Caso Kabobo, la Procura di Milano chiede una perizia psichiatrica

MILANO, 21 Maggio 2013 – Nel processo a carico di Mada Kabobo, fondamentale sarà stabilire il suo livello di consapevolezza e volontà di causare la morte delle sue vittime, uccise a picconate senza alcun apparente motivo l’11 Maggio scorso in zona Niguarda a Milano.

Per questo, la Procura di Milano, ha richiesto al GIP una perizia psichiatrica sul 31enne ghanese. Su richiesta del pm, Isidoro Palma, la perizia – se disposta dal GIP – sarà acquisita come prova in incidente probatorio per capire quale fosse la capacità dell’indagato di intendere e di volere al momento del fatto, nonché, di partecipare coscientemente al processo.

Attualmente, Kabobo, si trova a San Vittore, sotto stretta osservazione, accusato di triplice omicidio, rapina e lesioni. Prima di prendere il piccone, il ghanese aveva colpito anche Andrea Carfora, di 23 anni, che però era riuscito a salvarsi, ed ha altresì sottratto i cellulari alle tre vittime: Alessandro Carolé, Ermanno Masini e Daniele Carella.

L’alternativa al carcere, qualora fosse riscontrata l’infermità mentale di Kabobo, sarà la detenzione presso una struttura psichiatrica giudiziaria. Tutto questo al termine del processo ovviamente, che non è ancora iniziato. Secondo il pm, dal comportamento di Kabobo in sede di convalida d’arresto e di interrogatorio nonché dalla documentazione medica trasmessa dalla Casa Circondariale di Milano  “emergono segni inequivocabili di una situazione di infermità mentale riguardante l’indagato, tale da minarne la sua cosciente partecipazione al processo e la sua capacità di comprendere il disvalore degli atti compiuti“.

Secondo alcune fonti, il ragazzo gahnese, durante gli interrogatori avrebbe dichiarato «Mi hanno guidato le voci, di solito le sento e cammino, ma sabato mi hanno detto di fare cose cattive ». Poche frasi sconnesse, biascicate nel dialetto del suo villaggio, di difficile interpretazione per l’interprete. Nessuna spiegazione, nessun pentimento.

Al momento, gli inquirenti sono impegnati a capire da dove venga questo ragazzo che sembra essersi materializzato dal nulla, se abbia dei compagni di viaggio, dei complici e dove abbia trovato le armi per commettere l’efferato delitto.

 

CLARISSA MARACCI 

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