Forno a microonde e rischio di cancro

L’AIRC CHIARISCE DEFINITIVAMENTE LA QUESTIONE FONTE DI PREOCCUPAZIONE SUI MEDIA

del dottor Giorgio Rossi

forno-microonde-400x400La scorsa settimana l’AIRC ( Associazione Italiana Ricerca sul Cancro) ha diffuso un comunicato sul rischio di cancro legato all’uso del forno a microonde.

L’Associazione ha ritenuto necessario chiarire in modo definitivo la questione che tutt’ora è fonte di preoccupazione; basta scorrere rapidamente il web e si leggono notizie sull’argomento di tutti i colori, alcune anche allarmistiche.

No, non vi è alcuna dimostrazione che l’uso del forno a microonde aumenti il rischio di cancro e ancor meno che il cibo cotto o scaldato con questo elettrodomestico possa essere meno nutritivo di quello sottoposto a cottura o riscaldamento con metodi classici.

I forni a microonde sono elettrodomestici che scaldano il cibo sfruttando l’interazione della materia (in particolare delle particelle di acqua e grassi contenute negli alimenti) con i campi elettromagnetici generati dall’apparecchio. Le microonde sono un tipo di radiazione a radiofrequenza dotata di una bassa quantità di energia che vengono assorbite dalle molecole di acqua e di grasso che, grazie all’energia ricevuta, sono in grado di vibrare. L’attrito molecolare provocato dalla sfregamento genera calore e il calore a sua volta cuoce il cibo.

Non si tratta di un metodo di cottura innovativo: il brevetto del forno a microonde è addirittura del 1946, il primo modello industriale fu commercializzato nel 1947 e i modelli più piccoli, adatti all’uso domestico, fecero la loro comparsa negli Stati Uniti sul finire degli anni Cinquanta. Ciò significa che abbiamo alle nostre spalle un numero sufficiente di anni di osservazione per poter affermare che si tratta di un sistema di cottura per cui non si sono evidenziati pericoli per la salute.

Perché si è diffusa la falsa credenza che il microonde possa aumentare il rischio di ammalarsi di tumore?

E’ probabile che il fraintendimento nasca proprio dal termine “radiazione”, parola che evoca la radioattività prodotta dalle centrali e dalle armi nucleari, o dagli elementi naturalmente radioattivi, di cui è nota la capacità di interagire con il DNA inducendo mutazioni genetiche che possono affettivamente provocare tumori.

Non tutte le radiazioni sono però capaci di interagire col DNA: perché questo accada devono avere abbastanza energia per farlo, una caratteristica comune ai raggi X, gamma e anche ai raggi solari UV, che appartengono alla categoria delle radiazioni ionizzanti, cioè in grado di rimuovere un elettrone da un atomo.

 

Le radiazioni a radiofrequenza a cui appartengono le microonde sono invece a bassa frequenza e sono di tipo non ionizzanti. Hanno sufficiente energia per far vibrare gli atomi all’interno di una molecola, ma non abbastanza da allontanare un elettrone dal suo legame. Non sono pertanto abbastanza potenti da indurre mutazioni nel DNA e il cibo scaldato col microonde non è radioattivo perché non viene ionizzato.

Importante che il microonde sia ben schermato per evitare scottature o ustioni e per evitare di generare campi elettromagnetici nell’ambiente circostante perché allora l’apparecchio si comporterebbe come un cellulare e sappiamo che questo aspetto è ancora sotto inchiesta per i possibili effetti sulla salute. Ma i forni a microonde attualmente in commercio rispondono a specifiche normative che prevedono la dotazione di adeguate schermature.

Solo apparecchi molto vecchi, deteriorati o con la porta che non chiude bene, potrebbero essere potenzialmente pericolosi, ma solo se si sosta a lungo nelle loro vicinanze mentre sono in funzione.

Pertanto per quanto riguarda la cottura dei cibi a microonde nessun rischio legato al cancro.

Attenzione invece al maggior rischio di contrarre infezioni o intossicazioni per via della temperatura alla quale viene portato il cibo. Un alimento che è rimasto per qualche giorno in frigo, se sottoposto a cottura con fornelli e forni elettrici o a gas vede ridursi drasticamente la carica batterica. Mentre lo stesso cibo lasciato pochi minuti nel microonde potrebbe conservare una carica batterica elevata che può essere causa di disturbi gastrointestinali. Per questa ragione si raccomanda di utilizzare questo elettrodomestico solo per cibi freschi o conservati correttamente, per un tempo limitato in frigorifero.

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