Rock & Diritto: La “nera” gelosia di Bertrand Cantat

di Valentina Copparoni

Bertrand Cantat è  stato per anni il leader del gruppo rock alternativo francese Noir Désir formatosi negli anni ‘80 e all’apice del successo, soprattutto in territorio francese, dalla fine degli anni ’90. Il gruppo, espressione di una musica energica ma dalle tonalità a tratti violente, è stato impegnato anche in una fervida lotta sociale contro il capitalismo.

Il 29 marzo 2004, proprio nel momento di maggiore successo della band, il leader Bertrand  Cantat  viene condannato da un tribunale della Lituania a scontare 8 anni di reclusione per l’omicidio della compagna Marie Trintignant, attrice e figlia d’arte  del celebre attore francese Jean-Louis Trintignant e della sua seconda moglie.
I due vivono da tempo una relazione molto passionale ma anche burrascosa ed è il 23 luglio 2003 quando Marie si trova nella camera dell’albergo di una cittadina lituana, Vilnius, insieme al suo compagno che ha deciso di raggiungerla durante le riprese del suo film “Colette”. Quella sera d’estate i due festeggiano la fine delle riprese del film con alcool a fiumi quando all’improvviso si scatena l’inferno. Bertrand, accecato dai fumi dello champagne e dalla gelosia per aver letto un messaggio dell’ex marito di Marie, inizia a picchiarla con violenza fino a farla svenire; la nebbia in cui è avvolta la sua mente non svanisce neppure di fronte alla gravità della situazione tanto che i soccorsi vengono chiamati soltanto alle prime luci del mattino quando ormai per Marie, purtroppo, c’è poco da fare. E’ in coma per un edema cerebrale e nemmeno le due operazioni cui è sottoposta riescono a salvarle la vita. Marie Trintignant muore il 1 agosto 2003  in Francia dove viene riportata dai suoi familiari.
Le indagini della polizia si concentrano subito su Bertrand Cantat che se inizialmente è accusato soltanto di omissione di soccorso poi, all’esito degli accertamenti e della ricostruzione dei fatti, viene incriminato per omicidio.
Al processo il cantante viene condannato ad 8 anni di reclusione.
Nel 2007 gli viene concessa la libertà condizionale ed il 29 luglio 2010 è ufficialmente libero.
A fine novembre  2010 viene annunciato anche lo scioglimento del gruppo Noir Désir.

Una fine tragica che in Italia avrebbe portato Bertrand Cantat ad un’accusa per omissione di soccorso dato che il cantante ha chiamato aiuto per la compagna soltanto dopo ore dai tragici fatti  e probabilmente per omicidio preterintenzionale (ossia oltre le intenzioni) che prevede la reclusione da 10 a 18 anni per chi cagiona la morte di una persona con atti diretti a commettere percosse o lesioni. Il fatto poi che la mente del cantante fosse annebbiata dall’alcol non esclude né diminuisce l’imputabilità dello stesso anzi, qualora lo stato di ubriachezza, risulta preordinato al fine di commettere un reato o di prepararsi una scusa, la pena viene aumentata.
Anche nel nostro ordinamento esiste la possibilità per un condannato di ottenere la c.d. liberazione condizionale qualora ricorrano sia requisiti oggettivi (aver scontato almeno 30 mesi o comunque almeno metà della pena; qualora la pena residua non superi i 5 anni; aver scontato almeno 4 anni di pena e non meno di 3/4 della pena irrogata, in caso di recidiva aggravata o reiterata; aver scontato almeno 26 anni di pena in caso di condanna all’ergastolo; aver scontato almeno 2/3 della pena, fermi restando gli ulteriori requisiti e limiti sanciti dall’art. 176 c.p., in caso di condanna per i delitti di cui all’art. 4bis legge 354/75) e soggettivi (aver tenuto un comportamento tale da far ritenere sicuro il proprio ravvedimento; aver assolto le obbligazioni civili derivanti dal reato, salvo che il condannato dimostri di trovarsi nell’impossibilità di adempierle).

Che forse il nome del gruppo Noir Désir fosse un triste presagio per il leader?

 

 

 

 

 

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