Violenza sulle donne, arriva il bilancio del Viminale

“IL 30% DELLE VITTIME DI OMICIDIO E’ DONNA”

di Alessia Rondelli

femminicidio-Roma, 18 agosto 2013- I numeri contenuti nel dossier del Viminale sull’attività delle forze dell’ordine con riferimento allo scorso anno sono più che allarmanti. È stato lo stesso Ministro dell’Interno Alfano a presentare i risultati del lavoro di analisi del fenomeno violenza nel nostro paese, dal quale è emerso che il 30% degli omicidi ha come vittima una donna.
Nell’arco del 2012 complessivamente sono stati registrati 505 casi di omicidio, con ben 150 vittime donne, un dato preoccupante, una scia di sangue che non sembra arrestarsi. L’impegno preso dal governo Letta su questo fronte è molto serio, messo in praticacon l’approvazione del decreto anti-femminicidi, che ha introdotto novità rilevanti alla precedente legge sullo stalking. Legge che ha comunque fatto raggiungere risultati positivi soprattutto in termini di cambiamento nell’approccio a questo fenomeno, con lo scopo di far sentire le donne più protette senza più bisogno di nascondersi. Infatti dalla sua entrata in vigore sono state 38.142 le denunce presentate, di cui 9.116 dal 1°agosto 2012 al 31 luglio del 2013: a denunciare nel 77% dei casi sono sempre le donne.
La difficoltà di fronteggiare un fenomeno così aberrante sta nel fatto che la violenza può essere manifestata nelle forme più diverse e porta le vittime spesso a tacere per paura di arrivare al peggio. Ma è un fenomeno che non sembra conoscere fine, sono quasi quotidiane le notizie di cronaca che raccontano dell’ennesimo caso di femminicidio, spesso già annunciato. Come il caso di pochi giorni fa di un noto avvocato veronese Ciccolini, che ha riversato la sua violenza sulla ex fidanzata Lucia Bellucci, uccidendola con due coltellate e lasciando il suo corpo per ben 3 giorni sul sedile del passeggero della sua auto, coperto da un telo. In molti casi si tratta di tragedie annunciate che lasciano ancora più disperazione tra le famiglie delle vittime perché magari erano già state presentate denunce alle autorità, le quali però dal canto loro hanno spesso “le mani legate”. Ma sono comunque molti altri i casi invece in cui le forze di polizia riescono ad intervenire efficacemente evitando la tragedia, ed è proprio su questo profilo che è intervenuto il recente decreto nello scopo di aumentare le competenze degli agenti. Si tratta comunque di un fenomeno piuttosto complesso, aumentato molto negli ultimi anni, dal quale si evince una preoccupante tendenza dal punto di vista sociale ad un sempre più crescente uso della violenza in genere. Andrebbe pertanto analizzato da vari punti di vista indagandone anche le origini sociologiche, per costruire un quadro più completo possibile ed una risposta altrettanto completa ed adeguata. L’importante è non far sentire le vittime mai sole,dando vita anche ad un’efficiente rete di mezzi di appoggio, quali centri e strutture antiviolenza ad hoc, che svolgono un ruolo fondamentale di aiuto concreto, oltre a rendere più efficaci i mezzi prettamente legislativi e giudiziari.

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