Delitto di Udine: le 15enni raccontano “Era come stare nel videogame Gta”

UDINE, 11 APRILE ’13 – Altri particolari trapelano sul delitto di Udine. Le due 15enni che hanno detto di aver ucciso Mirco Sacher, 67 anni, ferroviere in pensione, sostenendo di averlo fatto perché l’uomo voleva violentarle avrebbero detto di essersi sentite come l’eroe del videogioco Gta. A rivelarlo sono stati Sonny Rizzetto e Walter Wisdom, i due ragazzi di Pordenone che hanno convinto le due a costituirsi. La testimonianza è andata in onda ieri sera su Tv7 Triveneta. Ai microfoni dell’emittente i due ragazzi hanno raccontato di aver incontrato le 15enni alla stazione di Mestre: “Ci hanno raccontato di aver ucciso un uomo, messo in moto la sua auto, attaccando i fili dell’accensione, e di essere fuggite con questa a 150 all’ora in autostrada”. I ragazzi hanno affermato che il racconto era piuttosto strano e di aver scoperto che l’omicidio c’era davvero stato solo quando sono tornati a casa, per questo motivo avrebbero convinto le ragazze a costituirsi. Nell’intervista televisiva Rizzetto e Wisdom hanno detto di di aver raccontato al capotreno del Venezia-Trieste che le ragazze erano scappate di casa e che le stavano riportando dai genitori, riuscendo così a non far pagare loro il biglietto visto che erano senza soldi. Le due minori erano “stranamente euforiche” e più di una volta avrebbero detto paragonato l’omicidio e la fuga al videogame Gta. Ma c’è dell’altro: le due avrebbero utilizzato una carta bancaria dell’ex ferroviere per prelevare dei soldi,gli inquirenti stanno cercando di capire come abbiano fatto a sapere il codice segreto della carta. Intanto sono state sequestrate le pagine di Facebook alla ricerca di indizi utili per ricostruire la vicenda. La tesi di aver reagito ad un tentativo di violenza non avrebbe convinto gli investigatori. Sul corpo di Sacher è stata effettuata l’autopsia, nei prossimi giorni le risposte.

ELEONORA DOTTORI

D: Quando viene  richiesta l’autopsia?

R: Quando è necessario che vengano analizzate ed accertate con sicurezza  le cause del decesso ed altri importanti circostanze quali l’orario della morte, l’eventuale assunzione di bevande alcoliche o stupefacenti, dalle quali poter ricavare elementi utili ai fini dell’individuazione dei responsabili. Nel corso delle indagini è l’Autorità Giudiziaria ovvero il Pubblico Ministero a disporre l’autopsia su di un cadavere qualora ci sono possibili responsabilità penali da accertare e non serve un’autorizzazione dei parenti che, in ogni caso, avranno la facoltà di nominare un proprio consulente tecnico di fiducia che parteciperà all’esame autoptico.

AVV.TOMMASO ROSSI

 

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