Nightcrawler”, un film sul cinismo dei media

STORIA DI LOU, SCIACALLO DELLA NOTIZIA 

film nightcrawler-poster– di Alessandro Faralla – Quello che “Mario”, la serie di Maccia Capatonda, ritrae con la parodia dissacrante e demenziale dell’informazione nostrana- dai linguaggi all’enfatizzazione dei fatti di cronaca – lo ritroviamo in maniera più genuina e cruda in “Nightcrawler – Lo Sciacallo”.

L’esordio alla regia di Dan Gilroy racconta la storia di Lou, un uomo che, tra piccoli furti ed espedienti, tira avanti alla ricerca di un lavoro, o semplicemente di qualcosa per cui valga la pena essere protagonisti. Una notte, assiste per caso a un incidente stradale ed ha un’illuminazione, che sarà abile a trasformare in un’opportunità redditizia. Si procura una telecamera e, con l’ausilio di uno scanner radio, intercetta i centralini della stazioni di polizia. E inizia, appunto, a passare le sue notti fiondandosi sui luoghi delle emergenze per riprendere e vendere le scene più cruente ai vari network televisivi.

La caparbietà, la cinica lucidità nel perseguire i propri scopi e l’assenza di sensibilità, oltre che dell’etica e del limite, sono elementi che favoriranno l’ascesa al successo di Lou, facendolo diventare spietato a tal punto che per realizzare uno scoop sensazionale, arriverà ad interferire con l’arresto di due assassini.

Come dice il versatile e accattivante Jake Gyllenhall, interprete di Lou, siamo noi tutti, come individui e società a creare dei mostri, degli sciacalli come Lou. Anzi, la nostra morbosa curiosità e invadenza ha bisogno di questi individui e ne ha vitale bisogno un’informazione che semplicemente per vendere il prodotto più sensazionale e appetibile confeziona, spesso sorvolando codici e riflessioni morali, immagini e servizi capaci di fare ascolti attirando l’attenzione per il carattere di forte suggestionabilità che hanno, ma niente hanno a che fare con il serio giornalismo.

Nigthcrawler” è un film apprezzabile, adrenalinico e ben girato, capace di offrire una riflessione sul mondo dell’informazione e della tecnologia, su quanto certi montaggi e certe scelte possano cambiare la natura di una notizia. E più in generale e nel profondo tratta delle freddezza, del desiderio di essere protagonisti, a qualunque costo, e più di tutto dello specchio d’ipocrisia e vuoto dentro il quale viviamo.

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