Dieta e Cancro, legame di sangue

IL LEGAME INSCINDIBILE E A VOLTE LETALE TRA ALIMENTAZIONE E CANCRO

del dott. Giorgio Rossi (Medico Oncologo) 

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Da tempo ormai è noto il rapporto che esiste tra dieta e cancro , in particolare diete ricche di grassi , di cibi carnei e povere di frutta e verdure aumentano il rischio di certi tipi di cancro come quello al colon , alla mammella , al pancreas , all’utero . Anche se in questi ultimi 10 -15 anni i fattori genetici hanno assunto sempre più un ruolo rilevante nella genesi del cancro ,è ormai ampiamente riconosciuto che la dieta di tipo occidentale( Nord Europa e Nord America) sarebbe dannosa , mentre la dieta mediterranea soprattutto per la presenza dell’olio di oliva sarebbe protettiva . Inoltre la sedentarietà , il sovrappeso , l’alcol , il tabacco , notoriamente aumentano il rischio. Gli stessi fattori inoltre sono anche causa di un incremento di malattie cardiovascolari; pertanto sempre più è necessario prendere coscienza dell’importanza per la salute di un “ sano stile di vita “.

Comunque ogni ricerca che riesce ulteriormente a dimostrare il rapporto tra alimenti e tumori è una conferma in più di quanto detto, specie se entrando nel particolare riesce ad indicare un particolare tipo di alimento come è avvenuto in questi due recenti studi.

Due studi del 2013 confermano tale assunto. Il primo pubblicato su European Journal of Cancer Prevention e realizzato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Edimburgo ( Scozia ) facenti parte dello Scottish Colorectal Cancer Study che hanno esaminato gli effetti di 170 diversi tipi di alimenti che possono avere sull’aumento del rischio dell’insorgenza del cancro del colon .I più dannosi sono risultati gli snack ricchi di zuccheri e grassi ed ad alto contenuto calorico e le bevande dolci effervescenti , cibi purtroppo molto usati tra i giovani in tutto il mondo occidentale ; ribadita invece la protezione derivante da frutta e verdura e cibi poveri di grassi .

L’altro studio pubblicato su Journal of the National Cancer Institute (JNCI)e condotto da ricercatori dell’Università di Washington , School of Medicine , (USA) ha evidenziato la relazione tra l’uso di alcol in donne di giovane età e l’aumentato rischio di cancro alla mammella .L’alcol consumato alla dose giornaliera di 10 grammi ( una birra , un bicchiere di vino, un bicchierino di liquore ) nell’età che va dal menarca ( comparsa della prima mestruazione ) alla prima gravidanza aumenterebbe il rischio di tumore mammario del 7-10% . In questa fascia di età il tessuto della ghiandola mammaria è già fisiologicamente sottoposto a vari stimoli ormonali che ne favoriscono una florida proliferazione , rendendolo particolarmente sensibile a fattori cancerogeni. L’associazione diventa ancora più forte quando è anticipata l’età del menarca e ritardata l’età della prima gravidanza . Quest’ultima gioca un ruolo a doppia faccia : inizialmente per i cambiamenti ormonali che comporta nella donna , ha un effetto danno sul rischio di tumore alla mammella , ma poi nel tempo diventa invece protettiva , così come l’allattamento .

I ricercatori hanno osservato non solo un aumento del rischio di tumore mammario , ma anche un aumento dell’incidenza di alcune patologie benigne della mammella che però a loro volta rappresentano indici di una potenziale possibilità di trasformazione maligna .Lo studio è iniziato nel 1989 con l”arruolamento di 116.000 donne , di età compresa tra i 25 e i 44 anni , tutte infermiere , alle quali è stato inviato per posta un questionario ove veniva richiesta la loro storia sanitaria , la loro storia riproduttiva e il loro stile di vita riguardante il consumo di alcol in 4 fasce di età : 15 -17 , 18 – 22 , 23 – 30 e 31 – 40 anni . Successivamente il questionario è stato aggiornato , sempre per via postale, ogni due anni fino al 2009. Alla fine del periodo di raccolta dati , il 90% delle donne contattate aveva regolarmente risposto .

I ricercatori concludono affermando che ,dall’elaborazione di tutti questi dati raccolti, è risultato un aumento del rischio per patologie benigne della mammella e cancro della mammella in quelle donne che hanno fatto uso di alcol alle dosi sopra indicate nel periodo di tempo che va dal menarca alla prima gravidanza indipendentemente dall’uso fatto dopo la prima gravidanza e confermano che l’associazione diventa più forte se il questo periodo è più lungo.

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