DIRITTO ALLA CULTURA: “Paolo Borsellino, i 57 giorni”. Dalle stragi di Capaci e D’Amelio alla fiction.

ROMA, 22 MAGGIO ’12 – A vent’anni dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio, in cui persero la vita i giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, Rai1 rende omaggio al coraggio e alla vita di questi eroi di tutti i giorni. Stasera su Rai1 alle 21,10 andrà in onda il film “Paolo Borsellino i 57 giorni”, interpretato dall’attore Luca Zingaretti nei panni del magistrato palermitano ucciso dalla mafia nel 1992. Ieri un’anteprima applauditissima e commossa all’Auditorium di via della Conciliazione. Una proiezione riservata agli studenti, proprio ora che il mondo della scuola è scosso dall’attentato di Brindisi, e a cui hanno partecipato il pm Antonio Ingroia, il figlio del magistrato Manfredi Borsellino e rappresentanti della stampa. Il film – il cui soggetto e sceneggiatura sono stati scritti e realizzati da Francesco Scardamaglia morto prima di poterlo vedere completato – è diretto dal regista Alberto Negrin, con una commovente colonna sonora firmata Ennio Morricone per una produzione di Leonecinematografica per Rai Fiction. Accanto a Zingaretti, nel cast troviamo anche Enrico Iannello, che sarà volto e cuore del pm Ingroia che all’epoca dei fatti, nel 1992, era al fianco di Borsellino nella lotta antimafia a Palermo. Quel ruolo, la vicinanza con le emozioni e i ricordi provati, sono stati la leva di una profonda commozione del vero pm Ingroia presente in sala con gli occhi lucidi. “Mi ha emozionato molto, mi sono commosso più volte”, ha detto il magistrato a fine proiezione, aggiungendo che “questo film ha raccontato nel migliore dei modi la vicenda e Paolo Borsellino, restituendolo com’era. C’è tutta la complessità del personaggio, grande magistrato e grande padre”. Una ricostruzione corretta non solo delle drammatiche vicende storiche delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, che scossero l’Italia e il mondo intero vent’anni fa, ma anche dei personaggi e dell’atmosfera, della tensione emotiva che si respiravano allora al palazzo di giustizia. Il film racconta la storia dei 57 giorni che separano la morte di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. La fiction ha inizio da una data, quella del 23 maggio 1992, giorno in cui Falcone è stato assassinato a Capaci. Nello stesso giorno, il giudice doveva incontrare a pranzo l’amico Paolo per festeggiare la sua nomina alla “Superprocura”. Da quel giorno Borsellino corre contro il tempo alla ricerca della verità, consapevole però che il suo destino è legato a quello dell’amico, morto tra le sue braccia dopo l’attentato subito. Un destino che li unisce tragicamente. Il film racconta quella ricerca spasmodica di verità e giustizia, di lotta alla mafia durata 57 giorni. Un film che condensa 57 giorni e che si conclude con l’attentato del 19 luglio 1992 davanti al palazzo di via D’Amelio in cui viveva la madre di Borsellino. In un’anonima domenica pomeriggio di luglio, anche l’altro giudice antimafia fu ucciso.
Nel cast, anche gli attori Lorenza Indovina (nel ruolo di Agnese Borsellino, la moglie del giudice), Davide Giordano (Manfredi Borsellino), Rori Quattrocchi (madre di Borsellino), Andrea Tidona (Giammanco). La fotografia è curata da Claudio Sabatini.

TALITA FREZZI

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