Rock & Diritto: Sid Viciuos, l’anima troppo inquieta dei Sex Pistols

di Valentina Copparoni

Sono stato innamorato solo di una bottiglia e di uno specchio

(Sid Vicious   10 maggio 1957- 2 febbraio  1979 )

 Sid Vicious (all’anagrafe John Simon Ritchie) nasce nel maggio del 1957 in Inghilterra e vive la sua adolescenza a Londra. Il soprannome “Sid” gli viene dato da un amico quando un criceto, chiamato appunto “Sid”, lo morde a un dito mentre “Vicious” gli viene attribuito per il suo comportamento  infatti vicious in inglese significa cattivo, depravato.

Il suo inizio come musicista è alla batteria ma raggiunge il successo quando nel 1977  diventa il bassista  della band dei Sex Pistols. Un gruppo che appena entrato nella scena della musica subito fa rumore, tanto rumore, le loro esibizioni sono spesso oltre ogni limite, a volte violente e trasgressive. Ma è come se Sid avesse trovato in quel gruppo  il mondo perfetto in cui trovare rispecchiato a pieno il suo carattere ribelle, anticonformista, in lotta con il mondo intero ma alla fine, forse, anche con se stesso.
In quel frangente un altro incontro che segnerà profondamente la vita di Sid, quello con Nancy Laura Spungen, una ragazza londinese di cui si innamora perdutamente. Con lei però che da tempo è completamente oscurata dalla droga, ha tentato il suicidio diverse volte e per un po’ per mantenersi ha fatto anche la prostituta,  Sid trova la via della totale perdizione. Si abbandona talmente tanto in quella donna da viverci in simbiosi, un amore malato che trascina entrambi a fondo. Anche Sid inizia ad assumere quantità sempre maggiori di droga che lo costringono a frequenti ricoveri in ospedale .
Nel 1978 i Sex Pistols si sciolgono e Sid va a vivere a New York dove lo raggiunge anche Nancy. Qui registra come solista  una famosa cover di “My Way” di Frank Sinatra.
Il 15 agosto del 1977 la sua ultima esibizione dal vivo a Londra  poi si trasferisce a vivere con Nancy al Chelsea Hotel,  famoso albergo sulla 23 strada a New York.
Qui la storia d’amore assume toni sempre più forti e a tratti violenti.

La mattina del 12 ottobre del 1978 la polizia entra nella loro camera e qui trovano Nancy in una pozza  di sangue, trafitta da una coltellata nel basso addome. Viene accertato che è stata inflitta da Sid quella stessa mattina, entrambi sotto effetto di dosi massicce di droga. Sid viene arrestato per omicidio di secondo grado, l’arma del delitto è ancora insanguinata nella camera da letto e su di essa le sue impronta.Grazie all’intervento della madre che paga per lui la cauzione, Sid torna libero ma ormai la sua vita è segnata, per sempre.  Nelle successive due settimane tenta due volte il suicidio e questo inizia a far pensare molti che in realtà l’uccisione di Nancy sia stato un patto fallito di suicidio tra i due.
La vita di Sid continua ma a fatica, qualche tempo dopo  ha una disputa con il fratello di Patti Smith, Todd, lo ferisce al viso con una i cocci di una bottiglia. Torna così in carcere ed il giorno stesso del rilascio si reca con madre ed amici nell’appartamento di una amico a Greenwich Village. In carcere è stato sotto trattamento di disintossicazione, ma Sid qui assume di nuovo una dose di eroina (dicono compratagli da sua madre ). Sid si sente male, ma si addormenta.
Durante la notte del 2 febbraio si sveglia, prende altra eroina nella borsa della madre e  si addormenta ancora ma questa volta per sempre. Non si sveglia più.
La sera di qualche giorno dopo la madre di Sid scavalca le mura del cimitero dove è sepolta Nancy e  getta sopra la neve che ricopre la tomba le ceneri del figlio. Anche lei crede che Sid abbia voluto volontariamente voluto raggiungere la sua amata e che cosi, in qualche modo, i due avrebbero potuto stare insieme per sempre nonostante i genitori di Nancy non avessero voluto una sepoltura insieme.

Forse in queste poche righe scritte da Sid ed intitolate semplicemente “Nancy” il suo testamento d’amore :

 “You were my little baby girl/And I knew all your fears/Such joy to hold you in my arms/And kiss away your tears/But now you’re gone/There’s only pain/And nothing I can do/And I don’t want to live this life/If I can’t live for you.”

 

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