti dall’OMS.

 

Il Biossido di Azoto (NO3) è una delle principali cause di eutrofizzazione (crescita eccessiva di alghe nell’acqua) e contribuisce inoltre alla formazione di PM e di O3. Favorisce in modo particolare l’insorgenza dell’asma. Il 7% degli abitanti delle città europee è esposto a livelli superiori al valore limite.

 

Gli impatti stimati dell’esposizione di questi due inquinanti, parlano, rispettivamente di circa 75.000 e 17.000 decessi prematuri

 

Le principali sorgenti di tali sostanze sono i processi di combustione ( motori a scoppio, impianti di riscaldamento, attività industriali, inceneritori, centrali termoelettriche).

Pertanto il traffico veicolare, specie nei centri urbani, svolge un ruolo fondamentale. Le emissione di scarico provenienti dai motori a gasolio, ricche di particolato sottile, sono state recentemente etichettate come cancerogene nel gruppo 1, il più pericoloso, dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ( AIRC). Per le zone extraurbane,invece, sono le industrie a prendere il sopravvento (processi produttivi e manufatturieri, raffinerie) e le attività agricole.

 

A livello europeo la Pianura Padana resta l’area geografica con la peggiore qualità dell’aria insieme alla zona più industrializzata della Polonia.

Un recente studio italiano ha dimostrato come a Roma una riduzione di soli 5 micron grammi/ metro cubo di PM2,5 salverebbe circa 600 vite umane e comporterebbe un risparmio di circa un milione di euro.

 

Messaggio di speranza per l’Italia arriva dall’attività di Governo con l’approvazione alla Camera, il 22 dicembre scorso, dopo circa due anni di iter parlamentare, della legge sulla green economy che con il suo pacchetto di norme è stata definita una piccola finanziaria verde che aiuta la società ad andare nella direzione di un’economia circolare in accordo a quanto approvato nella recente Conferenza sull’Ambiente di Parigi.

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