Danze dark wave con gli Stardom

MUSICA GIOVANE ILLIBERALE MA LIBERATORIA

-di Giampaolo Milzi

 

F&D stardom-fotoAncona/Milano, 07 luglio 2013- – Toglietegli tutto tranne il suo look da sempre ombroso e oscuro, l’amore per la letteratura e l’incompromissoria passione per la musica che colpisce dritta al cuore e alla testa. Riccardo Angiolani è un anconetano trapiantato da anni nel clima nebbioso e metropolitano di una Milano specchio di quella crisi esistenzialmente globalizzata di cui già negli anni ’80, nelle claustrofobiche e provinciali atmosfere del capoluogo dorico, aveva saputo cogliere i primi sintomi, le esordienti contraddizioni. E ascoltando questo “Danze illiberali” degli Stardom, uscito nel dicembre scorso per l’etichetta “Danze Moderne”, ci vien da dire che il Riccardo di 30 anni fa è ancora fedele alla linea di un genere dark wave che da allora difende con ostinata dignità una sorta di cromosomica verginità. Virgin Prunes, Christian Death, Sisters Of Mercy, Joy Division. Nella prima metà degli ’80 Angiolani faceva girare questi ed altri gruppi sui vinili che proponeva a Radio Marche nel suo programma notturno “Underground”. Erano gli anni del riflusso post ’77, dei primi plastificati paninari. Ma il punk, lungi dal morire, reagiva con un ondata darkeggiante, meno nichilista, più introspettiva e decadente. Un filone del rock, un filo nero che Riccardo aveva iniziato a tendere ad Ancona fondando la sua prima band, i “Voluptas dolendi”, e che ha saputo tendere, irrobustire e rivitalizzare fino al terzo millennio. Merito – va sottolineato – anche delle sue frequentazioni artistiche nel capoluogo lombardo. Quelle che dall’autunno 2005 hanno via via stabilizzato la line up degli Stardom. Il cui esordio discografico è datato 2010 con l’album “Soviet della moda”, preceduto dal singolo “Vetroplastica” del 2009. Nel nuovo “Danze illiberali” Antonio “Fafnir” Florita (chitarra), Cristina “La Crisi” (tastiere e chitarra), Oliver Pavicevic (basso) e Tullio Carleo stendono un morbido tappeto sonoro dagli intrecci goticheggianti, dove tuttavia le tonalità black di un certo pessimismo cosmico si mixano in modo abbastanza originale con tinte pastello evocative di speranza, ansia di ribellione, volontà di resistere. Per cosa e contro cosa? La risposta possiamo cercarla anche nei testi cantati da Riccardo con un lirismo stilistico che rasenta il declamatorio. Testi che evocano la speranza di poter danzare con leggerezza, trapassando quel muro oppressivo fatto di clichè, limiti, delusioni, conformismi, diktat qualunquisti eretto attorno a noi da una sistema politico-sociale che si mostra così permeato da una tristezza che rasenta l’endogeno. Undici brani ben scanditi dall’uso incisivo del basso, dove le sensazioni nostalgiche di quel mondo migliore possibile ancora agognato si fondono con la ricerca estetica e liberatoria di pulsioni d’amore, desiderio, immacolata bellezza, poesia.

L’album in cd “Danze illiberali” è disponibile nei migliori negozi di musica alternativa e sui più importanti Web Stores nazionali ed internazionali. Inoltre può essere acquistato in formato digitale sulle principali piattaforme di vendita online (iTunes). Per ulteriori informazioni: info@danzemoderne.it – www.stardom.it

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