Il dottor Google

LA NUOVA GENERAZIONE DI MALATI IMMAGINARI: I CYBERCONDRIACI

di Dott.ssa Gloria Trapanese (Psicologa Clinica)

imagesLa rivoluzione digitale avvenuta negli ultimi decenni, ha portato alla diffusione di nuovi strumenti che si sono distribuiti rapidamente a livello globale mettendo in comunicazione l’intera umanità.
Questi cambiamenti hanno influenzato stili di vita, di comunicazione e di socializzazione. Il libero accesso alla rete infatti garantisce la libertà di informazione, tuttavia se usata in maniera scorretta, può divenire uno strumento pericoloso. E’ quanto avviene nel caso della ricerca di informazioni sulla salute fisica e mentale. La Cybercondria, ossia l’ipocondria cibernetica è infatti una delle conseguenze negative portate dal web e data dalla facilità di reperire onlineinformazioni di ognitipo. Google, forum, articoli più o meno scientifici pubblicati online, rappresentano una risorsa preziosa per ottenere rapidamente e gratuitamente un gran numero di informazioni sulla salute, aumentando le proprie conoscenze in materia, “risolvendo” dubbi e placando o nella maggior parte dei casi, incrementando ansie.
Recenti ricerche effettuate al Pew Research Center’s Internet & American Life Project di Washington in collaborazione con la California Health Foundantion, indicano che, circa l’80% degli utenti Internet, utilizza la rete per cercare notizie inerenti lo stato di salute in particolare, riguardo ai sintomi delle malattie.

I ricercatori sono infatti giunti alla conclusione che, in non pochi casi, questa libertà di accedere a informazioni, non mediate da figure professionali competenti come medici e psicologi, possa favorire lo sviluppo o peggiorare condizioni di ipocondria più o meno preesistenti.

L’ossessione per la salute in rete, che alcuni hanno battezzato “cybercondria“, ovvero l’insieme di due parole “cyber” ( prefisso che rimanda al mondo virtuale) e “ipocondria” (termine psichiatrico per indicare una forma accentuata di preoccupazione per il proprio stato di salute) è un fenomeno che i professionisti della salute stanno rilevando già da alcuni anni, ritrovandosi spesso a interagire con pazienti che arrivano alla loro attenzione angosciati da autodiagnosi provenienti dal web che si rivelano, poi inesistenti o, quantomeno, imprecise. La sovrabbondanza di informazioni mediche online, in parte provenienti anche da fonti discutibili e poco scientifiche, genera negli utenti della rete uno stato d’ansia e terrore spesso del tutto ingiustificato, poichè non trovano nella maggior parte dei casi riscontro in un vero e proprio disturbo.

È importante evidenziare infatti che, navigare in rete, informandosi e leggendo qualsiasi tipo di informazione su disturbi di salute in modo ossessivo, prendendo per vera ogni tipo di informazione reperita, peggiora lo stato di salute mentale in particolare di coloro che presentano caratteristiche ansiose. A lungo andare, lo stress che si genere dalla continua ricerca della diagnosi, peggiorara lo stato di salute della persona, poiché le preoccupazioni non fanno altro che incrementare ansia, depressione, disturbi del sonno, dando origine a somatizzazioni che incrementano la convinzione di essere malati.

A questi tipi di comportamenti consegue quindi, non solo un forte aumento delle spese sanitarie, in quanto i cybercondriaci tendono a sottoporsi ad un elevato numero di esami medici, ma anche un forte aumento nella richiesta di prescrizione e di conseguenza nell’utilizzo di ansiolitici per placare le paure e le preoccupazioni che le auto-diagnosi,spesso sbagliate generano.

È importante quindi ricordare agli utenti che è fondamentale prendersi cura della propria salute, prevenire e prestare attenzione ai propri sintomi, tenendo bene a mente tuttavia, che le figure professionali competenti come il medico di base e lo psicologo, devono essere sempre la nostra fonte di informazione primaria.

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