Human Rights Watch sul trattamento dei malati mentali in Ghana. Più di 3 milioni secondo l’OMS.

GAHNA, 21 Maggio 2013 – Il caso Kabobo, il ghanese che ha ucciso 3 italiani a picconate in una furia omicida, ha suscitato negli inquirenti il dubbio dell’infermità mentale, per la quale è stata chiesta una perizia medica.  In realtà, questo caso potrebbe essere l’occasione giusta per fare luce su un oscuro problema che affligge il Ghana :  quello relativo al trattamento di coloro che sono ritenuti “malati di mente” , emarginati dalla comunità e rinchiusi in veri e propri “lager”.

Sono anni ormai che Human Rights Watch (HRW) denuncia la situazione dei centri in cui sono detenuti coloro che soffrono di disturbi mentali e incoraggia il Governo del Ghana a prendere seri provvedimenti in merito. Nell’agosto 2012 si legge in una nota “Il Governo deve prendere provvedimenti immediati per fermare gli abusi sulle persone che hanno disturbi mentali e si trovano rinchiuse negli istituti, nei campi di preghiera e nelle comunità. Le condizioni in cui moltissime persone con infermità mentali vivono in Ghana sono disumane e degradanti.”

Nelle 84 pagine di report specifiche sul tema “  “‘Like a Death Sentence’: Abuses against Persons with Mental Disabilities in Ghana,”  ( “Come una condanna a morte: abusi contro le persone che soffrono di disturbi mentali in Ghana”) HRW descrive la situazione di migliaia di persone forzate a vivere in queste istituzioni contro il loro volere. Incatenati agli alberi,  in condizioni igieniche inesistenti, esposti per molte ore sotto il sole cocente come “terapia curativa”.  Per quanto riguarda coloro che hanno la fortuna di vivere nelle comunità, senza essere rinchiusi in un campo di preghiera o in un istituto, c’è lo stigma sociale e il rifiuto.

Il report si basa su più di 170 interviste con persone affette da malattie mentali, rinchiuse nei principali ospedali psichiatrici del paese e in 8 campi di preghiera. Testimonianze di familiari, medici, ong, responsabili del governo.

Quello che stupisce ancora di più è che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che sono circa 3 milioni i Ghanesi affetti da disturbi mentali e 600,000 di questi sono in condizioni gravi.

I tre principali ospedali psichiatrici del Ghana – Accra, Pantang, Ankaful – ospitano circa 1000 persone con disturbi mentali. In tutti e tre gli istituti, HRW ha trovato odori irrespirabili e perfino feci nel suolo. Molti dei pazienti sono costretti a stare tutto il giorno sotto il sole cocente, fuori dalle mura dell’istituto.

Inoltre, HRW ha riscontrato migliaia di persone che vivono nei centri istituzionalizzati di preghiera, associati alla Chiesa Pentecostale. Questi campi sono gestiti da profeti autonominatisi che operano completamente al di fuori del controllo del Governo. Le persone rinchiuse in questi campi non ricevono alcuna cura medica, che a volte risulta addirittura proibita. I profeti cercano di curare questi pazienti con i miracoli, consultando gli angeli.

Secondo il report, questi campi di preghiera sono addirittura più terribili degli ospedali psichiatrici. Quasi tutti i detenuti negli 8 campi ispezionati da HRW erano incatenati per le caviglie agli alberi all’aria aperta. In quei pochi centimetri di autonomia dovevano dormire, urinare e defecare. Come parte del processo curativo, ai detenuti è vietato mangiare per settimane iniziando con un primo digiuno di 36 ore. E’ altresì negata l’acqua. Secondo alcune testimonianze agghiaccianti che si possono leggere nel report, molti dei rinchiusi sono bambini.

Il Ghana ha ratificato la Convenzione sui Diritti delle Persone Disabili nel Luglio 2012, secondo la quale il Paese dovrebbe prendere le misure necessarie per fare in modo che queste persone possano almeno scegliere se essere rinchiuse e con chi vivere.  Nel 2012 il Ghana ha altresì adottato il Mental Health Act, in forza dal Giugno scorso, che crea un sistema second il quale le persone con malattie mentali possono contestare la loro detenzione negli ospedali psichiatrici, ma questa legge non si applica ai campi di preghiera. Non ci sono rimedi legali per chiedere la libertà. I detenuti in questi centri possono andarsene solo quando lo decide il profeta che gestisce il centro.

Ad ogni modo, il problema del trattamento dei malati mentali in Ghana stupisce e sconcerta. E solleva molti interrogativi. Perché così tanti malati mentali? Sono davvero malati o semplicemente emarginati dalla società? Può una persona conservare la sua salute mentale dopo essere vissuto per anni legato ad un albero?  E in ultimo, potrebbe, Mada Kabobo, essere stato detenuto in uno di questi centri?

 

CLARISSA MARACCI

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