Malvenuti ad Ancona, le ombre

TEST SULLA VOCAZIONE TURISTICA CITTADINA

– ANCONA – di Giampaolo Milzi, Umberto Pezzino Rao e Andrea Paolozzi –

MalvenutiAnconajpgAncona Bella Addormentata sul Golfo. Soprattutto, e purtroppo, d’estate. Così, almeno, appare a molti turisti italiani e stranieri. Quelli di passaggio sono centinaia di migliaia, ma una minima parte decide di avventurarsi per le vie del centro. Approfittando del tempo che gli resta per imbarcarsi, al porto, per altre destinazioni vacanziere, o, se sbarcati, di una pausa prima di proseguire il viaggio. Dorica Bella Addormentata anche per molti crocieristi, durante la loro tappa di poche ore in città.

Un turismo eterogeneo, spalmato lungo tutti i giorni dei mesi caldi, eppure “poco mordi e troppo fuggi”.

Per vedere l’effetto che fa Ancona, due redattori di Urlo si sono spacciati proprio per turisti. E’ l’ultimo venerdì di maggio. La nostra avventura parte dall’ex Stazione marittima, dove molti passeggeri effettuano i controlli doganali una volta sbarcati. Al banco deposito bagagli ecco una vetrina con indicato il numero dei taxi e l’indirizzo dell’ufficio turistico. Usciamo dal porto passando per la Portella della Dogana: che meraviglia la facciata della chiesa di S.Maria della Piazza! Già, ma è chiusa, come di norma il venerdì. Imbocchiamo la storica ed elegante via della Loggia, ed eccolo l’Ufficio Turistico. Ma è un’latra doccia fredda: serranda abbassata. Tra le grate, individuiamo su un vetro un foglio con scritti gli orari, ma per leggerli dobbiamo usare lo zoom dello smartphone: lunedì, mercoledì, venerdì 9 -13; martedì, giovedì, sabato 9 -13/ 15 -17; domenica e festivi chiuso. Malvenuti ad Ancona! (ci consoliamo pensando che se avessimo ripetuto “l’info – esperimento” a giugno avremmo trovato periodi di apertura sempre più allungati, fino a coprire tutta la settimana – leggi pezzo qui a fianco)

Alle nostre spalle, dei turisti cercano con affanno una mappa della città. La trovano in un’agenzia viaggi a pochi metri. Gli chiediamo qual è stato l’impatto con Ancona. “Siamo stati contenti per alcune chiese aperte come il Duomo e S. Francesco alle Scale, abbiamo visitato il Museo archeologico, però fa tanta tristezza vedere da quelle parti lo stato di abbandono dei resti archeologici romani e medievali”.Nei tabacchi e nei bar che incontriamo nel nostro cammino fino a piazza Roma, le poche guide disponibili sono quasi tutte solo in italiano. Altra prova sulla possibilità di localizzare l’Ufficio Turistico. Uno dei tre edicolanti della piazza ci dice che sta in via Gramsci (angolo Teatro delle Muse). Macchè, non sa che quello è chiuso da anni?! Ecco, arrivano i nostri, c’è una volante della polizia in sosta. Altra falsa pista: l’agente ci invita a raggiungere un info-point dentro il porto… che non esiste! Insomma, trovare informazioni ad Ancona su Ancona è un’odissea. Ce lo confermano due turisti stranieri vicino alla Fontana delle 13 Cannelle: “Né all’aeroporto né in città siamo riusciti a trovare info-sportelli; volevamo visitare Ancona, ma con solo due ore a disposizione abbiamo desistito, ci consoleremo con un drink al bar”. E noi ci lanciamo in un altro cimento, la “prova pipì”. I servizi igienici pubblici giù per le scale di piazza Roma sono quasi sempre aperti. Ma a pagamento. Ci è andata bene. Visto che poi, una volta saliti fino al Duomo di San Ciriaco, scopriamo che i bagni dello Scalone Nappi – gli unici pubblici comunali in tutto il centro storico – sono aperti solo il sabato e la domenica (ore 7-22). E oggi è uno stramaledetto venerdì. Ed era un altro stramaledetto giorno feriale di maggio 2014 quando parecchi turisti, a fronte della scritta “chiuso” ai Bagni Nappi, dopo aver gironzolato attorno al Duomo si son dovuti arrangiare, anche per la totale assenza di bar in un raggio di oltre 500 metri: alcuni l’hanno fatta nel bagno casalingo di un pietoso residente; agli altri è rimasta la desolante scelta dei giardinetti.

Ci tocca poi segnalare alcuni nei che permangono nel pur buon servizio d’accoglienza per crocieristi “Wellcome Ancona”. Il “walking tour” guidato organizzato dalla compagnia MSC taglia fuori parecchie perle: al porto gli Archi di Traiano e Clementino, gli scavi archeologici dello scalo romano (peraltro in degrado), la Mole Vanvitelliana col Museo Omero, il Museo Archeologico e il Museo Diocesano; in via Birarelli (centro storico), esclusi anche l’Anfiteatro Romano (del resto sempre chiuso, visibile solo dall’esterno, per mancanza di personale) e il Parco del Cardeto col Vecchio Faro del Colle Cappuccini; stessa storia per il Museo della Città in piazza del Papa. L’infopoint di “Wellcome Ancona” in banchina informa i crocieristi dell’esistenza di questi siti aperti, se interessati debbono raggiungerli con mezzi propri. Cioè a piedi o in taxi. Perché il servizio bus navetta del Comune è stato fatto fuori.

Altri nei vari? Non tutti i bar e i ristoranti, soprattutto ad agosto, sono aperti nei week-end. Per i negozi è serrata. Raro trovare guide illustrative nelle chiese. Quella di San Francesco alle Scale l’ha fatta stampare, in 5 lingue, il parroco a sue spese.

Va confermato. Ancona, vista dai crocieristi dalla banchina appena sbarcati, appare una bella ed elegante signora, quasi una regina che abbraccia il mare, con la cattedrale sul capo a mo’ di corona. Poi, però, la delusione è cocente. Come il sole d’estate. Almeno per tanti. La Dorica è una città poco accogliente, sporca, a tratti in degrado. Il sondaggio condotto dall’Isnart sui passeggeri movimentati dalla nave Armonia della MSC nel 2013 conferma i risultati negativi di quelli degli anni precedenti. Sonora bocciatura per gli abitanti, in genere schivi nel far gli onori di casa, e per i servizi offerti da negozi ed esercizi turistici in genere. Bassissimo il gradimento per i ristoranti, quasi nullo per i mezzi di trasporto pubblico. A far salire l’indice del bilancio generale del monitoraggio, la bellezza di monumenti, vie e piazze: gli elementi che “hanno colpito positivamente durante la permanenza”, giudicata complessivamente “ottima” dal 27% e “buona” dal 60%.

(tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)

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