Siria: Ahmed il bambino soldato. Una storia che ha commosso il mondo

ALEPPO (SIRIA), 3 APRILE ’13 – Ahmed è un bambino soldato di 8 anni che viene da Aleppo in Siria. La foto in cui imbraccia un mitra e fuma una sigaretta durante i combattimenti tra i ribelli siriani e il regime di Bashar al-Assad ha fatto il giro del mondo. La sua storia è stata riportata dal Telegraph diventando un simbolo della guerra civile nel Paese e di come siano i bambini a pagare il prezzo più alto nel conflitto. In una video intervista del Telegraph Ahmed racconta della morte dei suoi genitori, del suo ingresso nelle fila dei ribelli e di come sia suo zio l’unico punto di riferimento. “Non ho altra scelta” dice il piccolo nel video raccontando di essersi avvicinato ai ribelli, di cui anche suo zio fa parte, perché non ha più una famiglia e non c’è la scuola. La freddezza con cui a 8 anni racconta la sua vita è impressionante: “C’è sempre qualcosa da fare, non mi annoio mai. Gli scontri si sono calmati dall’anno scorso, avevamo molti mortai ma i cecchini restano un pericolo. Prima o poi il regime ci bacerà con uno dei suoi proiettili”. Secondo l’associazione Human Rights Watch quella di Ahmed non è una storia isolata: sono centinaia i bambini addestrati alla guerra contro l’esercito del regime, la maggior parte di loro hanno tra i 14 e i 18 anni e vengono usati nelle missioni più pericolose. Il mese scorso nel quartiere di Salaheddin tre ribelli sono stati uccisi dai militari governativi. Due di questi non avevano neppure 18 anni.

ELEONORA DOTTORI

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