La “Buona Scuola” che non vogliamo, proteste ad Ancona

STUDENTI E SINDACATI CONTESTANO INCONTRO AL LICEO

– ANCONA – di Alessandro Faralla –

Il 5 novembre scorso, presso il Liceo Scientifico “G.Galilei” di Ancona, si è tenuto un “incontro” sul piano “La Buona Scuola” promosso dal governo.

Rappresentante del Governo è stato il dott. Alessandro Fusacchia, capo di gabinetto del Miur, assieme ad altre presenze istituzionali tra cui la dirigente scolastica dell’istituto, del direttore dell’ufficio scolastico regionale, con i saluti del sindaco di Ancona e dell’assessore regionale all’istruzione e formazione.

L’iniziativa, promossa in tutta Italia, è rientrata nell’ampia campagna messa in campo dal governo sul rapporto finalizzato alla riforma della scuola, che fino alla metà di novembre invitava alla partecipazione i cittadini, chiamati a lasciare sul portale web appositamente istituito suggerimenti, proposte, critiche.

Le modalità organizzative che hanno regolato la consultazione nell’auditorium hanno trovato, sin da subito, le rimostranze dei sindacati regionali che avrebbero dovuto presenziare e intervenire, tra gli altri, al dibattito. Era stato stabilito, infatti, in 3 minuti lo spazio di intervento a persona. Ritenendolo non sufficiente e congruo per entrare nel merito di una riforma che potrebbe cambiare radicalmente l’assetto dell’istruzione, i rappresentanti dei sindacati hanno deciso di disertare il confronto inscenando la loro protesta con bandiere e cartelli fuori del liceo. Più in generale, il modo in cui è stato strutturato l’incontro non ha permesso ai presenti di sostenere un vero dibattito sul tema, riducendo il tutto ad un evento di mera facciata. Gli stessi studenti hanno manifestato delusione per non aver potuto porre domande. “Ci siamo sentiti degli strumenti utilizzati per la buona riuscita dell’evento”, hanno detto i rappresentati del Comitato studentesco del liceo. Hanno riferito che un giorno prima dell’iniziativa, su sollecito dell’Ufficio scolastico provinciale, la loro dirigente scolastica chiedeva che vi fosse una rappresentanza degli studenti dell’ultimo anno assieme ad una classe quarta.

Saputo dalla stessa dirigente che lo spazio sarebbe stato limitato, gli studenti del quinto si sono rifiutati di prendere parte all’iniziativa, invece la classe quarta si è presentata.

L’introduzione al progetto della buona scuola recita: “All’Italia serve una buona scuola che sviluppi nei ragazzi la curiosità per il mondo e il pensiero critico…”.

Di certo ciò che si è manifestato al Liceo Galilei ci racconta invece di uno Stato e di un Governo che anziché lasciar dispiegare le menti delle nuove generazioni tende piuttosto a volerle controllare, favorendo un pensiero unilaterale, non aperto al contradditorio, alla pluralità delle idee e alla creatività.

Tutti elementi, invece, che dovrebbero fungere da guida per la vera buona scuola, quella delle persone che non si piegano alla violenza verso il pensiero libero e democratico.

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