God’s Not Dead – la recensione

UN FILM IMPORTANTE CHE SI INTERROGA SUL SENSO PROFONDO DELL’ESISTENZA

di Alessandro Faralla (Responsabile Cultura&Spettacoli F&D Magazine)

LocandinaStiamo davvero cancellando il confronto dalle nostre vite? Sembra non esserci più spazio per il contradditorio e le occasioni per dialogare e discutere di tematiche importanti sono quasi estinte.

Dove ricercare allora luoghi e contesti che ci spingano a mettere in discussione i nostri principi?

Le scuole, i centri di aggregazione, le università. Ed è proprio l’università il cuore di God’s Not Dead. Il film, ispirato a fatti realmente accaduti, si concentra su Josh, giovane matricola di un college americano, e del suo docente di filosofia, il professore Radinson. All’inizio del corso, il professore, convintamente ateo chiede ai suoi studenti di scrivere su un foglio oltre al proprio nome la frase “Dio è morto” così da liberarsi quanto prima di inutili discussioni intorno al retaggio arcaico di una società colpevole di fondarsi su un enorme superstizione. Josh fortemente cattolico non può e non riesce ad accettare l’imposizione dell’autoritario e arrogante professore.

Così accetta la sfida, dovrà confutare la tesi del docente esponendo le sue ragioni all’interno delle lezioni dimostrando l’esistenza di un essere trascendentale. Tra pressioni personali e tensioni interiori Josh esporrà la sua fede e la sua anima per difendere con tenacia i propri valori. Sullo sfondo altre figure e storie si intrecciano in questo duello: preti, malattie, fidanzate, identità.

Dubbio e fede, approccio cinico o umanitario, ragione e religione, tutto si mescola sollecitando giovani e adulti a interrogarsi sul senso più profondo dell’esistenza.

Diretto da Harold Cronk, God’s Not Dead, basato sul romanzo di Rice Brooks, God’s Not Dead: Evidence for God in an Age of Uncertainty, affronta un argomento universale con un iniziale coraggio, l’approccio brillante del duello tra il giovane studente e il maturo professore viene però annacquato da scelte narrative facili, politicamente corrette e buoniste.

Con il procedere della visione il film opta chiaramente per una strada. Le decisioni registiche e di sceneggiatura non approfondiscono con la dovuta audacia il dibattito finendo per sminuirlo, riducendo il tutto all’ennesima divisione tra religione e scienza.

Il film, che si avvale della colonna sonora dei Newsboys, una famosa rock band cristiana, riesce comunque, stimolando ed emozionando, a mettere in evidenza la questione delle discriminazioni e delle vessazioni che molte persone subiscono in virtù della loro fede.

Prof-studente (dio nn è morto)In America il film, uscito nella primavera del 2014 è diventato un vero caso, in senso positivo, per il successo decretato da pubblico. A fronte di un budget di 2 milioni di dollari ne ha incassato solo negli Usa circa 60 milioni. A ridosso delle festività pasquali uscirà il sequel.

In Italia God’s Not Dead è distribuito da Dominus Production. Per conoscere dove vedere il film e per ulteriori informazioni visitare il sito http://www.godsnotdead.it/.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Back To Top