“Da Rubens a Maratta”, il Barocco ad Osimo

MOSTRA DELLE MERAVIGLIE A PALAZZO CAMPANA

mostra osimoCamerano (An) – “Una mostra di respiro europeo”, così ha esordito il prof. Vittorio Sgarbi nel suo intervento di presentazione davanti ad una folta platea di giornalisti, giunti ad Osimo da ogni parte d’Italia per visitare in anteprima la mostra le Meraviglie del Barocco “Da Rubens a Maratta”, il più importante evento culturale della regione, che ha aperto ufficialmente al pubblico il 29 giugno nel suggestivo palazzo Campana di Osimo. Una mostra promossa dalla Regione Marche, dal Comune di Osimo e dalla Soprintendenza Beni Storici Artisci ed Etnoantropologici delle Marche di Urbino e realizzata con la collaborazione della Fondazione Don Carlo. La mostra vede presenti nel Comitato Scientifico studiosi di spicco internazionale come Mina Gregori, Antonio Paolucci, Lorenza Mochi Onori, Maria Rosaria Valazzi, oltre a Vittorio Sgarbi che lo presiede. Il catalogo, edito da Silvana Editoriale, è curato da Vittorio Sgarbi insieme a Stefano Papetti responsabile anche dell’allestimento con Liana Lippi, direttore e coordinatore dell’evento.

Si tratta di uno dei più importanti allestimenti che abbia mai fatto – ha ricordato Sgarbi, secondo soltanto ad una mostra del 1980 grazie alla quale divenni “Sgarbi” e noto al grande pubblico. A Palazzo Campana e nel Museo Civico di Osimo vedremo esposte oltre 100 opere tra cui anche arazzi, sculture ed oreficerie sacre, che ci permetteranno di ampliare la conoscenza del Seicento nelle Marche e valorizzarne l’immenso e sommerso patrimonio culturale. Ecco la mostra riguarda il Barocco nelle Marche e non delle Marche, perché in questa terra magnifica, richiamati da famiglie nobiliari ed esponenti di spicco della Chiesa vennero artisti di grande fama che lasciarono importanti segni della loro presenza: Federico Barocci, Felice Pellegrini, Giovanni Antonio Scaramuccia, Simone Cantarini, Giovanni Francesco Guerrieri, Lionello Spada, Giovanni Lanfranco, Giacinto Gimignani, Angelo Caroselli. Inoltre, in occasione del trecentesimo anniversario della scomparsa, abbiamo dato ampio spazio a Maratta, originario della vicina Camerano, che fu tra i pittori più apprezzati dalle corti e dalla chiesa dell’epoca. E’ il più rappresentato con una quindicina di opere religiose. Ci sono poi opere del Guercino, di Guido Reni, Gentileschi, Sacchi e Rubens.”

Non è stato facile per il noto critico d’arte raccontare tutte le “meraviglie” presenti ad Osimo, alcune sono opere che rischiavano di rimanere sconosciute al grande pubblico e che invece hanno avuto l’attenzione che meritano grazie all’allestimento. Dipinti provenienti da alcune chiese nella cornice di palazzo Campana hanno ritrovato il loro ambiente ideale e possono essere ammirate in tutto il loro splendore. Quella di Osimo è la seconda tappa del progetto Meraviglie del Barocco nelle Marche, che segue l’esposizione di San Severino e vorrebbe proseguire con altre due rassegne nell’Ascolano e nel Pesarese di cui è originario uno dei più importanti esponenti di quel periodo, Federico Barocci. Sgarbi ha poi ricordato come la bellezza di Osimo non sia soltanto in superfice nei bellissimi palazzi nobiliari che definiscono il centro storico, ma anche nel sottosuolo con le rinomate grotte del Cantinone e quelle di palazzo Campana, dove sono rappresentate figure esotiche e mostruose, ma che non tutti possono ammirare perché l’ambiente è tra i più delicati. La mostra però non si ferma soltanto al “Campana”. Osimo infatti può definirsi un museo a cielo aperto e così sono previsti percorsi guidati alla scoperta di interni barocchi, chiese e palazzi come quello del cardinale Antonio Maria Gallo con il salone affrescato dal Pomarancio, l’artista chiamato dal porporato a decorare la Sala del Tesoro e la cupola della Basilica di Loreto. I visitatori potranno ammirare anche la pala di Mattia Preti, dedicata a san Giuseppe da Copertino, nel santuario francescano intitolato al santo dei voli, protettore degli studenti. L’itinerario della mostra si estende sino al Conero, a Camerano, sulle tracce di Maratta, e a Loreto, nel museo della Santa Casa, dove è allestita una sezione dedicata al Pomarancio.

Una mostra che mira in sintesi a ricostruire, per quanto possibile, la complessa trama di relazioni che, rendendo gli artisti locali consapevoli e partecipi di quanto si andava realizzando nelle principali città italiane, fecero diventare le Marche attive protagoniste del rinnovamento dell’arte italiana e dell’affermazione del Barocco.

Con la mostra “Da Rubens a Maratta” – ha dichiarato il sindaco di Osimo Stefano Simoncini – abbiamo voluto confermarci come città d’arte. Osimo, ancora oggi presenta numerosi segni della sua storia millenaria: le antiche mura, i palazzi storici, le chiese. Sono il patrimonio dell’importante passato di una nobile città che nel Seicento visse un periodo di altissimo splendore grazie al mecenatismo di illuminati prelati e alla presenza di potenti famiglie aristocratiche che la arricchirono di eccelse opere d’arte e di un vasto tessuto urbano di palazzi nobiliari. Osimo – ha aggiunto il primo cittadino – ha quindi rappresentato per la Regione Marche la sede ideale per il secondo appuntamento del progetto “Il barocco nelle Marche”. L’importante mostra “da Rubens a Maratta”, ha l’obiettivo di approfondire e valorizzare l’intensa attività artistica che nel corso del Seicento ha interessato il nostro territorio. Il prof. Sgarbi ancora una volta ha dimostrato il forte attaccamento alla nostra terra, rispondendo con grande entusiasmo alla nostra proposta di continuare ad Osimo il percorso di valorizzazione del barocco nelle Marche. Si tratta di una scommessa, visti anche i tempi di ristrettezza economica, ma siamo sicuri che riusciremo a vincerla, perché soltanto valorizzando il nostro immenso patrimonio artistico riusciremo a risollevare l’economia. Non dobbiamo fermarci ai “manufatti, ma dobbiamo saper guardare oltre, in questo caso lo abbiamo fatto potendo contare sulle eccellenze di cui fortunatamente è ricca la nostra città. E’ con orgoglio quindi – ha sottolineato  il sindaco Simoncini nella gremitissima sala del consiglio comunale – che diamo inizio a questo evento di grande rilievo. Vorrei che il mio orgoglio fosse condiviso da tutti gli osimani per quanto la nostra città sta realizzando giorno dopo giorno e per questo grande evento, la più importante mostra dell’estate italiana e delle Marche per il 2013. Con l’apertura della mostra abbiamo dimostrato che si possono raggiungere con serietà e rigore risultati importanti contando sulle proprie forze, sul prezioso sostegno della Regione e sulla collaborazione dei privati.”

E’ stato un intenso lavoro partito nel 2010 – ha dichiarato l’assessore alla cultura ed al turismo del comune di Osimo Achille Ginnetti – un’entusiasmante esperienza che ci ha dato l’opportunità di creare una vera e propria rete tra tutti i soggetti impegnati in ambito culturale e produttivo nel territorio della Marca di Ancona, in particolare Osimo, Loreto e Camerano. Ringrazio la Regione Marche per aver scelto la nostra città che non ha voluto promuovere esclusivamente la propria immagine, ma ha coinvolto anche i comuni limitrofi. Non ci devono essere campanilismi nella promozione dell’arte, ma voglia di comunicare le nostre bellezze. Chi visiterà la mostra potrà scoprire capolavori di altissimo livello rimasti a volte nascosti al pubblico, ma che grazie all’intervento del Prof. Sgarbi, del Prof. Papetti e della bravissima Liana Lippi, possono oggi essere ammirati in tutta la loro bellezza nella suggestiva cornice di palazzo Campana. In ultimo  – ha aggiunto Ginnetti – vorrei ricordare che si tratta di una mostra per tutti, i prezzi dei biglietti sono appositamente popolari, abbiamo siglato importanti convenzioni ed esteso le visite anche ad altre bellezze osimane.” 

 Soddisfatto l’assessore alla cultura della Regione Marche Pietro Marcolini “Crediamo fortemente che il rilancio del territorio passi anche attraverso la cultura e per questo stiamo investendo in iniziative come quella che andiamo ad inaugurare. Con il prof. Sgarbi abbiamo intrapreso un percorso di valorizzazione dell’immenso patrimonio artistico regionale che coinvolgerà tutto il territorio, compreso il piceno ed il pesarese”.

Giorni e orari:Ddal 29 giugno al 30 settembre10,00 – 13,00 16,30 – 20,30 (venerdì 16.30 – 23,00),10,00 – 23,00 (prefestivi e festivi);lunedí mattina chiuso;ottobre novembre dicembre

09,30 – 12,30 16,00 – 19,00,10,00 – 19,00 (prefestivi e festivi)lunedí chiuso.Ingresso:intero € 8,00,ridotto € 6,00,gruppi (minimo 15) e residenti ad Osimo € 5,00,tariffe agevolate per scuole,visita congiunta alle grotte: supplemento di € 2,50

Prenotazione e acquisto online: Ticket One. Itinerari:OsimoPalazzo Gallo,Museo Diocesano, Duomo e Battistero,Santuario di San Giuseppe da Copertino;CameranoChiesa di Santa Faustina, Chiesa Parrocchiale dell’Immacolata Concezione;

LoretoMuseo della Santa Casa,Sala del Tesoro della Basilica.informazioni, prenotazioni e visite guidate:Ufficio Turistico – punto IAT,via Fonte Magna 12, Osimo,tel. 071 7236088 iat@osimoturismo.it

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