Abuso di alcol fra i giovani in calo nelle Marche

I RISULTATI DI UN’INDAGINE DI COLDIRETTI

alcol_giovani– ANCONA – Nel 2013 sono diminuiti del 15 per cento i casi di consumo di alcol giudicati a rischio, dal bere in maniera smodata durante la giornata o a pasto fino al “binge drinking”, ovvero l’ubriacarsi con oltre 6 bicchieri di cocktail o superalcolici in un’unica occasione.
E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti su dati Istat secondo la quale quasi sette marchigiani su dieci oltre i 14 anni consumano sostanze alcoliche, ma solo uno su dieci lo fa oggi in maniera potenzialmente pericolosa per la salute. Il dato che sorprende è che, a fronte di una netta diminuzione del numero di uomini che bevono troppo (-21 per cento), è aumentata la percentuale di donne con almeno un comportamento a rischio, cresciuta del 9 per cento.

D’altro canto, è fortemente positivo il calo del 23 per cento fatto registrare dal “binge drinking”, l’abitudine a bere cocktail e aperitivi alcolici in maniera smodata nel fine settimana, che coinvolge soprattutto i giovanissimi.

“Occorre continuare nel lavoro di promozione di modelli di consumo responsabili e l’esempio può essere sicuramente quanto accaduto nel settore del vino, divenuto oggi l’espressione di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol – sottolinea il presidente di Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante -. Un’opera che le aziende vitivinicole marchigiane stanno portando avanti ormai da anni attraverso degustazioni e momenti di sensibilizzazione dei consumatori”.

Non va dimenticato che, secondo un’indagine dell’Università Politecnica delle Marche, proprio il consumo moderato di vino è uno dei segreti del record di longevità dei marchigiani, con 9 anziani su 10 che lo bevono quasi tutti i giorni, con un paio di bicchieri per ogni pasto. Un dato ben superiore alla media nazionale (69%) e che ha determinato, assieme ad altri fattori, il boom di ultracentenari, che in vent’anni si sono quintuplicati passando da 99 a 507, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat.

(articolo ricevuto da Coldiretti Marche)

 

 

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