Grace di Monaco. A 30 anni dalla tragica morte, la musa di Hitchcock commuove ancora il mondo.

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Il mondo si prepara a commuoversi ancora, ricordando la storia della Principessa Grace di Monaco, alias Grace Kelly. L’attrice americana considerata la musa di Alfred Hitchcock e divenuta regnante del principato di Monaco dopo il matrimonio con Ranieri III nel 1956, morì trent’anni fa in un drammatico incidente stradale. Aveva solo 52 anni. Una stella nel firmamento di Hollywood, una donna che in nome dell’amore ha sacrificato con struggente tristezza il suo lavoro, la sua passione per il cinema e la sua vita sognata, diventando per tutti la Principessa Grace. Ed è ancora oggi una delle donne più amate del mondo. Una di quelle icone che il cinema, la musica e la letteratura non sanno dimenticare.
Grace Patricia Kelly nacque a Filadelfia, in Pennsylvania, da una famiglia di origini irlandesi considerata tra le più in vista in città. Terzogenita di John Brendan Kelly Senior (milionario self-made-man, vincitore di tre medaglie d’oro nel canottaggio a due olimpiadi) e Margaret Majer (prima donna ad insegnare educazione fisica nella University of Pennsylvania), Grace ricevette un’educazione strettamente cattolica. La sua indole artistica fu eredità dello zio paterno George Kelly, commediografo vincitore di un premio Pulitzer infatti si innamorò presto del cinema e accarezzò con determinazione il sogno di diventare attrice. Nonostate l’opposizione della famiglia a questo suo desiderio, Grace Kelly esordì come indossatrice e a 22 anni, unanimemente ritenuta una delle più belle attrici del mondo apparse sullo schermo, ebbe la sua prima parte nel film “La quattordicesima ora” (1951). L’anno dopo fu co-protagonista con Gary Cooper del colossal western “Mezzogiorno di fuoco” (1952). Il suo terzo film fu un altro successo: “Mogambo” (1953), pellicola di genere drammatico ambientata nella giungla del Kenya e incentrata sul triangolo amoroso tra la Kelly, Clark Gable e Ava Gardner, le fece guadagnare la nomination all’Oscar come “miglior attrice non protagonista” (titolo che però andò a Donna Reed per la sua interpretazione in “Da qui all’eternità”). Seguono film di straordinario successo come “Caccia al ladro” (1955) e poi, i tre film girati dal maestro del brivido Alfred Hitchcock, che la considerava la sua musa: “Il delitto perfetto” (1954), “La finestra sul cortile” (1954) e “Caccia al ladro” (1955). Fu proprio sul set di quest’ultimo film, girato nel Principato di Monaco, che conobbe il futuro marito Ranieri III. Hitchcock definiva l’algida bellezza e la sensualità sprigionata da Grace “ghiaccio bollente”. Questa definizione accompagnerà la sua musa finché il mondo non deciderà di ricordarla come la triste e bellissima Principessa Grace.
Nel 1955 Grace Kelly vinse il Premio Oscar come miglior attrice protagonista per “La ragazza di campagna” (1954). Principessa sul set nel film “Il cigno” (1956) accanto ad Alec Guinness e Louis Jourdan, lo diventerà ben presto nella vita reale anche se questo le costerà una scelta difficile come quella di rinunciare alla sua brillante carriera nel mondo del cinema. Il suo ultimo film è la commedia musicale “Alta società” (1956). Nello stesso anno sposa il Principe Ranieri III di Monaco e il suo “si” in abito bianco, il “si” della favola sancisce anche il suo triste ritiro dalle scene. Ammiratissima e amatissima, prima del matrimonio ebbe relazioni con gli attori più affascinanti di Hollywood: Clark Gable, Gary Cooper, Bing Crosby, Ray Milland, William Holden, Frank Sinatra, Jean-Pierre Aumont e con lo stilista Oleg Cassini. La scelta di lasciare quella carriera iniziata da giovanissima e rinunciare alla vita sognata non fu facile, tutt’altro. Grace fu combattuta tra la carriera e l’amore per Ranieri, le cui volontà non contemplavano una regnante attrice. E se per lei quella scelta di dire addio al cinema fu dolora, neanche Hollywood si rassegnò facilmente alla perdita della sua principessa dei ciak. Grace anche con la corona in testa continuò a ricevere copioni e contratti, che puntualmente rifiutò a cuore chiuso. Solo due occasioni le fecero carezzare l’idea di un ritorno alle scene, e fu per il maestro Hitchcock, che la voleva protagonista di “Marnie” (1964) e per Herbert Ross, che le offrì il ruolo di Deedee in “Due vite” (1977). Ma lei dopo una travagliata riflessione rifiutò. Ormai la divina Grace Kelly era la principessa Grace di Monaco e per lei il destino aveva in serbo un altro finale, con titoli di coda drammaticamente prematuri.
Dall’unione con il Principe Ranieri, Grace diede alla luce tre figli, gli eredi del Principato: la principessa Carolina Luisa Margherita (nata il 23 gennaio 1957), il principe Alberto Alessandro Luigi Pietro, marchese di Baux (nato il 14 marzo 1958 e principe regnante di Monaco come Alberto II di Monaco), la principessa Stefania Maria Elisabetta (nata il 1º febbraio 1965). Il 13 settembre 1982, scorrono quei titoli di coda sulla commovete storia della Principessa, scomparsa prematuramente in un incidente stradale. Grace Kelly era alla guida della sua Rover SD1, mentre percorreva la strada per Turbia nel comune di Cap d’Ail, poco lontano dal Principato di Monaco. Guidava lei, come non faceva di solito. Quella sera maledetta non aveva chiesto all’autista di accompagnarla, perchè stava ritornando a casa insieme alla figlia Stephanie dopo essere andata a ritirare un abito da sera fatto stirare dalla goverante. L’abito per non sciuparsi, era stato adagiato sul sedile posteriore. Stephanie era seduta davanti. La principessa perse il controllo dell’auto a causa di un malore, un piccolo ictus cerebrale scriveranno i giornali dell’epoca. L’auto finì fuoristrada, la Principessa riportò due emorragie cerebrali, la prima lieve, mentre la seconda più grave. Morì il giorno successivo, all’età di 52 anni, senza mai aver ripreso conoscenza. La figlia Stephanie, che si trovava in auto con lei, riportò solo lievi ferite. Il mondo pianse amaramente e per molto tempo la scomparsa della Principessa Grace, che a ventisei anni dalla sua ultima apparizione al cinema, prima della morte stava lavorando a un nuovo film “Rearranged” di Robert Dornhelm. L’opera già iniziata a girare, rimase incompleta. E il Principe Ranieri non volle che il film, l’ultimo film dell’amata moglie, fosse distribuito. Oggi a trent’anni dalla tragica e prematura scomparsa di Grace Kelly, Hollywood non si è ancora arreso a questa incolmabile perdita tanto che sul grande schermo, presto, potremo rivedere la sua triste storia. Il mondo si prepara a commuoversi di nuovo, rivedendo la donna più bella del mondo interpretata dall’attrice Nicole Kidman, per un film-omaggio a Grace Kelly intitolato proprio “Grace di Monaco”. A dirigere il film, Olivier Dahan. Il primo ciak è previsto a settembre a Montecarlo, in quelle strade dove a settembre di trent’anni fa la principessa trovò la morte. Nel cast anche Paz Vega, nei panni della leggendaria e passionale cantante lirica Maria Callas, amica della principessa alle prese in quegli anni con la tormenta relazione con il magnate greco Aristotele Onassis. La pellicola non sarà un vero e proprio biopic, ma fotograferà un momento particolare della vita di Grace Kelly, una manciata di mesi cruciali, quelli dal dicembre 1961 al novembre dell’anno successivo. Il momento personale dell’offerta di Hitchcock a tornare sulle scene e il momento storico in cui il marito il principe Ranieri III e il presidente francese Charles De Gaulle stavano vivendo un acre conflitto che lei cercava di sedare da dietro le quinte. La pellicola, coprodotta dall’italiana Lucky Red, uscirà nelle sale americane nel 2014.
TALITA FREZZI

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