Come esporsi al sole in salute e tranquillità 

I CONSIGLI DELL’ONCOLOGO

del dottor Giorgio Rossi

L’estate sta entrando nel vivo, molti di noi stanno facendo il conto alla rovescia per l’inizio delle tanto agognate vacanze; mare o montagna, ma finalmente fuori dalle infuocate città, all’aria aperta, al sole.

 

Il sole è da sempre, nella storia dell’umanità, sinonimo di vita e di benessere, ma può anche causare danni per la salute. Pertanto, in questo periodo dell’anno, il messaggio particolarmente diffuso è “ protezione solare”.

 

Il sole rappresenta la principale fonte di luce visibile ed invisibile all’occhio umano. Osservando l’arcobaleno, dopo un acquazzone, quando ricompare il sole, i suoi raggi incontrano le piccole particelle d’acqua ancora sospese nell’atmosfera che fungono da prisma e scompongono la luce in quello che è lo spettro visibile composto da vari colori che si susseguono nell’ordine : rosso arancione,giallo,verde, azzurro, indaco e violetto.

Al di là del violetto e prima del rosso esistono altre fasci di luce che il nostro occhio non è capace di vedere, queste sono chiamate rispettivamente raggi ultravioletti (UV) e raggi infrarossi . Qualsiasi sia il colore, sia visibile ed invisibile la natura di questi raggi è la medesima: sono onde elettromagnetiche ( radiazioni ); quello che cambia è invece la loro lunghezza d’onda, specifica per ogni tipo di radiazione.

I raggi infrarossi e i raggi ultravioletti sono quelli che esercitano i loro effetti sulla salute umana; i primi hanno principalmente un effetto vasodilatante a livello cutaneo e per questo danno la percezione di calore e possono interferire su problemi circolatori specie a livello degli arti inferiore come varice, dilatazioni capillari e inoltre producono radicali liberi responsabili dell’invecchiamento della pelle.

I secondi sono suddivisi in tre tipologie di differente lunghezza d’onda : UV-A, UV-B, e UV-C. Il sole emette tutte e tre queste radiazioni,ma grazie all’assorbimento dell’ozonosfera circa il 99% degli ultravioletti che raggiungono la superficie terrestre sono UV-A ; infatti quasi il 100% degli UV-C ed il 95% degli UV-B è assorbito dall’atmosfera terrestre grazie all’ozono.

 

Il cosiddetto buco dell’ozono è dannoso proprio perché consente il passaggio di una maggiore quantità di raggi ultravioletti. Gli UV-B sono responsabili delle scottature solari, tutti gli ultravioletti facilitano l’invecchiamento cutaneo e possono produrre mutazioni del DNA cellulare fino alla trasformazione tumorale dando origine ad epiteliomi cutanei ed al molto più pericoloso melanoma.

 

La potenza dei raggi solari è tanto più forte quanto cresce l’altitudine dato che viene a ridursi il filtro dell’atmosfera, tanto più aumenta la latitudine raggiungendo i massimi nelle aree geografiche tropicali e sub-tropicali. Inoltre aumentano anche i loro effetti in presenza di elementi riflettenti come la neve e il ghiaccio, la sabbia e l’acqua.

 

L’organismo umano tende a difendersi dai raggi solari producendo melanina, il pigmento cutaneo che produce l’abbronzatura. Una volta raggiunta una buona abbronzatura si può cominciare ad abbassare la guardia, ma fino a quel momento protezione, protezione e protezione.

 

Come scegliere una adeguata crema protettiva? Innanzi tutto in base al proprio fototipo; esistono 6 fototipi che vanno da numero 1 caratterizzato da pelle chiara che non si abbronza, occhi azzurri e capelli biondi o rossi; quindi dal 2 al 5 varie tonalità del castano dal chiaro, al medio, allo scuro sia per capelli che per occhi con relativa pelle chiara media e olivastra, con capacità crescente di abbronzarsi . Ultimo il fototipo 6 con capelli neri, occhi neri e cute bruna ove non si nota l’abbronzatura.

Per i fototipi 1 e 2 usare creme con SPF ( fattore di protezione solare ) 50 , da 3 a 5 SPF da 30 a 15 , fenotipo 6 nessuna protezione. La crema protettiva va ben distesa in tutte le parti scoperete del corpo e l’applicazione va ripetuta ogni 2-3 ore o dopo un bagno o dopo una sudata. Inoltre le solite raccomandazioni : non esporsi nelle ore centrali dalle 11 alle 16 e per i fototipi 1 e 2 proteggersi anche con una maglietta bianca leggera e un capello a larghe falde. Inoltre non solo pelle, ma anche gli occhi devono essere protetti con un buon occhiale da sole polarizzante per evitare pericolose fotocheratiti. Naturalmente tutto ciò vale ancor di più per i bambini.

 

Inoltre l’Associazione Internazionale di Ecodermatologia sottolinea che, oltre all’indice di protezione in base al proprio fenotipo, la scelta delle creme solari deve anche tener conto della loro composizione. Infatti ci sono sostanze sotto osservazione che destano qualche perplessità sulla sicurezza per l’ambiente e per la pelle.

 

Per svolgere il loro ruolo di protezione dalle radiazioni solari, le creme contengono al loro interno dei filtri che possono essere sia fisici, sia chimici.

 

I filtri fisici funzionano proprio come uno specchio: riflettono i raggi solari e proteggono la pelle in maniera meccanica. Per questo risultano più sicuri, e più tollerati dalla pelle. Sono composti da ingredienti minerali come ossido e diossido di titanio, ossido di zinco, a cui vengono aggiunti preziosi oli naturali come quello di cocco, lino, argan, jojoba e succo di aloe, sostanze che riducono la disidratazione e l’invecchiamento della cute.

 

Invece i filtri chimici non riflettono i raggi del sole, ma li assorbono e li trasformano, provocando un surriscaldamento dell’epidermide. Vengono usati soprattutto per il loro basso costo e la loro caratteristica di essere trasparenti e non percepiti. Inoltre una volta a contatto con il mare, i filtri chimici si disperdono nell’acqua agendo da inquinanti dell’ecosistema marino.

 

In definitiva per il benessere della nostra pelle e dell’ambiente nel quale viviamo, possiamo optare per creme solari biologiche o naturali prive di parabeni, petrolati, siliconi, profumi sintetici e composta da ingredienti che rispettano non solo la pelle, ma anche la natura.

 

E poi al sole è importante esporsi gradualmente, cominciando da un’esposizione di 45-50 minuti il primo giorno, applicando la giusta crema ogni 2-3 ore e aumentando ogni giorno il tempo di esposizione fino ad ottenere in circa 10 giorni un’abbronzatura uniforme e duratura. I bambini devono essere assolutamente protetti dalle scottature ed evitare l’esposizione diretta dei neonati fino ad un anno.

 

Ma non solo creme . Importante è un adeguato regime dietetico per proteggere la cute dai danni solari. Innanzitutto una abbondante idratazione, un abbondante uso di frutta e verdura e anche integratori contenenti betacarotene, selenio, vitamine E e C ad azione antiossidante per contrastare i radicali liberi prodotti dai raggi infrarossi contro i quali non esistono protezioni solari specifiche, infatti le varie creme protettive bloccano fino al 96% dei raggi ultravioletti, ma solo il 55 % dei radicali liberi prodotti dagli infrarossi.

 

 

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