Canapa medica, le farmacie si arrangiano

UNICA DIRETTIVA LA LEGGE NAZIONALE

ANCONA – di Giampaolo Milzi  (hanno collaborato Silvia Breschi, Alessandro Faralla, Andrea Mastromarco) –
Né la legge regionale n°1 del 2013 nè i regolamenti attuativi si occupano della gestione e commercializzazione dei farmacannabinoidi nelle farmacie private. L’art 3 della legge  dispone infatti che “i farmaci cannabinoidi sono acquisiti tramite la farmacia ospedaliera”. E quindi consente la rimborsabilità del costo del farmacannabinoide solo se dispensato, appunto, in ambiente ospedaliero. Le farmacie private, quindi, quando occorre, continuano a far riferimento alle normative nazionali. Quali? “La legge del 2013, poi modificata da quella del 2015 ed infine ed in particolare da quella del 2016 che annuncia come dall’anno scorso sia in atto una produzione nazionale di Cannabis per uso medico nello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze”, spiega il prof. Luigi Adamo Galatello, presidente di Federfarma provincia di Ancona. Lo stabilimento fiorentino ha attivato un progetto pilota biennale, in base al quale coltiva le piante di Cannabis, usando le infiorescenze per produrre la sostanza base del farmaco.

Può però trattare un massimo di 100 kg annui di infiorescenze per tutte le richieste a livello nazionale. Un limite che ha attivato e attiva molte critiche sulla sua capacità di far fronte alle richieste. Un anonimo consumatore di farmacannabinoidi fa un esempio: “Nella sola regione Puglia, nel solo 2015, se ne sono consumati ben 44 kg”.

Proprio la novità del progetto pilota per l’approvigionamento  a Firenze – che non costringe più i farmacisti  a rivolgersi  (a volte non senza lungaggini e difficoltà) per i farmacannabinoidi solo da produttori esteri, prevalentemente in Olanda, Germania, Svizzera – ha spinto Federfarma nazionale e Federfarma provinciale Ancona  ad emana direttive agli esercenti. Direttive in cui si ricordano: le fasi del processo di acquisizione, gestione  e dosaggio del farmaco derivato dalla Cannabis; che il medicinale va venduto dietro presentazione di una prescrizione compilata da un medico di base o da uno specialista su foglio bianco; che il farmacista deve svolgere una serie di pratiche tali da consentire poi alle autorità sanitarie di realizzare dossier statistici su modalità, quantità e uso dei farmacannabinoidi.Va ricordato che il farmacannabinoide, una volta arrivato in farmacia, non è pronto per la vendita. Deve essere prima sottoposto a un procedimento nel laboratorio galenico del farmacista acquirente, che prepara il medicinale in modo che possa essere assunto (di solito) per via inalatoria, orale o come infuso in tisane. Da qui il primo problema: molte farmacie sono dotate di un tale laboratorio, ma solo pro forma, cioè per rispettare la legge che glielo impone, senza però farne uso. E quindi, in caso di richiesta da parte di un utente, sono costrette a dirottarlo presso una farmacia che abitualmente fa uso di un laboratorio galenico ben attrezzato. Nonostante l’intento di fare chiarezza da parte delle associazioni di categoria, un monitoraggio svolto da Urlo presso i farmacisti ha messo in luce che non tutti sono bene informati e che qualche volta al bancone si incassano  rispose parziali, confuse;  e talvolta “non risposte” o risposte “nervose” e provocatoriamente evasive.

Farmacia Galatello, via Flaminia 526, Falconara

Negativo il giudizio del prof. Luigi Adamo Galatello nei confronti della normativa regionale: “Le farmacie vengono escluse a priori dalla possibilità di rimborsare il farmaco, di convenzionarsi a tal fine col Sistema sanitario regionale. Ho l’impressione che questa normativa regionale non sia stata emanata tenendo presente in pieno i diritti del paziente, che ci sia lasciati condizionare, spaventati dalla storia di stupefacente che grava ancora sulla Cannabis. Ma qui parliamo di medicinali, e ciò è assurdo. Io ho comunque un efficiente laboratorio e ho già dato esaurienti risposte ai pazienti”.

Framacia dell’Orologio, piazza Roma

“Ho letto le direttive di Federfarma, le aspettavo da anni. – dichiara il dott. Luigi Radici – Ma la Regione non ci ha comunicato nulla. In ogni caso non preparo le sostanze in laboratorio. Fino ad ora nessun cliente mi ha chiesto farmacannabinoidi. In caso lo inviterei a recarsi nelle farmacie che usano un laboratorio galenico attrezzato”.

Farmacia Zecchini, piazza Roma

 “Siamo in un limbo, perché La Regione non ha legiferato per quanto riguarda le farmacie privare – sottolinea il dott. Lorenzo Zecchini –. Tuttavia io continuo a tenermi informato. Nonostante la novità dello stabilimento di Milano, ho l’impressione che i farmacannabinodi vengano ancora generalmente importati dall’estero, in particolare dalla ditta olandese Bedrocan, come faccio io. Nonostante capiti spesso  che con parecchi  fornitori stranieri e i loro distributori grossisti in Italia si riscontrino problemi. In ogni caso ho il laboratorio galenico e, su richiesta del paziente, mi sono ben organizzato e nel giro di tre giorni gli posso erogare il farmaco.

Farmacia del Pinocchio, Ancona

Dott. Alessandro Giusti: “Da me si sono presentati due clienti, con prescrizioni di un neurologo, affetti da Parkinson e Alzheimer. Mi sono informato, non avendo il laboratorio, li ho indirizzati in un paio di farmacie che possono preparare i composti”.

Farmacia Valla, corso Garibaldi, Ancona

Dott. Paolo Valla: “Qui si è presentato un paziente con ricetta per un farmacannabinoide prescrittogli da un medico di base. 

I tempi per soddisfare la richiesta? Variano a seconda della disponibilità del mio fornitore, in alcuni casi nella stessa giornata, al massimo entro tre giorni”. Questa farmacia è dotata di uno dei più operativi laboratori galvanici. 

Farmacia San Gaspare, via Brecce Bianche 68,c, Ancona

Dott. Giuseppe Ciro Prattichizzo: “Mi sono informato, ma qui non si è mai presentato nessuno con ricette per farmacannabinoidi. Nel caso avvenisse, li indirizzerei verso un paio di colleghi che hanno un effcientissimo laboratorio galvanico” 

Farmacia del Passetto, Viale della Vittoria, Ancona

Dott. Paolo Mata: “Noi non abbiamo un laboratorio tale da preparare farmacannabinoidi. Inviamo i clienti dalla farmacia Valla. Comunque ho l’impressione che, dal punto di vista burocratico, l’attività prescrittiva del medico sia molto complicata”.

Farmacia Dubbini, corso Amendola 26

La dott.ssa Milvia Dubbini conosce l’operatività dello stabilimento di Firenze, ma, in caso di necessità, si informa dalla cooperativa del dott. Petrina, e pensa di poter contare sull’approvigionamento di farmacannabinoidi da un distributore di sostanze galeniche pugliese, la Farmalabor. Ma, al contrario di quanto prescrive la legge nazionale, pensa che la prescrizione possa essere effettuata solo da un neurologo.

Farmacia Ancona, corso Amendola 5, Ancona

Restiamo un po’ stupiti, perché il farmacista che interpelliamo ci dice di non aver avuto alcuna comunicazione da Federfarma.

Farmacia Palmieri & Gaffuri corso Garibaldi 62, Ancona 

“Se un utente si presenta con ricetta medica provvediamo a fargli avere il farmacannabinoide nel più breve tempo possibile”. Non è possibile sapere oltre al bancone, dal dott. Gianluigi Gaffuri. Il quale, quando gli poniamo altre domande (tipo, avete un grossista in grado di rifornirvi?), ci chiede di mostrare il tesserino dell’ordine dei giornalisti, ma si rifiuta di rispondere accampando questioni di “privacy”. Come se non stessimo informandoci su una primaria questione di pubblico interesse…Noi insistiamo con richieste di chiarimenti… Ma tant’è… il tizio è colto da un’escalation di nervosismo e chiama al telefono i carabinieri. I quali non si presentano. Sembra una barzelletta. Ma è stata una vera tragicommedia.

Farmacia Centrale, corso Mazzini 1, Ancona

Il farmacista dott. Nicola Zerbi ha dato il massimo, o forse il peggio di sé: “I trattamenti con farmacannabinoidi? Macché, tanto si faranno solo in ospedale”. Ma ci sono delle leggi, ci permettiamo di interloquire… “La legge non impone nulla”, risponde un po’ esagitato. Quindi si rifiuta, al contrario di quanto abbiamo fatto noi, di dirci come si chiama, e con l’aiuto convinto della signora che lavora con lui ci invita perentoriamente ad uscire dalla farmacia.

Altre farmacie di Ancona che non utilizzano laboratorio galenico 

Del Piano, piazza Ugo Bassi; Sciarrillo, via Ascoli Piceno 23; Adriatica, via Trieste 1/a; La Salute, via Del Conero 34

Altre farmacie che usano il laboratorio per i farmacannabinoidi

Delle Grazie, via Torresi 135, Ancona; Dorica, via dell’Industria 4, Ancona; Flaminia, via Esino 62, Torrette di Ancona; San Giovanni, via Papa Giovanni XXIII 27, Camerano.

(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)

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