Mano pesante del governo contro le frodi sportive

SI PUNTA A COLPIRE I PATRIMONI CON SEQUESTRO PREVENTIVO E CONFISCA

di avv. Tommaso Rossi (Studio Legale Rossi-Papa-Copparoni)

Ecco, forse è arrivata la rivoluzione copernicana di un mondo dove la palla è rotonda e gira bene soltanto quando scorre su un prato verde di soldi.

Sì, le squalifiche, le penalizzazioni, i processi sportivi e quelli (prescritti) del “mondo reale” del penale…Ma finora nulla ha fermato il mutante mondo fangoso del calcioscommesse (calcio e non solo, come insegnano i mediocri e miserabili tennisti Starace e Bracciali, radiati dalla Federtennis). Ora il Governo ha varato un progetto di riforma incredibile per la sua efficace semplicità:si punta a colpire patrimonialmente i colpevoli di frodi sportive, consentendo il sequestro preventivo e la confisca dei beni  in caso di condanna e anche con patteggiamento della pena. Speriamo che il Parlamento, dove le spinte di tifoserie organizzate sappiamo quanto contano, non depotenzi la normativa  de disegno di legge (“Misure volte a rafforzare il sistema sanzionatorio relativo ai reati finalizzati ad alterare l’esito di competizioni sportive”), che nasce da una proposta presentata dalla Lega di Serie B, presieduta da Andrea Abodi (ed elaborata dall’avvocato Guido Camera), lo scorso febbraio. Prima dunque, in maniera quasi profetica, dell’ennesima inchiesta (“Dirty Soccer” della Procura di Catanzaro), che ha già “scombussolato” i calendari di serie B e C e attende ora il suo esito giudiziario.

Il Ddl inserisce, altra importante novità, tra i reati presupposto del decreto legislativo 231/01 sulla responsabilità amministrativa delle società, gli illeciti commessi da dirigenti o dipendenti di societàsportive. Dunque anche la frode sportiva e la raccolta illegale di scommesse, e le multe potranno arrivare fino a 775 mila euro per i club.

Riflesso di questo inserimento nell’ambito della 231 è il superamento del discutibile principio di responsabilità oggettiva delle società sportive in caso di illecito commesso da un suo tesserato, una sorta di omessa vigilanza dell’operato dei tesserati. E’ noto, infatti, come nell’ambito della 231 “scampano” alle eventuali sanzioni, in caso di fatto illecito di un dipendente, quelle società che abbiano adottato modelli organizzativi complessi e ben articolati, in grado potenzialmente di prevenire condotte illecite.

Tale normativa, se approvata, prosegue sulla linea tracciata un anno fa dal c.d decreto Alfano (d.l. 119/2014, convertito nella l. 146/2014), con cui sono state introdotte pene più severe.
In baso ad esso i responsabili di frodi sportive saranno punibili con la pena della reclusione da due a sei anni, mentre chi altera i risultati delle gare e dei concorsi pronostici rischierà una condanna fino a nove anni (oltre a subire una multa fino a 100mila euro). Tale giro di vita ha, peraconsente l’uso di intercettazioni e legittima l’arresto facoltativo in flagranza e le misure cautelari in carcere.

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