Morire di otite a 7 anni per l’omeopatia 

L’ANALISI DEL MEDICO. UNA TRAGEDIA CHE SI POTEVA FACILMENTE EVITARE 

del dottor Giorgio Rossi 


La notizia della morte del povero Francesco di 7 anni nell’Ospedale Salesi della nostra città (Ancona) per un’otite, ci ha profondamente colpiti.

Morire di otite nel 2017 è veramente assurdo!!
Il bambino soffriva di otiti ricorrenti e da qualche anno veniva curato solo con cure omeopatiche, che nelle precedenti occasioni erano state efficaci.
Questa volta però la malattia si era presentata 15 giorni prima in forma già inizialmente più aggressiva con dolore ad entrambe le orecchie, febbre e graduale compromissione delle condizioni generali, come quando è presente un’infezione importante.
Nonostante il quadro clinico in evidente peggioramento, il medico omeopata insisteva nel mantenere la stessa cura, senza ricorre agli antibiotici.
Non solo, alla richiesta da parte dei genitori sull’opportunità di un eventuale ricovero ospedaliero , l’omeopata li spaventava  dicendo loro che in ospedale usano farmaci che causano la sordità.
L’otite è l’infiammazione o infezione dell’orecchio che secondo la parte dell’organo colpita, si distingue in :
otite esterna, la più banale, quella che in genere si contrae nuotando nelle piscine, interessa il condotto uditivo esterno, a volte anche la membrana del timpano, ma sempre superficialmente ed è dovuta a batteri e, più frequentemente, a funghi; causa otalgia, ma soprattutto prurito del condotto e su risolve nella maggioranza dei casi con cure topiche.
Otite media, la più frequente nell’età pediatrica, si presenta con otalgia intensa , febbre anche elevata; colpisce la zona dell’orecchio compresa tra la membrana del timpano e l’orecchio interno e contiene i tre famosi ossicini: martello, incudine e staffa che permettono di trasformare le onde sonore in impulsi che il cervello codifica come suoni. La causa è sempre dovuta ad una infezione batterica e pertanto da trattare con antibiotici in genere della famiglia delle penicilline o altri secondo la gravità. Nella stragrande maggioranza dei casi si risolve in pochi giorni senza lasciare reliquati, raramente ipoacusia se c’è stata la perforazione del timpano. Essendo l’orecchio ( escluso ovviamente il padiglione) posto alla base del cranio in un osso ( la rocca petrosa) sotto al cervello, il suo coinvolgimento da parte  dell’infezione rappresenta la complicazione più temuta.
Otite interna detta anche comunemente labirintite, colpisce la parte più interna dell’orecchio ove è accolto il labirinto ; si presenta con  caratteristici sintomi : vertigini, nausea e a volte vomito.    
Il povero Francesco ha presentato l’interessamento del cervello da parte dell’infezione sotto forma di ascesso cerebrale; nonostante i tentativi dei sanitari che lo hanno subito sottoposto ad intervento per drenarlo e ad una massiccia terapia antibiotica, il bimbo non c’è la fatta per la vasta compromissione cerebrale. Quando è giunto al Salesi era già in coma profondo.
I genitori hanno congiuntamente dato il consenso all’espianto degli organi.
Ora si cercheranno i responsabili di tale tragedia e avrà inizio un’indagine per omicidio colposo. Al vaglio la posizione del medico e dei genitori.
 I sanitari dell’Ospedale Salesi hanno già trasmesso tutti gli atti alla Procura di Ancona la quale , per competenza, a sua volta li ha inviati alla procura della Repubblica di Urbino. Infatti il bimbo viveva a Cagli e due giorni prima era sto visitato a domicilio  dal medico omeopata di Pesaro : il reato quindi si sarebbe consumato nel Montefeltro. 
Le Istituzioni Mediche  e lo stesso Ministro della Salute hanno riaffermato, per l’ennesima volta,  che i farmaci omeopatici sono complementari, non sostitutivi. E soprattutto quando si tratta di bambini niente può sostituire la medicina tradizionale che rimane la “ scienza medica”.  

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