L’andamento dell’influenza 2016-2017

L’ANALISI DEI DATI RACCOLTI FINORA PARLA GIA’ DI 3 MILIONI DI CASI IN ITALIA

del dottor Giorgio Rossi

images1Grazie al contributo della Rete InfluNet e della Sorveglianza Integrata dell’Influenza anche per la stagione 2016/2017 è possibile descrivere l’andamento a tutt’oggi dell’influenza in Italia.

Questa stagione presenta alcune peculiarità: è caratterizzata da un anticipo di circa 3 settimane; da una rapida impennata dell’incidenza delle sindromi simil influenzali; da un elevato numero di casi nei soggetti di età maggiore o uguale a 65 anni rispetto alle scorse stagioni ( esclusa la stagione pandemica 2009/2010).

In tutte le Regioni italiane il periodo epidemico è iniziato nell’ultima settimana del 2016, ovvero in largo anticipo rispetto agli anni passati, quando veniva raggiunto tra fine gennaio e inizio febbraio.

Dall’inizio della sorveglianza a queste ultime settimane sono stati registrati quasi 3 milioni di casi in tutta Italia con un livello di incidenza pari al 10 -12 casi per mille assisti; nello stesso periodo della passata stagione influenzale raggiungevano a malapena e 2 casi per mille assistiti.

 

Ad alimentare la crescita, come ogni anno, i contagi tra i bimbi sotto i cinque anni, tra cui si sono registrati 27,6 casi per mille assistiti. Ma l’incidenza aumenta soprattutto tra le persone di età pari o superiore a 65 anni che rappresentano, dall’inizio della stagione, il 69% dei pazienti ricoverati in ospedale per influenza.

 

La scorsa settimana a Parigi si è tenuta la riunione ministeriale OCSE sulla salute ove tutti i governi hanno ribadito l’importanza della vaccinazione, sottolineando, però, che la risposta, intesa come numero di persone vaccinate, non è stata adeguata.

 

Anche per quest’ultimo aspetto, l’ European Center for Desease Prevention e Control, ha ribadito che , nonostante la vaccinazione dovrebbe avvenire in autunno per massimizzare il beneficio, per i gruppi ad alto rischio, come gli over 65 specie se già affetti da malattie croniche, possono ancora avere beneficio vaccinandosi entro gennaio, considerando che, se la crescita continua a marciare con questo ritmo, per il mese di marzo sono previsti un numero doppio di casi.

 

Questa rapida diffusione, aveva fatto temere in una mutazione del virus , come era accaduto nella stagione 2009-2010, che avrebbe comportato la possibilità di contrarlo una seconda volto o di contrarlo anche se vaccinati.

 

Invece , gli esperti del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano affermano che non c’è una mutazione genetica, che il ceppo virale dominante è l’H3N3, (virus che colpisce molto gli anziani) e soprattutto ad oggi non vi è mismatch dei ceppi circolanti rispetto a quelli contenuti nel vaccino.

 

Intanto, complici le fredde temperature, l’influenza continua a diffondersi non solo in Italia, ma anche nel resto d’Europa, secondo quanto mostra il bollettino di sorveglianza della stagione influenzale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). In Europa i Paesi con i più alti tassi sono stati Albania e Macedonia ; in Francia , Irlanda e Finlandia si segnala incidenza “alta”, mentre in Italia viene definita “media”.

 

L’attività del virus, aumenta anche in Asia orientale, Nord America, Nord Africa, mentre nel sud-est asiatico continua a diminuire. Ovunque il virus A (H3N2) risulta predominante.

 

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