Da rivedere: “The Elephant Man”, di D. Lynch

FILM GIUSTI PER “CINEVASIONI”
F&Dlogo rubrica cinemaIl film è ambientato nella Londra dell’800. Il giovane John Merrick, malato di una grave forma di neurofibromatosi, viene mostrato come “uomo elefante” (date le sembianze del volto) in un baraccone. Il padrone del baraccone, Bytes, è un alcolizzato senza scrupoli, che si guadagna da vivere sfruttando la mostruosità del ragazzo. Per sua fortuna Merrick viene scoperto da Frederick Treves (Anthony Hopkins), un chirurgo del London Hospital che lo porta con sè per poter studiare la patologia che lo affligge e cercare di curarlo. Inizialmente diffidente e restìo al dialogo, il giovane dimostra via via di avere un animo dalla sensibilità unica ed un’intelligenza sopraffina. Raggiunge un certo senso di pace, che però viene turbato da Bytes, che lo rapisce per riportarlo ad esibirsi. Il ragazzo, riuscito però a fuggire, fa ritorno in ospedale. Qui Merrick si sente amato e fortunato, nonostante gli rimanga un ultimo desiderio da soddisfare: vorrebbe poter dormire come tutte le persone “normali”. Una notte, si sdraia sul letto dopo aver tolto tutti i cuscini che facevano da sostegno alla massa abnorme del capo, consapevole che tale posizione gli causerà la morte per soffocamento; ormai deciso, muore nella serenità e nella pace che ha sempre desiderato. Un film dai risvolti estremamente drammatici ed a tratti straziante. Unico come genere nel repertorio di Lynch.

(rubrica in collaborazione con: www.facebook.com/DolbyMovie51?fref=ts)

 

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