Storie di Sport- Sylvie Frechette, la sirenetta triste incontra il Cirque du Soleil

UN TUFFO: LA VITA, LA MORTE, LA LIBERTA’

di Tommaso Rossi

A volte nella vita di una persona il destino è legato a doppio filo con la propria passione. Sylvie Frechette, la sirenetta canadese del nuoto sincronizzato, nello sport come nella vita ha dovuto tante volte riemergere dopo essere andata a fondo, ma l’ha sempre fatto con quella forza ed eleganza propria delle sincronette.
Sylvie è canadese, nata a Montreal nel 1967, e fin da bambina ama l’acqua. Ben presto trasforma la sua passione in simbiosi: l’acqua, e il gusto innato per l’arte, l’eleganza dei modi e lo sguardo magnetico di una sirena che non ha bisogno di cantare per attirare i tanti appassionati di nuoto sincronizzato, disciplina faticosissima ed affascinante.
Sylvie ha un sogno, anzi due, che stanno per coronarsi più o meno negli stessi giorni.

L’Olimpiade di Barcellona del 1992, Sylvie si sta preparando nel migliore dei modi, è tra le grandi favorite, piena maturità atletica e mentale, bellezza e forza raccolte in uno sguardo dolcissimo e fibre muscolari straordinarie.

E il sogno di amore di tutte le ragazze della sua età: Sylvian Lake, fidanzato e manager, proprio in quei giorni che portavano all’Olimpiade i due dopo anni avevano deciso di andare a convivere. L’inizio della loro avventura insieme, per sempre.

Ma pochi giorni dopo, un profetico odore di gas per le scale, Sylvie atterrita per il presagio, la corsa in garage, l’auto di lui accesa, l’amato morto suicida. E l’amore che uccide il sogno.

Ma Sylvie ha preparato tutta la vita quell’Olimpiade: la sua Olimpiade, la loro Olimpiade. A Barcellona vive con la morte nel cuore, nel villaggio Olimpico Sylvie è come un’automa che aspetta il giorno della Sua gara.

In acqua Sylvie entra come un automa, spenta e morta dentro. Ma in acqua Sylvie si trasforma, la grazia, la disperazione, la rabbia, la forza di inseguire il suo sogno, la tenacia di riemergere tra i flutti ogni volta che verrebbe voglia di restare sul fondo a farsi riempire i polmoni dalle bollicine del dolore che uccide.

Il pubblico presente trattiene il fiato, una performance straziante, meravigliosa. Chi conosce il suo dramma vorrebbe piangere di gioia, Sylvie ce l’ha fatta, è stata la più brava, contro tutto e contro tutti.

Ma sulla strada della gioia un altro maledetto ostacolo la attende. Quell’ostacolo ha la forma delle dita di un giudice di gara, Ana Maria Da Silveira, brasiliana, sbaglia tasto e assegna un punteggio più basso di quello voluto a Sylvie. 8.7 invece che 9.7. L’agitazione della giudice che si accorge dello sbaglio, la concitazione di quel momento, il verdetto purtroppo definitivo: Sylvie è seconda, dietro all’americana Kristen Babb-Sprague. Medaglia d’argento. Sul podio Sylvie sale senza gioia, riceve la medaglia come intontita da un mix letale di dolore, rabbia, delusione, voglia di abbandonarsi sul fondo della vasca profondissima che è la vita.

Il Comitato Olimpico Internazionale riconosce l’inqualificabile errore e l’anno dopo, in una commovente cerimonia a Montreal, restituisce la medaglia d’oro alla vera ed unica vincitrice: Sylvie Frechette.

Nel 1994 Sylvie vince l’argento ai mondiali con la sua squadra nazionale canadese, poi il ritiro.

Ma il suo destino stava per metterla sulla strada di uno dei più folli innovatori dell’arte, visionario artista e straordinario imprenditore per caso: Guy Laliberté.

Artista di strada, mangiatore di fuoco, 23enne di Montreal, si accorge ben presto di avere doti straordinarie nel coinvolgere le persone con entusiasmo e professionalità nei suoi spettacoli di strada. Anche Guy insegue un sogno: trasformare la sua amata arte di strada in qualcosa di più organizzato, una straordinaria performance itinerante di acrobati, luci, colori, mimi, giocolieri. In tre parole: il Cirque Du Soleil. Nel 1984 Guy fonda a Montreal la sua rutilante creatura, la sede è un enorme tendone colorato nella zona del porto. Le selezioni di artisti vengono fatte in tutto il mondo, oggi il Cirque du Soleil conta 3800 dipendenti che animano attualmente 8 spettacoli in tournée con tendoni in tutto il mondo, e altri 9 spettacoli stabili, ognuno con differenti tematiche a Montreal, a Las Vegas (6 spettacoli), a New York, a Orlando e a Macao. In maggio 2011 verranno aperti altri 2 spettacoli fissi: a Singapore presso il Marina Sands hotel e a Dubai.

Gli spettacoli del Cirque du Soleil sono un corpo unico di arte, musica, giocoleria, danza, atletismo, improvvisazione.

I destini di Sylvie Frechette e di Guy Laliberté, così vicini per provenienza, divisi per anni dalle onde del destino, dai sogni inseguiti ciascuno in giro per il mondo, si incrociano in uno spettacolo meraviglioso, il cui nome è la simbologia del centro dell’universo: “O”. Sylvie realizza le scene di nuoto sincronizzato che fanno parte dello spettacolo acquatico e nei primi anni di repliche di “O”, ancora oggi uno dei più amati show del Cirque du Soleil, lei stessa metta la sua immensa grazia a disposizione di uno spettacolo davvero a tutto tondo.

Ancora una volta Sylvie, la sirenetta triste, è riuscita a sconfiggere il suo destino beffardo e a far emergere i suoi occhi profondi dal mare delle avversità, regalando un sogno ed un sorriso ai tanti amanti dell’arte e della vita, che negli show del Cirque du Soleil viene celebrata ed inneggiata come Gioia.

 


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