Adolescenti sempre più incomprensibili

RIFLESSIONE DOPO LA TRAGEDIA DI CORINALDO

di Dott.ssa Lucia Moglie

boys-3111230_960_720La tragica vicenda avvenuta a fine 2018 nella discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo ha dato il via a due tipi di processi che si sono sviluppati a livello sociale: da una parte la ricerca di un colpevole, dall’altra la proliferazione di interrogativi su chi siano i ragazzi di oggi, quesiti che generano la pervasiva sensazione di avere a che fare con esseri alquanto incomprensibili.

La ricerca del colpevole è un fenomeno che, in circostanze simili, può essere definito “fisiologico”,poiché l’essere umano è di base spaventato da ciò che sfugge al suo controllo, dunque,successivamente allo sgomento, sente la necessità di individuare fattori ben definiti che possono essere evitati o aggiunti (o che possano esserlo in futuro) a scopo preventivo.

Ne sono un esempio in questo caso la questione sulla sicurezza (uscite di sicurezza sbarrate, ringhiera non a norma di legge, biglietti venduti oltre il numero consentito, bodyguards in nero ecc.), tutto ciò che riguarda le regole che vengono impartite a ragazzi così giovani (orari, luoghi da frequentare o meno ecc.), ma anche la diatriba sul tipo di personaggio che avrebbe dovuto esibirsi (il suo atteggiamento generale, i valori di cui si fa portatore, il comportamento dopo il fatto avvenuto ecc.) e sul genere di musica di cui si fa promotore (che sia diseducativa, volgare, amorale).

Tra queste citate, forse, l’unica colpevolizzazione dotata di senso è quella sulla sicurezza, la cui violazione ad oggi è davvero troppo frequente.
In ogni caso, non voglio concentrare la mia attenzione su tali questioni, nelle quali ho competenza ridotta; ciò che ha stimolato il mio interesse è stato il proliferare di interrogativi sull’adolescenza che questa generazione sta vivendo.

Ci si pone spesso con la forma mentis per cui “si stava meglio quando si stava peggio”,sottointendendo quindi che le generazioni passate siano state meno sregolate o più rispettose di una morale comune.
Come se i figli dei fiori siano stati una fantasiosa invenzione della stampa!!

Fare di tutta l’erba un fascio affermando ad esempio che “i ragazzi dovrebbero tornare a casa prima la sera” o “ascoltare musica che promuova principi sani” può essere davvero pericoloso (oltre che ipocrita, visto che anche nel passato i locali erano frequentati fino a tardi e la musica inneggiava alla trasgressione!), soprattutto dal momento che tali affermazioni sono spesso convenzionali e “vuote”,e prescindono una riflessione vera e propria su cosa sia più o meno educativo.

È vero che, visti dall’esterno, i giovani di oggi possono apparire incomprensibili, con abitudini e interessi senza senso, ma per poterli educare e far sì che possano avvicinarsi al mondo esterno nel modo più sano e proficuo possibile, occorre smettere di guardarli dall’esterno, giudicando a priori i loro modi di essere e di esprimersi.

Occorre cercare, invece, di capire da dove queste modalità provengano, a quali bisogni rispondano o a che cosa siano funzionali.

Ben vengano dunque, a mio dire, le riflessioni che tale disastroso avvenimento ha stimolato, purchè esse non producano giudizi aprioristici, bensì apertura alle diversità.

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