Diritto alla salute- L’uso (e l’abuso) dei farmaci in Italia

PRESENTATO DALL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DEL FARMACO IL RAPPORTO ANNUALE SULL’USO DEI FARMACI NEL NOSTRO PAESE

del dottor Giorgio Rossi

FARMACIAnche quest’anno come ormai consuetudine dal 2001 l’AIFA ( Agenzia Italiana del Farmaco ) ha presentato il rapporto su “l’uso dei farmaci in Italia “ in cui vengono analizzati i dati di consumo e di spesa dei medicinali e di conseguenza è un po’ l’occasione per fare il punto sullo stato di salute degli italiani e mettere a disposizione delle istituzioni competenti le conoscenze sulle tematiche salienti della farmaceutica ,grazie ad un importante lavoro tecnico-scientifico e ad un’opera di monitoraggio .I dati , che si riferiscono al 2012 , mostrano un leggero aumento dei consumi dedotto da un aumento delle dosi di farmaco prescritte, ma contemporaneamente evidenziano una contrazione della spesa farmaceutica .Ciò dovuto soprattutto alla sensibile riduzione della spesa territoriale grazie all’uso dei farmaci così detti generici , mentre è aumentata la spesa farmaceutica ospedaliera per il costante arrivo sul mercato di farmaci biotecnologici ad esclusivo uso ospedaliero e dal costo economico rilevante . L’aumento della aspettativa di vita contribuisce ovviamente ad un aumento del consumo dei farmaci , tanto che il 64% del consumo riguarda gli over 64 .
Un dato alquanto preoccupante riguarda l’aumento del consumo di psicofarmaci : antidepressivi , ansiolitici , farmaci contro gli attacchi di panico , sonniferi , aumento documentato dalle ricette del Servizio Sanitario Nazionale alle quali andrebbero aggiunte quelle ricette sui ricettari privati che non vengono censite .Dal 2004 al 2012 un amento che è stato stimato del 4,5 % e riguarda due fasce di età , quella tra i 25 e i 30 anni e quella degli ultrasettantenni , prevalentemente donne .Come viene anche indicato dalle Associazioni Scientifiche di Psichiatria , sono aumentati i casi di depressione lieve e moderata , ma anche quelli di ipocondria e poi i disturbi fisici tipo colite , mal di testa , dermatiti e problemi vascolari . La causa di ciò viene maggiormente imputata alla situazione socio-economica attuale del nostro Paese , alla precarietà del lavoro , all’incertezza del futuro per i giovani , mentre all’emarginazione e alla solitudine per gli anziani .

Comunque al primo posto dei consumi sono ancora i farmaci cardiovascolari con le statitene anti-colesterolo al top ; seguono quelli per i disturbi gastrointestinali , poi per le malattie del sangue ed al quarto posto gli psicofarmaci . Diminuisce l’uso degli antibiotici anche se ancora troppo spesso vengono usati ove non necessario . In media per ogni cittadino la spesa è stata di 430 euro , per un totale di 25,5 miliardi . E’ la Sicilia la regione con il consumo di farmaci più alto con 1.100 dosi ogni 1000 abitanti , mentre la provincia autonoma di Bolzano la più virtuosa con 743.1 dosi ; la nostra regione , le Marche , con 961.6 resta al di sotto della media nazionale che è di 984,6 per 1000 abitanti .
Dal rapporto AIFA emerge anche che molto diverso è l’atteggiamento nei confronti della salute , della malattia e della terapia da parte degli uomini e delle donne . Lui dai 24 ai 55 anni , va dal medico raramente , si preoccupa poco dei suoi malanni , rifiuta di prendere farmaci , sempre ovviamente che non ci sia qualche patologia seria . Dopo i 55 anni l’uomo mette giudizio , si cura e segue con diligenza le terapie anche perché volente o nolente si trova a fare i conti con qualche problema di salute .Le donne , invece, si occupano di più della salute e fin da giovani vanno dal medico , si fidano di lui , prendono iniziative in fatto di terapie , anche se sono meno diligenti .

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