Disastro al porto di Genova: sette morti, quattro feriti e ancora due dispersi. Guasto alla nave probabile causa

GENOVA, 9 MAGGIO ’13 – Il bilancio, terribile, del disastro al porto di Genova è aumentato nella giornata di ieri. L’urto della Jolly Nero contro la torre piloti, andata completamente distrutta, ha provocato sette vittime, quattro feriti di cui due molto gravi e due dispersi.

Le vittime.

Le vittime sono Daniele Fratantonio, Davide Morella, Marco De Candussio e Giuseppe Tusa, della Capitaneria, Michele Robazza e Maurizio Potenza piloti del porto, e Sergio Basso dipendente della Rimorchiatori Riuniti. I corpi sono stati recuperati dai sommozzatori dei vigili del fuoco, altri sono stati trovati nelle macerie. Quando la Jolly Nero ha impattato contro la torre era il momento del cambio turno per questo molte più persone erano presenti nella struttura. Alcuni corpi sono stati trovati nell’ascensore crollato insieme alla torretta. Mancano all’appello il sergente Gianni Jacoviello, 33 anni, della Spezia, e il maresciallo Francesco Cetrola, 38 anni, della provincia di Salerno. I feriti sono Enea Pecchi, 40 anni di Pavia e Raffaele Chiarlone, 36 anni, di Cuneo, ricoverati al Galliera. Gabriele Russo, 32 anni, di Messina; e Giorgio Meo, 35 anni, di Taranto, si trovano a Villa Scassi.

L’inchiesta.

Il procuratore capo di Genova, Michele di Lecce, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo. In attesa della scatola nera della nave sono indagato il comandante e il pilota del porto che era a bordo. Ai giornalisti Di Lecce ha detto: “Stiamo valutando anche la eventuale sussistenza del reato di attentato alla sicurezza dei trasporti previsto dal codice della navigazione. Non escludiamo che alla luce delle indagini ci siano anche altri soggetti coinvolti. Uno dei cavi di un rimorchiatore che stava aiutando la Jolly Nero a fare la manovra per uscire dal porto si è rotto, ma forse dopo l’incidente”. Le inquirenti stanno cercando di capire se è vero che durante la manovra i motori siano andati in avaria e quindi la nave sia diventata ingestibile. Il comandante indagato è Roberto Paoloni, di 63 anni, di Genova, da 16 anni nel Gruppo Messina. Si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del magistrato che lo ha interrogato. Luigi Merlo, presidente dell’autorità portuale sostiene che “quella manovra non doveva essere fatta lì. Normalmente avviene in una zona più all’interno del porto, dove la nave indietreggia di poppa e si gira per uscire di prua dallo scalo”.

Lupi riferisce alle Camere.

Il ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi, recatisi a Genova, ha poi riferito in Parlamento. Potrebbero essere quattro le cause del disastro: avarie di propulsione della nave, problemi ai cavi di trazione dei rimorchiatori, eventuali difetti di accosto o di velocità della manovra effettuata.

ELEONORA DOTTORI

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