Il dramma del diastro ferroviario Andria-Corato e le ragioni giuridiche

SI INDAGA SULLE CAUSE DEL DISASTRO

di dott.ssa Giorgia Mazzei

Sono da poco passate le undici del 12 luglio, quando sul tratto ferroviario Andria-Corato nel nord della Puglia, due treni di linea, provenienti da direzioni opposte, si scontrano. L’impatto, avvenuto dopo una curva, è frontale e, viaggiando a cento chilometri orari fa si che sia drammatico. Intanto, ci si interroga, su come sia potuto accadere un incidente di tale portata nel 2016, mettendo in campo un team di specialisti nato dopo la tragedia di Viareggio.

Al momento, il fascicolo della Procura di Trani è stato aperto per omicidio colposo plurimo, disastro ferroviario e lesioni personali colpose plurime. Nel registro degli indagati sono stati iscritti la società Ferrotramviaria ai sensi della legge sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, e il capotreno sopravvissuto allo scontro. Gli altri indagati sono il direttore generale di Ferrotramviaria, il direttore di esercizio delle ferrovie del nord barese Ferrotramviaria, e la presidente e legale responsabile Ferrotramviaria.

Fondamentale sarà la documentazione che la società dei trasporti ferroviari sta raccogliendo dalle stazioni di partenza. Tra le ipotesi, oltre all’errore umano, ci sarebbe stato un guasto ai sistemi che regolano le coincidenze.

 Su quel binario unico non c’è automatizzazione, ma è previsto un sistema a chiamata tra le stazioni: il cosiddetto ‘blocco telefonico’. Le stazioni devono quindi avvisare dell’arrivo dei treni e trasmettere le informazioni ai macchinisti: una delle due stazioni potrebbe non aver bloccato uno dei due treni, o uno dei due treni non ha ricevuto o non rispettato il blocco. In questo caso ci sarebbe stato dunque un errore umano. C’è da capire di chi. 

 Ma forse occorre, come ha intenzione di fare la Procura, puntare l’attenzione sull’utilizzo sbagliato dei fondi messi in campo per tali lavori. Infatti, l’ampliamento della linea, reso possibile dallo stanziamento dei fondi europei, era stato previsto nel 2008 e doveva concludersi entro il 2015. Come al solito però, la lentezza burocratica e l’uso inappropriato dei fondi, fa sì che tali lavori subiscano ritardi o addirittura non vengano mai realizzati.

Detto ciò, vero è che l’errore umano e l’eventuale guasto sono stati significativi, però se si fosse agito a modernizzare quella tratta di linea ferroviaria nei tempi prefissati forse tutto questo non sarebbe accaduto. Come spesso, se non sempre accade, ci vuole una tragedia per far si che si muova qualcosa. Speriamo che in futuro tali situazioni si verifichino sempre meno, in modo da evitare tragedie di questo tipo.

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