Una notte da volontario in ambulanza per i diritti dei bisognosi

IL RACCONTO DI CHI DA ANNI LOTTA PER NOI CONTRO LE CARENZE ISTITUZIONALI

di Marusca Rossetti (Avvocato e Volontaria Croce Verde di Ostra)

marusca

La Regione Marche sta effettivamente “spegnendo le ambulanze”, che sono di tutti, che sono le nostre e che vanno pertanto salvaguardate e preservate. Molte persone non sanno nulla di questa mobilitazione. Chi per sua fortuna non si trova imbrigliato, né direttamente né indirettamente, nelle maglie della malattia probabilmente non ha neppure sentore di tali problematiche.

Io sono volontaria da dieci anni della Croce Verde di Ostra, che è una ONLUS appartenente al circuito ANPAS Marche. Oltre a garantire quotidianamente una serie di servizi programmati(trasferimenti, ricoveri, dimissioni, taxi sanitari per dialisi e radioterapia, trasporto disabili, giusto per menzionarne alcuni a titolo esemplificativo), la nostra Associazione è una delle POTES dell’Area Vasta n. 2 di Senigallia. Dunque garantiamo un servizio di emergenza h 24.

Io personalmente copro una notte a settimana come autista soccorritore.

Gratuitamente.

E per chi pensa che volontario significa approssimativo, ci tengo a precisare che non è così! Noi tutti siamo operatori certificati BLSD. Ovvero, abbiamo fatto dei corsi e superato esami per porre in essere le manovre di rianimazione cardiopolmonare con abilitazione all’utilizzo di defibrillatore semiautomatico(per capirci, quello che quando lo vedete sui film, il medico o infermiere di turno sfrega le piastre e poi, dopo averle posizionate, dice “scarica”. Il nostro è semplificato ed è programmato, per questo è definito semiautomatico). Non solo. Abbiamo fatto corsi di PTC, ovvero corsi per la movimentazione e la immobilizzazione di pazienti traumatizzati. Facciamo corsi per diventare autisti in emergenza. Corsi per intervenire a rianimare pazienti pediatrici che richiedono attenzioni e manovre leggermente diverse da quelle previste per gli adulti. Corsi per la gestione del paziente in caso di intervento di eliambulanza. Corsi per la gestione di maxiemergenze. Corsi…corsi…corsi…e poi, retraining annuali, ovvero richiami e ripassi con annesso altro esame, per essere sempre aggiornati.

Dunque volontariato in sanità non è pressappochismo, ma è voler mettere le proprie mani al servizio di altre mani, è «Un movimento che in continuazione cambia, come cambiano le persone che ne fanno parte ma che tutte hanno un valore in comune: sono uomini liberi. Liberi di credere che il futuro si può cambiare grazie a noi e di costruire cose belle insieme”– come ha detto Fausto Casini, presidente Anpas dal 2004 al 2013 e mi piace concludere così, con le sue parole, bellissime, pronunciate da chi ci mette da sempre il cuore, perché il volontariato in sanità non si può fare senza sentimento e ha bisogno di tutti, oggi più che mai, ha bisogno dell’appoggio e dell’interessamento di tutti i cittadini italiani e, nello specifico, marchigiani -“ Grazie a tutti i volontari di Anpas, grazie ai presidenti che mi hanno preceduto e a chi verrà dopo di me. Quando si va in montagna si cammina e bisogna stare in equilibrio su un piede solo sennò è il corpo che ti trascina. Se sai stare in equilibrio su un piede solo sei tu che comandi il passo. Comandi il passo, lo allinei col cuore, lo ascolti, il tuo cervello decide come alimentarti e questa è l’Anpas».

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