Internet e forconi, rete democratica o democrazia irretita?

RIFLESSIONI A VOCE ALTA DI UN AVVOCATO ITALIANO SFIDUCIATO

di avv. Tommaso Rossi

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Ma cosa sta succedendo all’Italia in questi ultimi giorni? Rivolte democratiche di cittadini disperati e (giustamente) indignati? Infiltrazioni di estrema destra? O di estrema sinistra? O estremamente sinistre. SInistri scricchiolii di ricordi bui per l’Italia, marce su Roma e blocchi dei servizi primari come la libera circolazione delle persone e delle merci.

E tanta, tanta confusione, qualunquismo, disfattismo, populismo, prese di posizione becere assai più simili alla dottrina ultrà piuttosto che a quella politica, con internet e i social media a fare da grancassa.

E un Popolo, una Nazione che deve rialzarsi ha bisogno di idee e persone, non di grida e assalti ai forni.

Credo che i cittadini abbiano perso la democrazia quando hanno scambiato la libertà, supportata dalle tecnologie che le permettono di trasformarsi in “rete sociale”, per una sorta di “anarchia cazzara”, in cui tutti dicono e pensano tutto e il contrario di tutto. L’opportunità per il cittadino di cambiare democraticamente l’abbiamo sempre avuta con il voto, se da 20 anni la classe politica è immobile, e immutevolmente clona quella dei 20 anni precedenti, non possiamo che prendercela con noi stessi.
Se il governo non ci piace si cambia, e se la classe di ciascun partito non ci piace si cambia. Come fanno in tutti i paesi democratici liberi e seri del mondo, Stati Uniti e Inghilterra in testa, con tutti i loro limiti.

Non ho mai visto orde di gente incazzata- senza un’idea che li accomuni se non odio e rabbia- se non in Paesi allo sbando, in Sudamerica come in Grecia, dove bancarottieri e ladroni hanno condotto per anni i PAesi con la complicità di chi ora pensa di costruire rompendo tutto.
Nei paesi seri si CAMBIA, non si SFASCIA. Si PROPONE non si costringe i commercianti a chiudere le saracinesche sotto la minaccia dello “sfasciamo tutto”.
Ma che DEMOCRAZIA è questa? Ci piace cosi? Impicchiamoli in piazza, gettiamoli in pasto ai cani, assaltiamo i forni…….E poi non domandiamoci come mai nel resto del mondo siamo quelli che spaghetti, pizza e (manco più) pallone.
Le grandi democrazie occidentali le hanno fatte i cittadini, partendo da basi storiche e culturali molto più modeste delle nostre. Noi siamo il Paese di quelli che “se la cantano e se la suonano”, la culla del diritto e della scienza, non ci siamo accorti che mentre gli altri andavano avanti noi siamo rimasti con le usanze e i costumi degli antichi romani.
Ce la cantiamo e ce la suoniamo, e poi quando la musichetta ci ha stancato ci incazziamo (plurale tanto per dare equilibrio al discorso, ma io mi tengo fuori) e sfasciamo tutto pensando che dalle ceneri nasca l’EDEN.
Non è cosi, un PAESE si costruisce anno dopo anno, con pazienza e serietà, da parte anzitutto dei CITTADINI.
Questo è il concetto di democrazia che io ho in testa.

 

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