Fermata cellula terroristica islamica in Puglia

30 APRILE ’13, BARI – Una cellula terroristica di matrice islamica con tentacoli sparsi in Europa e nella penisola italiana, la cui base logistica si trovava a Andria (BT) all’interno di un call center, è stata scoperta in Puglia e sei soggetti sono finite in custodia cautelare per associazione sovversiva finalizzata al terrorismo internazionale ed istigazione all’odio razziale. L’organizzazione operava in Belgio, Puglia, Lombardia e Sicilia.

L’inchiesta “Masrah” (teatro) è partita nel 2008 e da allora ha rilevato come “gli indagati si fossero associati tra loro allo scopo di compiere atti di violenza con finalità di terrorismo internazionale in Italia ed all’estero, secondo i dettami di un’organizzazione transnazionale, operante sulla base di un complessivo programma criminoso politico-militare, caratterizzato da sentimenti di acceso antisemitismo e antioccidentalismo e dall’aspirazione alla preparazione ed esecuzione di azioni terroristiche da attuarsi contro governi, forze militari, istituzioni, organizzazioni internazionali, cittadini civili ed altri obiettivi – ovunque collocati – riconducibili agli Stati ritenuti infedeli e nemici; il tutto nel quadro di un progetto di “guerra santa””.

Ruolo apicale era svolto da Ben Hassen Hosni Hachemi, tunisino, imam della moschea di Andria e gestore della base-call center: questi faceva opera di proselitismo e indottrinamento finalizzata a formare nuovi adepti e consentire loro di raggiungere i territori di “jihad” preparati psicologicamente ed ideologicamente, ed era legato a personaggi di rilievo del terrorismo internazionale di matrice confessionale come Ben Kemasis Essid Sami, Ben Yahia Mouldi Ber Rachid e Ben Alì Mohamed. Hachemi raccoglieva fondi e finanziava i congiunti di alcuni terroristi tramite canali alternativi rispetto a quelli classici, sulla spinta dell’ideale jihadista, baluardo da anteporre sempre rispetto all’individuo e a qualsiasi altra cosa. Nel call center si guardavano i video jihadisti nei quali si insegna a preparare un ordigno, ad usare armi da fuoco o quelli finalizzati al reclutamento di volontari: “I membri del gruppo formavano una micro-comunità isolata e al riparo da qualsiasi richiamo o condizionamento esterno, in cui potere praticare la propria versione dell’Islam secondo i dettami imposti da Al Qaeda. Le attività investigative hanno, altresì, evidenziato l’assoluta avversione della «cellula» nei confronti non solo delle religioni diverse dall’Islam, ma anche verso l’Occidente, e, in particolare, gli Usa, Israele e l’Italia. Gli indagati, in occasione del terremoto che colpiva l’Abruzzo, il 7 aprile 2009, oltre a manifestare la gioia per quanto accaduto, criticavano aspramente, ritenendolo inopportuno, il proposito della comunità mussulmana residente in Italia di contribuire agli aiuti per i terremotati con i fondi raccolti per il sostegno della comune causa islamica. Il capo della cellula, inoltre, nutriva e manifestava radicati e incondizionati sentimenti antisionisti che, sulla base di detti sentimenti, diffondeva a livello ideologico non solo ai suoi sodali, istigandoli, in particolare, alla violenza contro gli ebrei, ma anche ad altri individui che per motivi culturali, sociali o religiosi si relazionavano con lui”.

MOSE’ TINTI

 

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