Iran: arresti e frustate per aver girato il video “Happy”

GIOVANI ARRESTATI E CONDANNATI PER AVER CANTATO E BALLATO IN UN VIDEO LA CANZONE TORMENTONE DI PHARELL WILLIAMS

di Avv. Valentina Copparoni (Studio Legale Assocaito Rossi-Papa-Copparoni)

Sei mesi di carcere e 91 frustate.

Una condanna molto pesante stabilita per qualcosa di veramente incredibile.

Sei giovani iraniani (tre uomini e tre donne) il 21 maggio scorso erano stai arrestati per aver preso parte ad un video amatoriale in cui cantavano e ballavano per le strade di Teheran la canzone tormentone successo mondiale “Happy” (Felicità) di Pharrell Williams. Il video, intitolato “Happy, siamo di Teheran” come tutti quelli che riprendono l’originale facendolo proprio attraverso l’ambientazione in numerose parti del mondo, era stato poi caricato e diffuso nel mese di aprile attraverso il canale di Youtube arrivando ad avere più di 100 mila visualizzazioni. Ciò che viene contestato ai ragazzi è la comparsa delle donne in pubblico senza il velo in violazione di un divieto risalente al 1981 e la partecipazione ad un’iniziativa “volgare” e offensiva nei confronti della “pubblica castità”.Inoltre per i magistrati sono stati responsabili di “illecite relazioni all’interno del gruppo”.

In una intervista al sito “Iran Wire” l’avvocato dei giovani, Farshid Rofugaran, conferma purtroppo tale situazione ed anche che un settimo giovane è stato condannato a un mese di carcere oltre alle 91 frustate. Il legale ha anche specificato che le sentenze sono state sospese e che “quando una sentenza è sospesa, la pena non è eseguita. Una pena sospesa va in prescrizione dopo un certo periodo e per il ‘Gruppo Happy’ sarà di tre anni Se durante questo periodo venissero compiuti reati analoghi, la pena seppur sospesa sarebbe lo stesso eseguita”.Durante il periodo che hanno trascorso in carcere i ragazzi, prima di essere rilasciati su cauzione e con il divieto di espatrio, sono stati costretti a confessare le loro colpe in diretta tv, scusandosi per l’accaduto e sostenendo di essere stati raggirati.

Lo stesso cantante Williams ha protestato per gli arresti avvenuti in Iran. ”E’ triste vedere questi ragazzi arrestati per aver tentato di diffondere la felicità”, ha scritto sulla sua pagina Facebook.E proprio su Twitter dopo il loro arresto ha iniziato a diffondersi in maniera virale l’hashtag #freehappyiranians per fare pressione sulle autorità iraniane.

 Ecco di seguito il comunicato stampa ufficiale di Amnesty International (http://www.amnesty.it/Happy-iran-sei-condanne-al-carcere-e-a-91-frustate) che condanna con forza la situazione:

“Le condanne al carcere e alle frustate inflitte il 16 settembre 2014 a Sassan Solemaini, Reyaneh Taravati, Neda Motameni, Afshin Sohrabi, Bardia Moradi e Roham Shamekhi, sei persone che avevano realizzato una versione amatoriale del brano “Happy” di Pharrell Williams, sono l’ulteriore prova del disprezzo che nutrono le autorità iraniane per la libertà d’espressione.Delle sei persone che erano comparse nel video, cinque sono state condannate a sei mesi di carcere e una a un anno. Tutti e sei gli imputati hanno ricevuto la pena aggiuntiva di 91 frustate. L’esecuzione della sentenza è stata sospesa per tre anni.

Le sei persone (tre uomini e tre donne) erano state arrestate nel maggio 2014 dopo che erano apparse, nelle strade e sui tetti di Teheran, in una versione amatoriale di “Happy”, un brano di grande popolarità che è stato riadattato in video centinaia di volte nel mondo. Sfidando il divieto in vigore dal 1981, le donne comparivano senza velo.

Arrestati dalla polizia per aver preso parte a un’iniziativa “volgare” e offensiva nei confronti della “pubblica castità”, i sei protagonisti sono stati costretti a “confessare” in televisione di essere stati raggirati, in quanto credevano che le riprese fossero state svolte per un semplice provino.L’accusa nei confronti dei sei imputati (tre uomini e tre donne) è di aver “preso parte alla produzione di una videoclip volgare” e di “aver avuto relazioni illecite tra di loro”.
Sassan Soleimani ha ricevuto la condanna più pesante per aver diretto il video. “Con questo verdetto, assurdo fa rima con ingiustizia. Sei persone sono state trattate come criminali per aver realizzato un video sulla felicità. Non avrebbero mai dovuto essere arrestate né tantomeno esibite in televisione per farle ‘confessare'” – ha dichiarato Hassiba Hadj Sahraoui, vicedirettrice del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.

“Se le sentenze verranno confermate ed eseguite, considereremo i sei detenuti prigionieri di coscienza e ne solleciteremo l’immediata scarcerazione” – ha sottolineato Sahraoui.”

 

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