La squadra anticamorra vince il campionato di Promozione

6 MAGGIO ’13, QUARTO (NA) –La NuovaQuartoCalcio ha vinto il campionato di Promozione in cui era impegnata, guadagnandosi l’accesso in Eccellenza. Una bella soddisfazione per la nuova dirigenza di questa squadra, la cui storia è davvero singolare.

Innanzitutto, per il nome completo occorre aggiungere a Nuova Quarto Calcio il complemento di fine: perla Legalità.Infattila ragione sociale dell’associazione sportiva è proprio Nuova Quarto Calcio perla Legalità.Giàquesto è un indizio.

Se la vittoria sportiva è stata raggiunta, c’è un altro campo in cui la squadra di  Quarto è ancora impegnata e, probabilmente, lo sarà ancora a lungo prima di poter festeggiare un altro successo: è la partita della giustizia, la partita per la legalità, appunto.

Infatti, fino al febbraio 2011, la squadra si chiamava Quarto Calcio Ssd ed era un modo per coniugare l’utile al dilettevole per il clan Polverino, la potente organizzazione mafiosa che nella provincia di Napoli ha raccolto l’eredità dei Nuvoletta, i boss di Marano affiliati a Cosa Nostra: da una parte il calcio, dall’altra il giro di soldi sporchi e riciclaggio, nascosto dietro sponsorizzazioni o rimborsi spese. I Polverino erano padroni incontrastati del traffico di hashish, arrivando a commerciare fino a5000 kgdi droga al mese. Quarto era solo uno dei tanti domini della famiglia.

La squadra locale era utile anche per estendere il controllo criminale in ogni ambito della vita civile, fare pressioni all’amministrazione locale, allacciare relazioni e favorire appalti, mascherare il pizzo chiesto alle imprese come sponsorizzazione sportiva.

Nel corso dell’indagine che riguardava la famiglia Polverino, anche la squadra è stata posta sotto il sequestro e le autorità erano di fronte ad un bivio: dismissione o commissariamento. Fortunatamente si è optato per la seconda possibilità.

Così la squadra è stata affidata ad un’associazione antiracket, Sos Impresa: il sostituto procuratore antimafia Antonello Ardituro è divenuto il presidente onorario della squadra anticamorra. Un altro dirigente è Luigi Cuomo, presidente di Sos Impresa: “Far morire la squadra sarebbe stata una sconfitta sociale prima ancora che sportiva. Noi ci abbiamo creduto, e fin dal primo momento abbiamo cercato di incardinare nell’esperienza calcistica, momenti di dibattito e sensibilizzazione”.

Per quanto riguarda il clan, lo stesso boss Giuseppe Polverino è stato preso in Spagna e Lorenzo D’Aloia, comandante del nucleo dei carabinieri di Napoli, spiega: “Polverino, considerato il ragazzo di bottega di Lorenzo Nuvoletta, è un capo vecchio stile. Preferisce commerciare hashish perché la cocaina ha una reputazione peggiore. Allo stesso modo era refrattario a sparatorie, stragi e mattanze clamorose”. Scomparsi molti nemici del clan, il cui corpo non è stato ritrovato: si pensa che siano stati sciolti nell’acido, pratica che gli uomini di Polverino hanno imparato da Giovanni Brusca, per anni ospite dei Nuvoletta nella tenuta di Poggio Vallesana.

MOSE’ TINTI

 

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